Fra Noi

Posts written by fra roberto

view post Posted: 28/1/2014, 16:49 Deserto - Aforismi
Il deserto è stato per l’antico Israele, come ha scritto qualcuno, un passaggio dell’anima, una maturazione dello spirito, la via verso la
purificazione, dopo la confusione, l’idolatria e la schiavitù. Il deserto rende nitido l’occhio dell’anima, fa rinascere. Nel deserto ritroviamo
l’equilibrio, le radici perdute, il rispetto per noi stessi e la coscienza di noi. Nel deserto ci è dato di gustare il dono della vera libertà e lo squisito
suo sapore. Solo chi ha sperimentato questa liberazione sarà sempre disponibile alla fatica del ‘buon combattimento’, ad affidarsi continuamente al Signore, a consegnarsi a Lui perché lo liberi dal peccato e dalla morte. Nessuna sofferenza, nessuna minaccia potrà costringerci a una qualche resa, a una qualche alleanza o collaborazionismo di sorta (mons. Carlo Ciattini)
view post Posted: 28/1/2014, 16:30 Verità - Aforismi
Nella storia, tra verità e libertà si dà sempre inevitabilmente una tensione. La Verità in senso pieno si offre, e non può non farlo, come assoluta, totalizzante; la libertà, sua interlocutrice propria, d’altra parte, non accetta coercizioni. Dalla semplice apertura che caratterizza spontaneamente il nostro rapporto con la realtà fino ad arrivare all’atto di fede in Dio che si è comunicato in Gesù Cristo, Verità vivente e personale, i diversi gradi con cui la verità si offre all’uomo sempre richiedono l’implicazione cosciente della libertà.

Cristo “merita” paradossalmente la celebre accusa che il grande inquisitore, nei fratelli Karamazov di Dostoievskij, gli rivolge: «Invece di impadronirti della libertà degli uomini, Tu l’hai ancora accresciuta!».

È vero che l’uomo postmoderno spesso mette in questione la possibilità stessa di accedere alla verità. Eppure le parole di Gesù, «conoscerete la verità e la verità vi farà liberi», continuano indomite a risuonare e sfidano, dopo 2000 anni, ogni preclusione e pregiudizio. La capacità di Gesù di interloquire con ogni uomo, in ogni tempo storico, scaturisce dal fatto che Egli sa parlare “al cuore” della persona. Infatti porre la domanda circa la verità e circa la libertà e stabilire quale nesso debba sussistere tra loro, significa andare al centro dell’io, da cui ogni uomo parte per il percorso che lo porti al compimento di sé, cioè alla felicità, in termini cristiani alla santità. (Mons. Angelo Scola)

«Potessi soltanto buttare via la zavorra di una visione religiosa del mondo. Potessi soltanto lasciarmi alle spalle quella ‘malattia infantile». L’ordinanza positivista che impone alla mente adulta di chiedere al mondo e all’esistenza soltanto “Come?” e non “Perché?” è una censura fra le più oscurantiste. George Steiner
view post Posted: 28/1/2014, 16:27 Conoscenza di sé - Aforismi
Colui che conosce la propria debolezza è più grande di colui che vede gli angeli (Isacco il Siro)
view post Posted: 27/1/2014, 21:21 Bellezza - Aforismi
«Ma io dichiaro» gridò Stepan Trofimoviè all'ultimo stadio del furore, «ma io dichiaro che Shakespeare e Raffaello stanno al di sopra della liberazione dei servi della gleba, al di sopra della nazionalità, al di sopra del socialismo, al di sopra della giovane generazione, al di sopra della chimica, quasi al di sopra dell'umanità intera, poiché sono già un frutto, il vero frutto di tutta l'umanità e forse il più alto frutto che mai possa esistere! È già stata raggiunta una forma di bellezza, senza il raggiungimento della quale io non accetterei più di vivere... Oh, Dio!» batté le mani, «dieci anni fa gridavo proprio così a Pietroburgo da un palco, proprio la stessa cosa e con le stesse parole, e proprio così come ora, non capivano nulla, ridevano e fischiavano; uomini meschini, che cosa vi manca per capire? Ma lo sapete voi, lo sapete voi che senza gli inglesi l'umanità può ancora vivere, può vivere senza la Germania, può vivere fin troppo facilmente senza gli uomini russi, può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più niente da fare al mondo! Tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui. La scienza stessa non resisterebbe un minuto senza la bellezza, lo sapete voi questo, voi che ridete? Si trasformerebbe in volgarità, non inventereste nemmeno un chiodo!... Io non cedo!» concluse gridando in modo assurdo, picchiando con tutta la sua forza un pugno sul tavolo (Dostoevskij, I demoni)

La bellezza è una cosa terribile e paurosa, perchè è indefinibile, e definirla non si puó, perchè Dio non ci ha dato che enigmi (F. Dostoevskij)

La bellezza, anche nell'arte, non si può immaginare senza pudore (Hugo von Hofmannsthal)

