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Pensieri di San Giovanni Maria Vianney, pubblicata in italiano la più grande raccolta di pensieri del Curato d'Ars

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view post Posted on 4/12/2009, 17:38

Fra Noi

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In questo anno sacerdotale, indetto dal santo Padre Benedetto XVI in occasione del 150° anniversario della morte di San Giovanni Battista Maria Vianney, il Centro Missionario Francescano di Pesaro ha curato la pubblicazione della più grande raccolta di pensieri del Curato d'Ars mai tradotta in italiano.
Circa 1500 aforismi, divisi per argomento teologico: Dio, la Santa Vergine, L'Eucaristia, il Peccato, il Paradiso etc.
I pensieri sono stati tratti dagli scritti del Monnin e degli altri primi biografi del Santo, dai catechismi e dalle omelie del Curato d'Ars. La traduzione in italiano di Luciano Cancellario D'Alena ci avvicina in maniera affascinante al vero Curato d'Ars, sacerdote di fede semplice e cristallina, poco intellettuale ma profondissimo.


Prefazione
San Giovanni Maria Vianney è sempre stato considerato un santo “ignorante”. Se il simbolo che contraddistingue l’evangelista Giovanni è l’aquila speculatrice che vola alta nei cieli, a lui, d’ istinto, si sarebbe tentati d’attribuire, come animale simbolico, un’asino un pò tardo e testone.
Il Santo per primo, tramandano alcune fonti, si sarebbe riconosciuto in questa bestia poco intelligente. Di fronte alle perplessità di
coloro che non volevano promuoverlo al sacerdozio a causa della sua poca istruzione avrebbe infatti risposto: «Se Sansone con una mascella d’asino ha
potuto sterminare un esercito di Filistei, che cosa non farà mai Dio con un asino tutto intero!».
Sicuramente il giovane Vianney non ebbe modo di fare studi approfonditi, impegnato come era nei lavori dei campi in famiglia prima e
nel suo esilio da disertore poi. Quando più tardi iniziò a studiare da privatista sotto lo sguardo attento dell’abate Balley, i risultati non furono
confortanti. Il giorno in cui gli chiesero quanti anni avesse studiato teologia, egli rispose schernendosi: «Io non ho fatto studi. L’abate Balley ha
tentato per cinque o sei anni d’insegnarmi qualche cosa: vi sciupò il suo latino e non potè mai fissare niente nella mia povera testa».
In realtà quella del Curato è solo profonda umiltà e noi sappiamo quanto Dio ami innalzare gli umili al di sopra dei cieli. Diceva San Giuseppe da Copertino, un santo per certi versi molto simile al Vianney: «Chi sta a terra vede piccola la croce del campanile, chi sta in alto vede le cose molto piccole a terra. Così l’uomo terreno non intende le cose del cielo. Chi sta in paradiso conosce di quanto poco valore erano le cose sulle terra».
La vicinanza con Dio permette ai santi di guardare alle cose dalla prospettiva dell’Eterno e di relativizzarle di fronte all’infinito divino. Il Santo di Ars è proprio questo. Un uomo di fede nuda e pura, con una intelligenza semplice, ma elevata in alto dalla sapienza
del Vangelo. Come predicava il Curato d’Ars? Qual’era il suo metodo e il suo stile? Abbiamo la possibilità di conoscere queste cose da un testimone diretto,
il gesuita Alfred Monnin, che molte volte ebbe la fortuna di ascoltare le prediche del Santo Curato, e che nella sua biografia racconta: «Se la natura
poco aveva fatto per lui, la grazia aveva rifatta l’opera della natura arricchendolo dei più eminenti doni dello Spirito Santo, e lo aveva provvisto
