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I CAPELLI DI UNA BAMBINA E LA RIVOLUZIONE

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view post Posted on 3/2/2012, 19:26

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Tempo fa, certi dottori e altri personaggi, a cui la moderna legge ha permesso di imporre norme ai propri concittadini malvestiti, hanno emanato un provvedimento in ossequio al quale tutte le bambine avrebbero dovuto avere i capelli tagliati corti. Ovviamente, parlo delle bambine con genitori poveri. Presso le bambine ricche sono molto comuni parecchie abitudini malsane, ma passerà un bel po' di tempo prima che qualunque dottore interferisca. Ebbene, il motivo di quella specifica interferenza fu che i poveri sono stipati in squallidi bassifondi così puzzolenti e soffocanti che non si deve permettergli di avere i capelli, perchè nel loro caso significherebbe avere i pidocchi. Pertanto, i dottori propongono di abolire i capelli. Non sembra essergli mai passato per la mente di abolire i pidocchi. Eppure si potrebbe fare. Come spesso accade nella maggior parte delle discussioni moderne, il punto centrale di tutta la discussione è qualcosa di innominabile. Risulta ovvio a qualunque cristiano (cioè a qualunque persona con un'anima libera) che qualsiasi forma di coercizione esercitata sulla figlia di un vetturino dovrebbe, possibilmente, essere esercitata anche sulla figlia di un ministro. Non chiederò perchè i dottori non applichino la loro regola alla figlia di un ministro. Non lo chiederò perché lo so. Non la applicano perché non osano. Ma quale scusa, quale plausibile argomento useranno per tagliare e tosare i capelli dei bambini poveri e non quelli dei bambini ricchi? Diranno che è più probabile che i pidocchi attacchino i capelli dei bambini poveri piuttosto che quelli dei bambini ricchi. E perche questo? Perché i bambini poveri sono costretti (contro ogni istinto proprio della classe lavoratrice, che è fortemente legata alla vita domestica) a stare stipati in stanze chiuse da un sistema di pubblica istruzione quanto mai inefficiente; in quel contesto, un bambino su quaranta può avere un'infestazione da pidocchi. E perche questo? Perché il povero è talmente lontano dalle grosse rendite dei grandi proprietari terrieri che spesso sua moglie deve lavorare proprio come lui, pertanto non può occuparsi dei bambini, pertanto uno su quaranta di loro è sporco. Poiché il lavoratore ha due persone sopra di sé, il padrone che siede letteralmente sul suo stomaco e il maestro di scuola che siede letteralmente sulla sua testa, deve accettare che i capelli della sua bambina siano prima trascurati a causa della povertà, poi infettati dalla promiscuità e infine aboliti in nome dell'igiene. Forse era fiero dei capelli della sua bambina. Ma lui non conta niente.
Sulla base di questo semplice principio (o meglio, precedente) il dottore-sociologo va allegramente diritto per la sua strada. Quando una tirannia rapace e dissoluta schiaccia le persone nella polvere, cosicché anche i loro capelli si sporcano, è chiaro quale corso seguira la scienza. Sarebbe lungo e laborioso tagliare le teste dei tiranni; è più facile tagliare i capelli degli schiavi. Allo stesso modo, se dovesse mai accadere che i bambini poveri, gridando per il mal di denti, disturbassero un maestro di scuola o un raffinato gentiluomo, sarebbe facile cavare tutti i denti ai poveri; se le loro unghie fossero disgustosamente lerce, sarebbe facile strappargliele; se i loro nasi colassero indecorosamente, li si potrebbe tagliare. L'aspetto fisico del nostro concittadino più umile, a conclusione di questi interventi, potrebbe essere radicalmente semplificato. Ma tutto ciò non è peggio del fatto brutale per cui il medico può entrare nella casa di un uomo libero e ordinargli di tagliare i capelli alla figlia, anche se sono puliti come fiori primaverili. Non sembra proprio che questi signori capiscano che la presenza dei pidocchi negli slum significa che sono sbagliati gli slum, non i capelli. I capelli, è il minimo che si possa dire di loro, sono qualcosa di radicato. I loro nemici (come altri insetti e le orde orientali di cui abbiamo parlato) li colpiscono raramente. Invero, è soltanto grazie a istituzioni eterne come i capelli che possiamo mettere alla prova istituzioni passeggere come gli imperi. Se una casa è costruita in modo che un uomo, entrando, si rompa la testa, è costruita male.