Edited by fra roberto - 18/2/2014, 10:18
view post Posted: 11/1/2014, 14:28 JESSIE MUNTHALI - Santi e testimoni
JESSIE MUNTHALI


Signore, grazie
per il mio handicap

Storia di una ragazza straordinaria


"A dieci anni, quando ho ricevuto il battesimo, è iniziata per me una grande ricerca, una ricerca che sento durerà per tutta la vita. È con gioia, fede e speranza che guardo al traguardo, che è di trovare la gioia e la felicità in Lui, Cristo, che è, che era e sarà fino alla fine dei tempi.. "

Nata a Monze (Zambia) il 3/0411968, sesta di dieci fratelli. Ha iniziato la scuola nel 1974 presso la Missione di Lukulu. Riceve il Battesimo il 20/09/1980 a Mongu nella Chiesa di Lourdes all'età di 12 anni. Nel 1982 inizia le scuole superiori presso le Suore di Mongu. Desiderava diventare medico o infermiera per aiutare chi soffre. Conseguita la maturità a pieni voti nel 1987 entra nell'Università di Lusaka iscrivendosi alla facoltà di Agraria. Frequenta per due anni il corso di agraria superando brillantemente tutti gli esami. Nel 1989, aggravandosi la neurofibromatosi di cui soffriva, deve sospendere il corso universitario. Il 22 Febbraio 1990 giunge in Italia e prende la residenza a Carpegna (PS). Giugno 1990 è ricoverata al Policlinico Gemelli di Roma e a Settembre 1990 all'ospedale San Giovanni di Roma. Da gennaio a maggio 1991 è sottoposta a tre difficilissimi interventi chirurgici che supera felicemente. 11 luglio: quarto intervento: subisce un arresto cardiaco ed entra in coma irreversibile. 10 agosto: cessa di vivere. 12 agosto: esequie e sepoltura a Carpegna.

Quando la incontravi non potevi sfuggire ad una sensazione di disagio... Jessie era, con i1 suo viso bellissimo ma deformato dall'handicap, una sfida: troppo abituati a prototipi di bellezza, storditi da immagini idealizzate fatte oggetto di pubblicità, non riuscivi a capire, accettare, vivere quel volto che ti sfidava. Eppure lei era lì, davanti a te, e ti guardava in modo deciso, in attesa di una tua risposta. Non a lei ed alla sua presenza, ma a te stesso! Poche volte nella vita ci capita l'occasione di sfidarci, di andare un po' oltre noi stessi, il nostro modo di vedere e di giudicare. L'amico portatore di handicap che ti trovi davanti rappresenta una autentica sfida alla vita standardizzata, precostituita, scontata... Se accetti quella sfida, a costo di starci male, finisci per crescere: esci dagli schemi, vuoi vedere "oltre", e, se sei costante e ti lasci penetrare dal mistero della vita, ti ritrovi con lo stupore, la meraviglia di una scoperta che nemmeno immaginavi, e forse, nemmeno osavi sperare. Jessie è stata un dono per noi tutti. Non solo per chi ha avuto modo di contattarla o di condividere con lei il suo faticoso cammino, ma anche per chi entrerà in rapporto con lei attraverso i pensieri che sono stati raccolti dal suo diario. Lei è un dono del Signore ed un frutto prezioso dello Spirito per questo nostro mondo distratto, deluso, handicappato nello spirito (è questo il vero dramma!). La lezione che Jessie ci ha dato è duplice. In primo luogo ci dice che Dio ha i suoi progetti, e questi progetti travalicano infinitamente la nostra capacità di comprendere. Ma una cosa è certa, Egli non è "distratto" quando permette che venga al mondo un suo figlio con addosso un handicap! Anche se per noi questo è uno scandalo, la verità è solo questa: è bene, è buono ed è solo meraviglia tutto ciò che esce dalle mani del Creatore! Questa prima lezione di Jessie porta a guardarci dentro per conoscere la nostra reazione davanti al dolore ed alla sofferenza degli innocenti: se rimaniamo nella dimensione dello scandalo, siamo persi; non capiremo mai e continueremo per sempre a far finta che certi problemi non esistano solo perché non rientrano nel nostro schema mentale... Ma non così: l’handicappato ci è davanti (e il Signore ce ne farà incontrare ogni giorno di più!) e la sua presenza chiede una "lettura ". Dal coraggio di un confronto può nascere la salvezza per la vita di chi si dice "normale"! Un mio amico pittore giustificava la sua scelta di dipingere il volto dell’Arcangelo Gabriele, in un quadro dell’Annunciazione, con i tratti di un mongoloide con questa frase estremamente decisa: «Solo chi è diverso può annunciare salvezza a questo nostro mondo». Chi è ritenuto "normale" finisce, spesso, per appiattire (e poi uccidere) l'anima, soffocandola nel suo anelito di infinito, anelito che aiuta a "comprendere" qualunque "come" alla luce dell'Essenziale. La seconda lezione di Jessie viene da quel suo coraggio di abbracciare la vita in pienezza, con tanta voglia di "volare" sopra la sua difficoltà, e le difficoltà che tante persone le procuravano. Incarna esperienze stupende di amicizia con chiunque riesce a mettersi accanto a lei e la riconosce come dono del Signore; queste amicizie sono cementate da una grande fede: Jessie ha una forza unica ed una straordinaria capacità di scoprire il disegno di Dio dietro le cose più difficili. Dal diario emerge questo costante interrogativo sul progetto di Dio, e la risposta è sempre la stessa: «Il Signore manifesta la sua forza attraverso la mia debolezza». La vita, allora, è bella, degna di essere vissuta in pieno, anche nel dolore e nell'apparente "non senso". Facili allo scandalo davanti al problema del dolore, cogliamo la testimonianza di Jessie come un'oasi di pace e come fonte di certezza. L'abbandono coraggioso tra le braccia del Padre ridona serenità e libertà al suo cuore affaticato; c'è una certezza che supera ogni difficoltà: 'Lui sa!" Importante che il suo progetto si compia, e per questo scrive alla mamma: «Non puoi fare molto per me, perché sei lontana; ma puoi pregare per me perché la sua Volontà sia fatta fino in fondo». Questo il «sì» ed il volto dei Santi! Il cammino di Jessie non è ancora compiuto: la sua presenza viva, oltre la morte, continua ad interrogarci, a sfidarci, a smuoverci dal nostro scontato quotidiano. La gente che l'ha incontrata l'ha amata con sincerità; attorno a lei si sono ritrovate tante persone; è questo un segno del fascino di un'anima bella, fascino che non viene dall'aspetto esteriore, ma frutto e dono dello Spirito, quello Spirito che si rivela nei piccoli e nei poveri, ma che rimane nascosto davanti ai presuntuosi ed agli orgogliosi. Accogliamo la preziosa lezione di questa nostra carissima sorella zambiana ed incominciamo anche noi a prendere un pò sul serio la vita, facendo riferimento continuo a Colui che ce l'ha donata così da non perdere il senso del nostro tempo e la meta dei nostri passi. Questo ci ottenga Jessie dal Cielo.


