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Dal Napoleone di Notting Hill, La lode del droghiere

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fra roberto
view post Posted on 23/5/2012, 10:49 by: fra roberto

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Intanto Wayne se ne stava presso la vetrina della farmacia, indeciso a entrare.
— Che strana debolezza — mormorava.— Non ho mai potuto disfarmene dalla mia infanzia! Ho sempre avuto paura di questa bottega magica. Il droghiere è opulento, romantico, poetico
nel vero senso della parola, ma non e certo sovrannaturale. Invece farmacista! Le altre botteghe sono a Notting Hill; questa è nel regno delle Fate. Guardate quei boccali dai colori di fuoco. E' là che Dio deve attingere i colori dei tramonti. E' sovrumano, e il sovrumano è quanto mai fantastico quando è benefico. Qui è la radice stessa della nostra paura di Dio; e io ho paura. Ma, uomo, entrerò coraggiosamente!
Egli era uomo ed entrò. Un giovanottino nero con occhiali, che se ne stava dietro banco, lo salutò con un sorriso commerciale.
— Una bella sera, signore — osservò.
— Bella infatti, misterioso Padre — disse Adamo porgendogli timidamente la mano. Appunto in queste notti chiare e miti, la vostra farmacia si rivela qual'è. Allora appariscono in tutta la loro perfezione queste lune ampie, scarlatte e dorate che spesso guidano da molto lontano il pellegrino del dolore e della malattia verso questa casa di misericordiosa stregoneria.
— Cosa posso fare per voi? domandò il farmacista.
— Aspettate - rispose Wayne, con accento amichevole ma un po' vago. — Si, datemi un po' di sale volatile.
Una bottiglia da otto pences, da dieci pences o da uno scellino e sei pences? - domandò il giovanotto con simpatia.
— Da uno scellino e sei pences - rispose Wayne, con aria di sottomissione disperata. — Io vengo, signor Bowles, a rivolgervi una terribile domanda.
Fece una pausa e si raccolse.
— Il tatto - mormorava - il tatto è necessario. Bisogna che il mio appello sia in armonia con ciascuna professione.
— Vengo, - riprese — vengo a voi per una domanda che va fino alla radice di tutte le vostre manipolazioni. Signor Bowles, tutto questo incanto deve scomparire? - E, con la punta del
bastone, indicava torno torno la bottega.
Non avendo risposta, proseguì con vivacita:
— A Notting Hill abbiamo sentito fino in fondo mistero sovrumano della vostra professione. Ed ecco che proprio Notting Hill corre pericolo di morte.
— Ebbene, signore? — domandò farmacista.
— Oh, — disse Wayne, — che cosa vendono i farmacisti? Chinino, io credo. Grazie... Sara distrutto da cima a fondo? Io ho visto quella gente di Bayswater e di North Kensington: Signor Bowles, sono dei materialisti! Essi non vedono alcuna stregoneria nelle vostre manipolazioni, anche quando esse sono eseguite nei loro domini! Essi stimano il farmacista un essere volagare, lo credono un uomo!
Il farmacista, per un po', stette attento, e pareva che lo facesse per inghiottire quest'insulto; poi domandò:
Che altro vi occorre?
Dell'allume — rispose il Prevosto, smarrito. — Proseguo. Soltanto in questa città sacra il vostro sacerdozio è rispettato. Cosi, combattendo per noi, voi non solo combattereste per voi stesso, ma anche per tutto ciò che rappresentate. Combatterete non soltanto per Notting Hill, ma anche per il Regno delle Fate, giacchè, a mano a mano che Buck, Barker e i loro satelliti estenderanno il loro dominio, il senso del Regno delle Fate diminuirà.
Nient'altro, signore? — domandò il signor Bowles, con la stessa affabilità.
— Si, si, del sugo di giuggiole... della polvere febbrifuga... della magnesia. II pericolo è imminente. In tutta questa faccenda, io sento d'aver combattuto non soltanto per la mia città natia, alla quale devo tutto il mio sangue, ma anche per tutti i luoghi del mondo, dove grandi idee come queste possono prevalere. Io non lotto soltanto per Notting Hill, ma anche per i suoi nemici, per Bayswater, per North Kensington. Giacchè se i cacciatori di milioni saranno vittoriosi, anche queste città perderanno i loro antichi sentimenti e tutto il mistero della loro anima nazionale. Sono dunque sicuro di poter contare su di voi.
Certamente — rispose il farmacista, con molta vivacità, — noi saremo sempre lieti di poter rendere un servigio a un buon cliente.
Adamo Wayne lasciò la farmacia con un senso di profonda soddisfazione.
Che fortuna, — si diceva - esser dotato di tatto, saper fare appello alle attittidini e alle passioni di ciascuno, saper rivolgersi egualmente al cosmopolitismo del droghiere e a questo negromante, vecchio come il mondo, il farmacista! Dove andrei a finire io, senza il tatto?
 
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3 replies since 23/5/2012, 07:12   54 views
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