anche delle doti e dei talenti che il mondo ricerca ed onora. Non erano parole che egli diceva; erano cose, e le diceva in uno stile prodigioso. Nella sua
voce, nel suo gesto, nel suo sguardo, nel suo volto trasfigurato, v’era un tale splendore, una tale meravigliosa potenza, che era impossibile rimanere freddi
ascoltandolo. In presenza di una esposizione così semplice e così luminosa ad un tempo, in presenza di una certezza così grande, il dubbio fuggiva dai cuori
più ribelli, e vi subentravano gli ammirabili splendori della fede. L’uditore non era più sulla terra; egli veniva trasportato in quelle pure regioni, da
dove discendono i dogmi ed i misteri. Di mano in mano che il Santo procedeva parlando, nuovi e chiari orizzonti si aprivano al pensiero; il cielo e la
terra, la vita presente e la vita futura, le cose del tempo e le cose dell’ eternità si presentavano sotto una luce non ancora veduta. Quale eloquenza
provocò mai tante lacrime? Quale parola penetrò più dentro i cuori? Essa si apriva la via col fuoco e con la fiamma. I più induriti si scioglievano come
cera a quell’ardore; quella parola bruciava, irraggiava, trionfava. Nè meno è da notare che non parlando egli se non il proprio naturale idioma, vogliamo
dire il francese scorretto e grossolano della gente allevata in campagna, si può tuttavia quasi dire di lui, come degli Apostoli, che egli fu inteso da
tutte le nazioni del mondo, e che la sua voce risuonò per tutta la terra. Egli sapeva presentare le verità più elevate a portata di tutte le intelligenze; le
rivestiva di un linguaggio familiare, inteneriva le anime con la semplicità, le rapiva con la dottrina. La parola del santo Sacerdote aveva dell’immediato e
dell’incisivo; egli la scoccava come una freccia, e tutta la sua anima pareva partire e slanciarsi con essa. In quelle effusioni v’erano cose belle, cose che
fortemente colpivano. Il profondo, il sublime stava spesse volte a fianco del semplice e del volgare. V’era tutto l’abbandono, tutto il disordine, ma insieme
tutta la spontaneità e tutta la potenza dell’improvvisazione. Il Santo Curato d’Ars si serviva molto di paragoni ed immagini, togliendole dalla natura, dalle
pitture della campagna, dalle emozioni della vita rurale. Alla maniera di Nostro Signore egli prendeva gli avvenimenti più conosciuti, i fatti più
popolari, le cose che gli cadevano sotto gli occhi, ad immagini della vita spirituale, a tema delle sue istruzioni. Il suo spirito s’era educato a
sollevarsi a Dio e alle cose invisibili per mezzo delle cose visibili. Le sue parole emanavano una affettuosa simpatia per tutta la creazione, che senza
dubbio gli appariva nella sua nobiltà e purezza originale». Oltre alla sua fantasia e al suo acuto spirito di osservazione il Curato, per preparare le sue
omelie e le catechesi, attingeva da alcuni testi classici dell’epoca: la Vita dei Santi di Ribadeneyra, la Vita dei Padri del deserto, la Perfezione
cristiana di Rodriguez e le opere del padre Lejeune. I pensieri raccolti in questo volume sono stati presi dai catechismi e dalle omelie del Santo Curato,
dalle biografie del Monnin, dai Processi di Canonizzazione e da altre fonti minori.
Ringraziamo per la paziente opera di traduzione Luciano Cancellario d’Alena. La sua perfetta conoscenza del francese ci ha permesso di accostarci ai
pensieri del Santo Curato d’Ars in maniera sapiente. Resta solo di augurarci che la saggezza del Santo Curato d’Ars ci arricchisca dei veri tesori: quelli
della fede!