Gli amici di Carpegna
PENSIERI DAL SUO DIARIO

25/5/87 Il mio spirito è triste. C'è in me una sofferenza profonda pensando al mio futuro. Sono piena di ansietà. L'unico mio conforto è nella preghiera: "Signore, se tutto ciò che sto vivendo è la croce che mi mandi Tu e che io devo portare, Ti prego fammela su misura e dammi la forza di poterla abbracciare con gioia. Non mi abbandonare, mio Signore". È solo nella lettura della Bibbia che trovo conforto. Mi hanno commosso i Salmi 77, 38, 139, 13, 62.

14/7/88 (Ospedale in Zambia). Ancora una volta metto tutto nelle mani del Signore: sia fatta la Sua volontà. È un periodo di prova per me. Tutta la mia forza, il mio coraggio stanno venendo meno. Tutte le mie speranze, i miei sogni, i miei desideri sono bloccati in attesa di tempi migliori o forse per il peggio. Chi lo sa? Solo Dio. Alcune persone possono non capirmi, o meglio non capire il mio problema. E’ comprensibile perché loro non lo vivono: il problema sono io! Mi piace richiamare i pensieri più cari: il Signore ha cura di me; la vita vale la pena di essere vissuta. Fatti coraggio, Jessie, affronta la realtà. Il Signore è con te!

6/2/91 Nevica a Roma (città dove nevica di rado). Una visione meravigliosa. La neve cade e si appoggia gentilmente, mentre il sole continua a risplendere. E per me uno stupendo messaggio da parte di Dio. Seduta sul letto, mi sento male più del solito. Ad un certo punto il dolore sembra non esistere più, ma si trasforma in una voce che mi dice: "Vedi le meraviglie di Dio! Niente di ciò che Lui ha creato è brutto!” Oh, mio Dio, aiutami a vivere tutto fino in fondo. Dammene la forza!

21/2/91 Mio buon Dio, mi sento molto tesa poiché la saliva continua a scendere dalla mia bocca: è così irritante! Può darsi che passi: chi lo sa?

27/2/91 Penso di stare peggio che mai. Signore, potresti rimuovere un pò di peso da questa croce? Non ce la faccio più a portarla. Signore perché non mi chiami a casa? Tu lo sai che soffro, vero?

29/2/91 Dopo tanta attesa i medici si sono decisi a fare qualche cosa. La mia preghiera è "che la Sua volontà si compia" anche se rimane molto difficile accettare certe realtà della vita. Spero per il meglio, anche se mi sento piena di paura per ciò che succederà. So che il Signore non mi darà più di quello che posso sopportare. E allora ciò che posso fare è ripetere a me stessa: Coraggio Jessie, il Signore ti ama. La sofferenza è veramente un grande mistero e per me rimane misterioso perché Gesù, per redimere l'uomo, ha scelto la sofferenza.

