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Dal Napoleone di Notting Hill, La lode del droghiere

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fra roberto
view post Posted on 23/5/2012, 15:30 by: fra roberto

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Eppure, dopo gli altri due colloqui ch'egli ebbe con bottegai, il gran patriota sentì vagamente venir meno la fiducia ch'egli aveva riposta nella sua psicologia e diplomazia. Nonostante tutta la cura ch'egli poneva nel tener conto della regola fondamentale e della gloria particolare di ogni negozio dove entrava, i bottegai sembravano rispondergli con difficolta e reticenze. Wayne si domandava se essi non se ne avessero a male del fatto che s'intrufolava nel segreto massonico della loro grandezza e non giungeva a conclusione. In modo incoraggiante aveva iniziato conversazione con l'antiquario. L'antiquario, infatti, aveva saputo incantarlo con una semplice locuzione comune. Egli se ne stava tristemente sulla porta del negozio: era un uomo rugoso dalla barba grigia, ed evidentemente pareva disgraziato.
— Come vanno gli affari, misterioso custode del passato ? — domandò Wayne affabilmente.
— Non molto bene, signore - rispose l'antiquario, con la voce umile e paziente della gente della sua categoria, con quella voce che è una delle cose tristi di questo mondo. - Tutto
terribilmente calmo.
A queste parole, lo sguardo di Wayne s'accese.
— E' una parola grossa — esclamò egli — proprio degna di un uomo che ha per merce la storia dell'umanita! - Terribilmente calmo! - Tale è la sintesi e genio di questo secolo, ed io l'ho sentito dalla culla. Mi son domandato talvolta se ci fossero altri come me che sentissero pesare questo doppio fardello di calma e di terrore. Vedo delle vie regolari dove passeggiano uomini nerovestiti, inoffensivi e tristi. E questo continua di giorno in giorno, senza che nulla accada; ma per me è come un brutto sogno dal quale mi pare di liberarmi talvolta con delle crisi. La nostra vita è rigida come una corda sottilissima e molto tesa. E' un silenzio terribile; giacchè essa potrebbe rompersi col fragore di un tuono. E voi che vivete fra i resti delle grandi guerre, voi che vivete, direi quasi su un campo battaglia, voi sapete che la guerra è meno terribile di una cattiva pace; voi sapete che i bravi giovani che portavano queste spade quando regnavano Francesco ed Elisabetta, e il rude gentiluomo o barone che brandiva questa mazza nelle guerre di Piccardia o del Northumberland, voi sapete, dico, che erano gente terribilmente rumorosa, ma, non come noi, terribilmente tranquilla.
Fosse un po' disturbato nella sua coscienza circa l'origine e la data delle armi in questione, o fosse naturalmente depresso, fatto si è che il custode del passato aveva assunta un'aria più annoiata di prima. — Ma — proseguiva Wayner — io non credo che quest'orribile silenzio del mondo contemporaneo debba durare, sebbene, ora come ora, abbia una gran paura che diventi più grave. Che burletta questo liberalismo moderno! La libertà di parlare significa nella nostra civiltà moderna che dobbiamo parlare soltanto di cose non importanti. Non abbiamo diritto parlare della religione, perchè non e liberale; non abbiamo diritto parlare del pane né del formaggio perché questo è un voler parlare di bottega; non ci è permesso parlare della morte, perché è cosa che rende tristi; e tanto meno ci è permesso di parlare della nascita, perché non sarebbe argomento delicato. Tutto questo non potrà durare: accadrà qualche cosa che romperà questa strana noncuranza, questo egoismo da visionari, questo strano isolamento di milioni di persone. Qualche cosa la distruggerà, fatalmente. Perché non la distruggiamo, voi ed io? Non siete buono ad altro che a custodire delle reliquie?
La fisionomia del bottegaio s'era a poco a poco illuminata in modo che avrebbe potuto far supporre a gente estranea alla Camera del Leone Rosso che l'ultima frase fosse la sola alla quale egli attribuisse un significato.
- Io sono troppo vecchio per cambiar mestiere - disse - e confesso, per giunta che non vedo chiaro il nuovo mestiere da scegliere.
- Perche? - domandò Wayne, con cortesia, essendo giunto al massimo dei suoi sforzi di delicata persuasione - non potreste essere colonnello?
Molto probabilmente fu a questo punto che i risultati della conversazione apparvero penosi. Da prima l'antiquario apparve propenso a considerare il grado di colonnello come qualche cosa all'infuori di una discussione seria; senonché una lunga esposizione delle cause che avrebbero condotto infallibilmente ad una prossima guerra d'indipendenza, ed anche, senza dubbio, l'acquisto a prezzo esagerato di una spada d'un dubbio secolo sedicesimo, parvero rimettere le case a posto. Ma, lasciando la bottega, a Wayne s'era comunicata un po' della malinconia dell'antiquario. La quale malinconia s'accrebbe, quando egli fece visita al barbiere.
- Vuol tagliarsi la barba, signore? — domandò l'artista.
- Si tratta di guerra — rispose Wayne, dalla soglia della bottega.
- Come dite? - domandò l'altro.
- La guerra! — proseguì Wayne, con ardore. - Ma la guerra, non contro ciò che è inconciliabile con le belle arti della civiltà: la guerra, invece, per la bellezza! Per la società! Per la pace! Vi si offre un'occasione magnifica di sbugiardare in modo lampante tutte le calunnie che, nonostante gli esempi lasciati da tanti artisti, considerano la poltroneria come un attributo di coloro che abbelliscono e puliscono la superficie delle nostre vita. Perché i parrucchieri non dovrebbero essere degli eroi? Perché...
- Uscite! - esclamò il barbiere furibondo.
- Noi non vogliamo qui gente della vostra specie. Uscite! E avanzò verso Wayne con la disperazione della noia e quell'aria che assume la gente molto mite quand'e in collera. Il primo
movimento di Adamo Wayne fu quello di portare la mano all'elsa della spada; ma la ritrasse.
- Notting Hill - disse egli - avrà bisogno dei suoi figli più coraggiosi - e s'avviò malinconicamente verso il mercante di giocattoli.
 
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