La massa non può ribellarsi se non è rimasta abbastanza conservatrice da aver conservato qualche ragione per ribellarsi. Nell'attuale anarchia, è terribile pensare che la maggior parte degli assalti compiuti in nome della libertà non sarebbe possibile oggi, a causa dell'oscuramento dei limpidi costumi popolari che li animavano. L'insulto che scatenò il martello di Wat Tyler potrebbe oggi essere chiamato «visita medica». Ciò che gli uomini del Virginius odiavano e vendicarono come orribile schiavitù, potrebbe oggi essere elogiato come una forma di «libero amore». Il crudele sarcasmo di Foulon («Mangino erba!») potrebbe oggi essere definito il grido di morte di un vegetariano. Le grandi forbici della scienza, che vorrebbero tagliare i riccioli dei poveri scolaretti, armeggiano sempre più vicino ai margini delle arti e degli onori dei poveri. Presto torceranno i colli per adattarli a colletti puliti e mutileranno i piedi per farli entrare in stivali nuovi. Sembra che non li sfiori mai il pensiero che il corpo è qualcosa di piu di un vestito; che il sabato è stato fatto per l'uomo; che tutte le istituzioni saranno giudicate e condannate per non essersi adattate alla carne e allo spirito normali. La prova della sanità politica consiste nel non perdere la testa. La prova della sanità artistica consiste nel non perdere i propri capelli.
Ebbene, lo scopo della parabola raccontata in queste ultime pagine e di tutto il libro è affermare che dobbiamo subito ricominciare da capo, partendo dalla fine. Io comincio dai capelli di una bambina. So che perlomeno è una cosa buona. Tutto il resto sarà cattivo, ma l'orgoglio di una buona madre per la bellezza della figlia è una cosa positiva. E' una di quelle tenerezze adamantine che sono le pietre di paragone di ogni età e di ogni razza. Se altre cose sono contro di esse, dette altre cose devono farsi da parte. Se i padroni, le leggi e le scienze sono contro di esse, i padroni, le leggi e le scienze devono farsi da parte. Con i capelli rossi e ispidi di una sola monella appiccherò il fuoco all'intera civiltà moderna. Poichè una fanciulla dovrebbe avere lunghi capelli, dovrebbe avere capelli puliti; poichè dovrebbe avere capelli puliti, non dovrebbe vivere in una casa sporca; poichè non dovrebbe avere una casa sporca, dovrebbe avere una madre libera e con molto tempo a disposizione; poichè dovrebbe avere una madre libera, non dovrebbe avere un padrone di casa strozzino; poichè non dovrebbe avere un padrone strozzino, dovrebbe esserci una ridistribuzione della proprietà e poichè ci dovrebbe essere una ridistribuzione della proprietà, ci dovrà essere una rivoluzione. La piccola monella dai capelli tra il biondo e il rosso, che io ho visto passare trotterellando davanti a casa mia, non sarà «potata» ne azzoppata ne alterata; la sua chioma non sarà tagliata come quella di un condannato. No: tutti i regni della terra saranno mutilati e fatti a pezzi per adattarsi a lei. Lei è l'immagine umana e sacra; intorno a lei tutta l'impalcatura sociale barcollerà, si frantumerà e cadrà; i pilastri della società saranno scossi; i tetti piu antichi crolleranno al suolo, ma non uno dei suoi capelli sarà torto. (Chesterton, Ciò che non va nel mondo, Lindau 2011, p.278)

Edited by fra roberto - 4/2/2012, 19:05
 
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