7/4/91 Il Signore è sempre con me. Mi sono sentita miserabile tutto il giorno per il grande dolore all'orecchio destro. Non ho potuto evitare di piangere e chiedere al Signore perché debbo soffrire tanto. Poi mi sono sentita meglio e la mia solitudine è scomparsa all'improvviso. Mi sono sentita riempire il cuore di una speranza: presto verranno giorni migliori. C'è qualcosa dentro di me che mi aiuta ad andare avanti: è l'amore di Dio che vive in me.

11/4/91 Ho innaffiato le mie piante questo pomeriggio. Sono le mie amiche più care e dono loro il mio amore. Povere piante! Stavano seccando perché non avevo dato loro l'acqua necessaria. Le persone hanno pure bisogno di essere innaffiate, di avere un pò di dedizione, di affetto. Avrò cura di tutti finché ne avrò la forza di farlo.

14/4/91 Ho avuto tanto mal di testa oggi. Ho pensato molto a casa. Il mondo è veramente buffo! Qualche volta penso che cosa sarebbe stato di me se non avessi avuto tutti questi amici. Sono dei veri Angeli. Ora che sono lontana da casa, imparo a conoscere meglio me stessa, il mio carattere, la mia personalità, i miei principi di vita. Veramente un sorriso non costa niente, ma è tutto!

30/4/91 Grazie a Dio, sono stata a Messa: è così bello trovarsi nella Casa del Signore! "Quale gioia quando mi dissero, andremo alla
Casa del Signore!". La proclamazione all'Alleluia era: "Beati coloro che camminano nella luce del Signore". Sia benedetto il mio Signore e possa la grazia di Cristo risorto essere sempre con me.

4/5/91 Dopo la delusione del Gemelli, mi trovo finalmente al San Giovanni, dove il Professore sembra essere il primo che ha preso il mio caso sul serio. È così buono! Ho vissuto in un mondo di ospedali. Signore, quando ho visto un'altra paziente che ha già subito l'intervento che dovrò fare io, mi sono sentita venir meno ed ho perduto il coraggio. Una vista terribile! E la paura è tornata in me. Sono felice qui ed ho tanta pace nel cuore. Ricevo il Corpo di Gesù ogni giorno, e Lui rimane con me per tutta la giornata. Signore, grazie per il mio handicap! Aiutami a conoscerti meglio; mantienimi semplice e fedele nonostante la strada sia lunga e faticosa, perché io possa dare lode al Tuo nome ora e nella vita che verrà.

7/5/91 Signore, mio Dio, ho paura del mondo in cui vivrò. Non ho certezze per il mio futuro. Sono come un piccolo gattino nelle mani di un ragazzo che lo fa volare. Mi sento come una foglia in un giorno di vento, sbattuta qua e là, senza un posto dove stare. Non posso non dirti, Signore, che sono delusa di Te! Eppure c'è qualcosa che mi spinge ad andare avanti anche se il futuro è oscuro e incerto: è il Tuo amore per me. Ma perché mi succede tutto questo? Io desideravo conoscere e coscientemente vivere del Tuo amore nella gioia e nella felicità e invece mi riveli il Tuo amore attraverso la durezza di questo cammino che sto percorrendo. Lo so, Signore che le Tue vie non sono le mie vie. Perciò Ti prego, Signore, rimani con me, cammina accanto a me perché non perda mai di vista la meta della mia vita, che sei Tu. Aiutami in questa lotta per essere sempre meno indegna di Te.

25/5/91 Dopo aver guardato alla televisione il film "Coraggio di vivere" Jessie scrive: È un film commovente... Libera, voglio essere libera. Sono pronta per essere libera... per toccare il cielo.

Al papà: Non posso non lasciar cadere alcune lacrime quando ripenso alle volte che te ne andavi senza mangiare perché io ero triste. Tu eri con me quando ero ammalata. La tua presenza era per me di grande conforto. Avevi veramente cura di me. Come desidererei essere con te, sentirmi stringere le mani, ora che la vita sembra così dura. Mi manchi! Mi mancano le tue parole confortanti che mi ripetano non essere vero che non ha un significato ciò che sto vivendo, perché c'è un Signore che ha cura di tutti noi, e con Lui, la vita, qualunque sia, vale la pena di essere vissuta. Il tempo che passa approfondisce il senso di debito che ho verso di te. Siamo legati da sentimenti che nulla potrà distruggere. Papà, ti amo! Prega per me.