Il volume di 224 pagine (15x21), è edito dal Centro Missionario Francescano di Pesaro e dalla Casa Editrice Guerrino Leardini di Macerata Feltria. Il prezzo di copertina è di 15 €. Si può ordinare attraverso l’email: [email protected] oppure al 333 4165150




La Santa Vergine

Le Tre Persone Divine contemplano la Santa Vergine. Ella è senza macchia, adorna di tutte le virtù che la rendono così bella e così gradevole alla Santa Trinità.

Questo cuore così puro, così bello, così buono, è l’opera e la delizia della Santa Trinità…

Il Buon Dio poteva creare un mondo più bello di quello che esiste, ma non poteva dare l’essere ad una creatura più perfetta di Maria.

Il Padre si compiace nel guardare il cuore della Santissima Vergine Maria come al capolavoro delle sue mani.

Appena creata, la Santa Vergine ha la pienezza e vaga nel grande oceano della grazia.

Il suo primo respiro era stato un respiro d’amore, era giusto quindi che anche l’ultimo fosse un respiro d’amore.

Quando vogliamo offrire qualcosa ad un altro personaggio, gliela facciamo presentare da qualche suo preferito, perché l’offerta gli riesca meglio accetta. Così le nostre preghiere, presentate da Maria, acquistano ben altro merito...

La Santa Vergine è quella bella creatura che non è mai dispiaciuta al Buon Dio.

Soltanto la Santa Vergine ha compiuto il primo comandamento: amerai perfettamente un solo Dio.

La Santa Vergine! Quella bella creatura la cui purezza ha mitigato la giustizia di Dio.
Ella desidera tanto la nostra felicità.

I profeti hanno manifestato la gloria di Maria prima della sua nascita: l’hanno paragonata al sole. Infatti l’apparizione della Santa Vergine può essere paragonata ad un bel sole in una giornata di nebbia.

Se una padre e una madre molto ricchi avessero numerosi figli e che tutti questi figli morissero, e che ne restasse uno solo, questi riceverebbe tutta l’eredità. Allo stesso modo Adamo: così come tutti i suoi figli sono morti alla grazia a causa del peccato originale, solo Maria, esente dal peccato, resta l’ereditiera delle grazie dell’innocenza e dei favori destinati ai figli di Adamo, se fossero rimasti in uno stato di innocenza. Quale ricchezza di doni! Quale favore! Dio l’ha resa depositaria delle sue grazie.

Il cuore di Maria è così tenero con noi che quelli di tutte le madri riunite non sono che un pezzo di ghiaccio in confronto al suo.

Gesù Cristo, dopo averci dato tutto ciò che poteva darci, vuole anche farci eredi di quello che ha di più prezioso, ovvero la sua Santa Madre.

La Santa Vergine ci ha generati due volte: nell’Incarnazione e ai piedi della croce. Ella è dunque due volte nostra madre.

Il cuore della Santissima Vergine è la fonte da cui Lui ha attinto il Sangue che ci ha riscattati.

Che cosa facevano la Santa Vergine e San Giuseppe? Essi guardavano, contemplavano, ammiravano il bambino Gesù: ecco tutta la loro occupazione.

Nessuno mai potrà capire, potrà dire tutto ciò che succedeva allora in Maria, nostra Madre…

Ella navigava in un oceano di felicità senza mai trovare il fondo, e se Nostro Signore non avesse aumentato le sue forze, Ella non avrebbe potuto sostenere la violenza della sua gioia.

In quel momento, prima del Natale, Gesù e Maria erano per così dire una persona sola. Gesù, in quei momenti felici per Maria, non respirava che per bocca di Maria.

O mio buon Padre che sei nei cieli, ti offro, in questo momento, tuo Figlio, così come è stato sceso dalla croce, come è stato deposto fra le braccia della Santa Vergine, e come Lei te lo ha offerto in sacrificio per noi.

Tutti i santi hanno una grande devozione per la Santa Vergine: nessuna grazia viene dal cielo senza passare per le sue mani.

La Madre Santa di Gesù, che è così buona, desidera tanto aiutarci… Soprattutto quando noi vogliamo tornare verso il Buon Dio.

Ciò che deve indurci a rivolgerci a Lei con una grande fiducia è che Ella è sempre attenta.
Rivolgiamoci a Lei con grande fiducia, e siamo certi che, per quanto miserabili possiamo essere, Lei ci otterrà la grazia della nostra conversione.

Non si entra in una casa senza rivolgersi al portiere! Ebbene, la Santa Vergine è la portinaia del cielo!

La Santa Vergine è così buona che ci tratta sempre con amore e non ci punisce mai.

Nel cuore della Santissima Vergine non c’è che misericordia!

Ella è migliore della migliore della madri.

Maria è così buona che non smette mai di avere uno sguardo di compassione sul peccatore. Ella aspetta sempre che lui la invochi.

Ringrazio Dio di aver preso un cuore così buono per i peccatori e di averne dato uno così buono a sua Madre.

San Bernardo ci racconta di aver convertito più anime con l’Ave Maria che con tutte le sue prediche.

L’Ave Maria è una preghiera che non stanca mai.

Quando si parla delle cose della terra, della politica, ci si stufa, ma quando si parla della Santa Vergine è sempre qualcosa di nuovo.

Preghiamo bene la Santa Vergine. Ella può esaudirci in tutto.