Alla mamma: Mamma, grazie di tutto. Quanti sacrifici, quante notti insonni! Ma tu non mi hai mai fatto pesare tutto questo perché mi sentivi tua creatura, dono di Dio, come tutti gli altri figli che stanno bene. Quanto vorrei che tu fossi con me ora! Poter dormire sul tuo grembo come facevo quando stavo molto male... C'è tanto buio nella mia vita ora: tutto sta diventando più difficile e mi sento quasi senza speranza. Ma non posso non fidarmi di Lui che era lì all'inizio ed è ancora presente ora. Mamma, ti chiedi che cosa sta succedendo alla tua figlia? So che stai soffrendo per me e ciò mi da forza per affrontare le difficoltà. Sento che non sono sola, ma che tu sei con me. Non puoi fare molto per me, perché sei lontana, ma puoi pregare per me perché la Sua volontà sia fatta fino in fondo. Puoi essere certa, mamma, che il Signore non mi ha abbandonata un momento da quando ho lasciato casa, perché sono con persone che hanno cura di me. Quanto ti amo, mamma! Quanto vorrei riposare sul tuo seno e sentirti dire: coraggio, Jessie, ce la farai! Il Signore è con te.

Al fratello Steven: Le lacrime si asciugheranno, ma le memorie non verranno meno. Tu mi hai accettata così come ero, ed hai sempre cercato di farmi felice, di proteggermi da ciò che poteva farmi male. Mamma sapeva che noi due eravamo legati in un modo tutto particolare. Quanto ti amo e quanto vorrei che tu fossi qui ora a ripetermi: "non te la prendere troppo, Jessie!".

A Suor Hilde: ... Tu occuperai sempre un posto speciale nel mio cuore. Come vorrei che tu fossi qui con me ora! Come vorrei che tu mi stringessi a te come facesti all'ospedale di Lusaka, dopo la sentenza della mia malattia, e io mi sentivo sola e abbandonata. Sei stata sempre accanto a me nei momenti più duri. Ricordo il passo della Bibbia (Isaia, 53) che abbiamo pregato insieme nella Cappella dell'Università. Ero felice, quando mi trovavo con te. Il mio volto non ti ha allontanata, anzi, ti ha avvicinata come vero dono di Dio per me, per essermi di aiuto e segno di quell'amore che Dio ha per i suoi.

(Prima di sottoporsi al terzo intervento) Non so come esprimere il senso di sollievo, dopo tanta attesa. Nello stesso tempo temo per ciò che mi riserva il futuro. Veramente la mia sola preghiera è "che la volontà di Dio si compia in me". Questo mi aiuta ad accettarmi per quando tutto sarà compiuto. È buffo vero? Un piccolo uccello chiede che gli venga concessa la libertà di volare e, una volta avuta, si rende conto che la nuova realtà gli è ostile, contraria a ciò che si aspettava. Ancora una volta chiede al suo Creatore di ritornare com'era prima, quando aveva meno libertà ma era più felice ed aveva la pace. E il Creatore abbraccia questo piccolo uccello e gli dice: `'... tu rimarrai sempre il mio piccolo uccello! Io ti amo ed è per questo che ti ho creato...". Qualunque sarà il risultato di quanto sto vivendo, ricorderò sempre che il Signore è stato ed è con me.

A Suor Rosalinda: ... Sto bene; la gente è molto buona e mi aiuta tanto. Ho spesso nostalgia di casa. Uno non può permettersi di dimenticare la propria terra, i propri cari, la propria casa, "home

sweet home", vero? Ho fatto parecchie analisi, esami di laboratorio. Ho avuto momenti nei quali mi sono sentita senza speranza ed ho dubitato se tutto ciò che sto vivendo vale la pena di tentarlo. Ad ogni modo, nonostante tutto questo, so che il Signore ha cura di me. Sento che tutto è per uno scopo. Ho affidato tutto nelle mani del Signore perché le Sue vie non sono le nostre e Lui agisce nei suoi momenti.




RIFLESSIONI

LA FAMIGLIA: Se la famiglia ti offre buoni stimoli, tu cresci con sicurezza. Devi essere flessibile ed accettare di essere trattata come persona, altrimenti rimani sola. D'altra parte, se rifiuti l'aiuto che ti viene offerto, non cresci emotivamente e socialmente. Se poi ti mostri indifferente, la famiglia ti lascia sola.

LA SOCIETÀ: L’ambiente in cui vivi determina spesso l'accettazione o meno dell'handicap che la persona porta. Uno può diventare amareggiato dal suo handicap e vivere con il solito ritornello dentro: "perché è successo a me?'". Con la comprensione degli altri, tu ti senti forte e senti di farcela nella vita . ... Generalmente si pensa che l'handicap sia contagioso. Alcuni lo fanno per disprezzo, altri lo fanno genuinamente. Alcuni ti preferiscono triste e indifferente, così possono evitarti. Altri sono buoni e cercano la tua felicità; ti aiutano, a volte con grandi sacrifici, pur di vederti sorridere.

RAZZE E DIFFERENZE: Vi sono molte prove nella vita, ma una delle più importanti e difficili è vivere in una società dove tu sei diversa dagli altri. Noi che siamo diversi, diventiamo spesso il soggetto di molte conversazioni. Diventiamo motivo di derisione per coloro che si ritengono superiori ed il simbolo della comprensione per coloro che sono capaci di capire. Il tuo handicap viene discusso con la stessa semplicità con cui si parla del tempo o di un abito e poi ti viene detto di avere coraggio. Ci
vuole più del coraggio! Ci vuole fede, una fede che viene spesso provata e allora ti ricordi che anche Gesù è stato rifiutato dai suoi, dalla società di allora, eppure ha compiuto la volontà del Padre suo fino in fondo. Lui ha dato un significato alla sofferenza, soprattutto per noi che siamo "diversi". Con la sua sofferenza ha riconciliato il mondo a se. Non dobbiamo prendercela se gli altri ci evitano e ci guardano dall'alto in basso o ci deridono. Forse non capiscono ciò che sta succedendo in noi e di quale "dono" siamo depositari. Dobbiamo avere la bontà di spiegare a queste persone, cercando di illuminarle, che il nostro handicap, non l'abbiamo voluto, ma ci è stato "donato" e che noi per primi dobbiamo accettarlo, finché siamo su questa terra.

HANDICAP: Il Signore ha avuto uno scopo nel farmi nascere handicappata. Non può essere che Lui si sia distratto quando ha voluto così! Il Signore manifesta la Sua forza tramite la mia debolezza. A motivo di questo, mi sono successe cose belle nella vita, come l'amicizia vera che non mi viene offerta per motivi egoistici, ma per bontà di cuore... Gli handicappati che sono riusciti ad accettarsi, sono generalmente buoni e felici nella vita. L'atteggiamento delle persone che guardano agli handicappati come appartenenti ad una classe inferiore, tante volte mi scoraggia ed uccide il mio spirito.

IL DOLORE: La sofferenza è un mistero che comprendiamo solo in parte. Ciò che dobbiamo fare è di accettarla, senza negare la sua esistenza. Un approccio amorevole e calmo con questa realtà può trasformare la nostra vita. La nostra tragedia non è perché soffriamo, ma perché sciupiamo questa realtà.

DESIDERIO
Passa calma tra il rumore e la fretta e non dimenticare che ci può essere molta pace nel silenzio.
- Per quanto ti è possibile, sii sempre in buoni rapporti con gli altri.
- Dì sempre la verità con calma e chiarezza; ricorda che puoi ricevere anche da chi sembra senza buon senso o ignorante.
Evita le persone volgari ed aggressive che possono fare del male al tuo spirito.
- Se fai paragoni con gli altri, corri il rischio di diventare orgogliosa o sottovalutarti, perché c'è sempre gente al di sopra di te e anche al di sotto (inferiore o superiore). Sii felice per i risultati che riesci ad ottenere e per il progresso che riesci a fare. Conserva l'interesse per il tuo lavoro...
- Sii prudente nelle tue intraprendenze perché il mondo è pieno di tranelli. Questo non dovrebbe chiudere i tuoi occhi sulla tua capacità di distinguere le virtù; molta gente mira ad ideali alti, ciò nonostante, la vita è piena di egoismo.
- Sii te stessa; soprattutto, non fingere, e questo in modo particolare con chi ti ama, con chi ti è amico poiché l'amore è eterno come l'erba.
- Accetta con buona volontà gli insegnamenti che ti vengono dati, con un sorriso, come parte della tua gioventù,
- Coltiva la tua forza d'animo per difenderti contro gli imprevisti della vita.
- Non ti tormentare con troppa immaginazione.
- Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Sii disciplinata moralmente. Sii calma con te stessa. Sei figlia dell'universo non meno delle stelle e degli alberi. Hai diritto ad essere qui. Che tu lo dubiti o no, è certo che l'universo sta scrivendo correttamente la legge per essere in pace con Dio, qualunque sia il tuo concetto su tutto questo.
- Le tue aspirazioni, le tue offerte siano in favore della pace del tuo spirito poiché nel tumulto della vita c'è molto inganno: lavoro, ingratitudine, sogni frustrati (falliti?). Nonostante questo, il mondo è splendido.
- Sii attenta, prova ad essere felice!