Tutto ciò che il Figlio chiede al Padre gli viene concesso. Tutto ciò che la Madre chiede al Figlio le viene ugualmente concesso.

Il mezzo più sicuro per conoscere la volontà di Dio, è di pregare la nostra Madre Santa.

L’uomo era stato creato per il cielo. Il demonio ha spezzato la scala che vi conduceva. Nostro Signore, con la sua Passione, ce ne ha ricreata un’altra. La Santissima Vergine è in alto alla scala, e la tiene con le due mani, e ci grida: «Venite, venite!» — Oh dolce invito! Splendida sorte dell’uomo!

Io penso che alla fine del mondo, la Santa Vergine sarà tranquilla, ma finché il mondo dura, la tirano da ogni parte…

Quando le nostre mani hanno toccato delle erbe aromatiche, esse profumano tutto ciò che toccano! Facciamo passare le nostre preghiere attraverso le mani della Santa Vergine. Lei le profumerà.

Il cuore di questa Santa Madre non è che amore e misericordia; non desidera altro che vederci felici. Basta rivolgersi a Lei per essere esauditi…

La Santissima Vergine sta fra noi e suo Figlio. Più noi siamo peccatori più Ella ha per noi tenerezza e compassione. Il figlio che ha fatto maggiormente piangere sua madre è quello più caro al suo cuore. Una madre non corre sempre verso il più debole, il più vulnerabile? Un medico, in un ospedale, non ha maggiori riguardi per i più malati?

Una preghiera molto gradita a Dio è di chiedere alla Santa Vergine di offrire al Padre il suo divino Figlio, lacero e sanguinante, per la conversione dei peccatori: è la migliore preghiera che si possa fare, perché alla fine, tutte le preghiere si fanno in nome e per merito di Gesù Cristo… Figli miei, ascoltate: ogni volta che ho ottenuto una grazia, l’ho chiesta in questo modo, e non ho mai fallito.

O Vergine Immacolata, che ottenete da Dio tutto ciò che volete...

Ella ama talmente i poveri, che sono gli amici di suo Figlio, che verrà certo in mio aiuto.

Se voi l’invocate quando siete tentati, questa Madre così piena di tenerezza verrà subito in vostro aiuto.

Maria! Non lasciatemi neanche un istante, siate sempre accanto a me. Maria! Cacciate il demonio che tiene sottomessa questa persona, che la tenta o che si sforza di impedirle di fare una buona confessione.

Se il peccatore invoca questa Madre Santa, Ella lo farà in un certo senso entrare dalla finestra.

Che felicità! Ho sempre ritenuto che mancasse questo raggio al fulgore delle verità cattoliche. E’ una lacuna che non poteva restare nella religione (A proposito della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione).

Ho attinto così spesso alla fonte del cuore della Santissima Vergine che non ci sarebbe più nulla già da molto tempo, se non fosse inestinguibile…

Se l’inferno si potesse redimere, voi Maria gli otterreste la grazia.

Ovunque la Santa Vergine è onorata, lì Lei opera dei miracoli.

Poiché voi amate Maria, questo è un segno di predestinazione.

La Chiesa ha ragione di chiamare il peccato di Adamo una felice colpa. Senza quella colpa non avremmo avuto la Santa Vergine, né Gesù Cristo nel sacramento dell’Altare.

Gettatevi con prontezza tra le braccia della Madre di Dio.

Consacratevi a Maria. Pregatela bene questa Santa Madre, onoratela soprattutto nella sua Immacolata Concezione.

Le tentazioni non hanno nessuna presa su di un cristiano il cui cuore è veramente devoto alla Santissima Vergine Maria.

Ho amato la Madonna ancora prima di conoscerla; è il mio più vecchio affetto.

Abbiate sempre molta fiducia nella Santa Vergine. L’ho invocata tutto il giorno. Ella mi ha molto aiutato oggi; posso seguire mio fratello e non sono affatto stanco.

Se non andassi in cielo, come sarei arrabbiato! Non vedrei mai la Santa Vergine, questa creatura così bella!

Amo molto San Giovanni perché era così puro e ha avuto così cura di Nostro Signore e della Santa Vergine.

Per dare qualcosa alla Santa Vergine, se mi potessi vendere, mi venderei...

Edited by fra roberto - 28/3/2010, 18:26
 
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