TESTIMONIANZA DI PATRIZIA
Sono anch'io handicappata e so quanto è difficile il rapporto interpersonale con i vari membri della nostra società. Conosco i loro pregiudizi, le loro paure. Cosciente dell'importanza che ha il volto di una persona nell'incontro con gli altri, sapendo la paura che il suo volto poteva destare, sentii tutta la sofferenza che lei doveva avere subito. La deformazione sul volto è molto dolorosa e depressiva e può togliere ad una persona la possibilità di potersi accettare, di essere contenta. Con Jessie, siamo venute in Italia insieme nel 1990 e la nostra amicizia divenne subito molto profonda. Sentivamo che il nostro handicap era un motivo molto valido per legarci maggiormente, soprattutto l'aspetto di rifiuto della società, vissuto più o meno allo stesso modo. Diventò presto molto evidente che ciò che io avevo sofferto a motivo del mio handicap era ben poca cosa in confronto a ciò che Jessie aveva sofferto. Trovai che io non avevo più ragione di lamentarmi. Troppo spesso era stata trattata come se non fosse un essere umano. Il volto è ciò che crea la prima impressione sulle persone che incontriamo. È dalla nostra faccia che vengono espressi i sentimenti di amore, felicità, miseria e bellezza; la gente legge questi segni., la gente reagisce dal modo come ci vede. Poche persone devono aver visto bellezza, allegria e calore nella faccia di Jessie. Eppure, nonostante tutto, era meraviglioso e incantevole poter conoscere Jessie. Molte volte mi ritrovavo ad ammirarla, ammirare la sua personalità. Era una persona molto matura, molto riflessiva sul significato della vita e della sofferenza. Attraverso la sua sofferenza e il suo handicap aveva incontrato Dio e sperimentato il suo Amore e la sua Potenza. Lei condivideva con me, spesso, questa esperienza. Era timida per natura, debole a motivo della sua salute, molto determinata di vivere nel migliore dei modi la sua vita. Non voleva cadere nel self‑pity. C'erano momenti in cui desiderava rimanere sola ed evitare incontri. In questi momenti lei riceveva forza dalla preghiera. Ritrovava la sua pace nella solitudine. Era molto vicina a Dio, amava pregare, ringraziare e dar lode a Dio e spendeva molto tempo leggendo la Bibbia. Aveva una vera fede nel Signore. Confidava che, nonostante il grande dolore che viveva, il Signore le era sempre vicino. Prima di tutto, lei mi confidava, pregava sempre per avere la forza necessaria per accettare la Volontà di Dio in ogni cosa nella vita. Secondo: la forza e il coraggio di accettarne le conseguenze nonostante la pena e la difficoltà che ciò poteva comportare. Jessie amava la musica, la danza, il canto, gli scherzi, e manifestava questo quando si sentiva libera, con persone che l'avevano accettata. Sentiva molto la sofferenza degli altri ed evitava tutto ciò che poteva far loro male o ferirli; evitava di lamentarsi per non dar dispiacere. Mi confidava che lei voleva rendersi utile agli altri, anche quando si sentiva debole e soffriva molto. Lavorava molto. Jessie era vulnerabile e permalosa soprattutto quando i commenti riguardavano il suo handicap. Scusava gli altri dicendo che era frutto di ignoranza, di incapacità di leggere i segni di Dio. Questo le procurò molti amici che in lei vedevano la persona che ha veramente incontrato il Signore.


TESTIMONIANZA DI ANNA
Cara, piccola, dolcissima Jessie, sei passata accanto a me senza che quasi me ne accorgessi ed ora, che non ci sei più, mi manchi tanto; mi manca tutto l'amore che non ti ho dato, tutte le parole che non ti ho detto, tutto il tempo che non ti ho dedicato. Sei passata vicino a noi come una lucciola, portando la luce dentro di te e spargendola intorno. Eri uno scrigno di doni preziosi: la tua profonda umiltà, dolcezza, tolleranza, la tua grande intelligenza e sensibilità. Io ti confesso che non ho saputo guardare dentro e solo ora, davanti alla tua bara, sento di volerti tanto bene. Riesco a vedere tutto quanto era dentro di te e tutto ciò che hai saputo creare intorno a te: quella
splendida catena di solidarietà, di amore, di amicizia per cui sento, dal più profondo del cuore, di dirti il mio grazie. Grazie, piccola Jessie, ti porterò sempre con me; sarai l'amica mia più cara, il mio angelo in cielo. Io ti penserò e tu sarai con me, non più sofferente, non più malata, ma luminosa e piena di gioia. Così, sono certa, tu sei ora, piena di tenerezza per noi che ci credevamo, forse, più fortunati di te. Grazie di tutto amica mia carissima e, se Dio vorrà, a rivederci.

TESTIMONIANZA DI MARIA PIA
Jessie, sei giunta tra noi come dono in un buio mattino d'inverno. Per un attimo mi sono sentita smarrita, guardando il tuo volto. Ma è bastato un momento per far crescere in me un amore profondo e per vedere, nel tuo viso deformato dall'handicap, l'immagine stupenda del Creatore. Sei arrivata diciotto mesi fa e oggi, dopo un mese di coma, mi lasci in un profondo silenzio. Tutti ormai ti sognavamo, ti vedevamo quella Jessie per la quale avevi tanto sperato, tanto sofferto, tanto pregato! Mi lasci un vuoto incolmabile. Ora penso che avrei dovuto darti di più e capire meglio quello che più di ogni altra cosa desideravi: condividere totalmente il dramma che stavi vivendo. Aiutami ad acquisire quei doni stupendi di cui era ricco il tuo spirito: pazienza, dolcezza, coraggio, perseveranza, mansuetudine, fede. Sii il mio angelo custode. Accompagnami lungo la strada che il Signore ha tracciato per me. Grazie, Jessie per il molto che mi hai donato! Perdonami per il poco che ho saputo darti. A rivederci, piccola mia! Addio!




DAL “PROFETA” di K. GIBRAN

Jessie, l'eletta, l'amata, attendeva la nave che la riportasse alla casa nativa. Le porte del suo cuore si spalancarono e la gioia volò lontano, al di sopra del mare. All'improvviso, una grande tristezza calò su di lei e così ragionò nel suo cuore: Come andarsene in pace e senza dolore? Lunghi sono stati i giorni di sofferenza, lunghe le notti di solitudine; e chi può senza rimpianto lasciare il suo dolore e la sua solitudine? Non è un pensiero che io lascio dietro di me, ma un cuore reso dolce da fame e sete. Tuttavia più a lungo non posso indugiare. Il mare che pretende ogni cosa mi chiama, e io devo imbarcarmi. La folla l'attorniò e disse: Non lasciarci ancora. Sei stata un meriggio nel nostro crepuscolo e la tua giovinezza ci ha donato visioni di sogno. Non sei ospite tra noi, non straniera, ma figlia nostra prediletta. Non accettare che ai nostri occhi manchi il nutrimento del tuo volto. Molto ti abbiamo amata: Ma senza parole, nascosto, fu il nostro amore. Ora esso grida e a te vorrebbe rivelarsi! Poiché sempre l'amore ignora la sua profondità fino all'ora del distacco! Essa con voce ferma disse: Quando l'Amore vi chiama, seguitelo, anche se le Sue vie sono dure e scoscese. E quando le Sue ali vi avvolgono, affidatevi a Lui! E quando vi parla, abbiate fede in Lui, anche se la Sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino. Come covoni di grano vi accoglie in se. Vi batte finché non sarete spogli. Vi staccia per liberarvi dai gusci. Vi macina per farvi neve. Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli. E vi affida alla Sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.
view post Posted: 11/1/2014, 10:25 Morte - Aforismi
Io non parlo della morte come della morte, perchè non credo alla morte e non ho paura della morte. (Pavel Aleksandrovič Florenskij)
view post Posted: 11/1/2014, 09:52 Una preghiera al giorno - Buone Letture
ccrk

UNA PREGHIERA AL GIORNO TOGLIE IL DIAVOLO DI TORNO

E' una raccolta di 365 bellissime preghiere, una per ogni giorno dell'anno, di santi famosi e cristiani sconosciuti.
Può essere sfogliato elettronicamente qui:
http://content.yudu.com/Library/A2oip6/Una...urces/index.htm

Per ordinarlo richiederlo via email a: [email protected]
Telefono: 333 4165150

Una copia costa 12 € (spedizione inclusa)
Sconti dal 30 al 50% per chi acquista molte copie.

Il ricavato sarà destinato alle Missioni Francescane di Zambia e Cuba.

© A cura del Centro Missionario Francescano delle Marche
© Tipografia Casa Editrice Guerrino Leardini
© Immagine di copertina di Suor Maria Rosa Guerrini


INTRODUZIONE
Questo libro è una semplice occasione per aiutare a compiere quella cosa che unicamente l’uomo, tra tutti gli animali, riesce a fare: alzare gli occhi verso il Cielo.
Il solo requisito necessario alla preghiera, lo comprendiamo bene, è la sincerità del cuore. Una freccia arriva al bersaglio se ha forza e se ha mira. La forza è nel bisogno radicale del mendicante, e ogni creatura mortale, se ha un barlume di saggezza, comprende di essere bisognosa di Dio fino al midollo. L’obiettivo da raggiungere è chiaramente Lui, l’Unico che è e che dona l’Amore.
Per pregare possiamo certamente fare a meno di questo libro, ma al tempo stesso esso può esserci utile per metterci in relazione con tanti fratelli, santi famosi o credenti sconosciuti, che hanno cercato Dio con tutto il cuore. Rubiamo le loro parole, aggiungiamoci il nostro desiderio del Dio infinito, e siamo sicuri che esse supereranno le nubi per giungere alla casa della Santissima Trinità.
Andando al titolo del libro, giocondo ma sincero, certamente le cose che più ci difendono dal male sono la vicinanza alla Parola di Dio e ai Sacramenti. Ma siamo sicuri che anche queste preghiere, se ci faranno crescere nell’amicizia con Gesù, nella confidenza nel Padre e nell’invocazione dello Spirito, saranno veramente liberanti. «Il demonio fugge dall’anima che ama, come la mosca dalla pentola che bolle», dice santa Caterina da Siena. Fuggirà sicuramente anche dall’anima che prega con amore!

Edited by fra roberto - 22/1/2014, 17:02
view post Posted: 1/1/2014, 16:57 Matrimonio - Aforismi
Le vecchie sagge favole (che sono la cosa più saggia al mondo, almeno tra le cose di origine terrena) non erano così stupide da dire che il principe e la principessa avrebbero vissuto in pace per sempre. Le favole raccontavano che il principe e la principessa sarebbero stati felici e contenti, e così sarebbe stato. Avrebbero vissuto felici, anche tirandosi addosso qualche piatto di tanto in tanto. La maggior parte dei matrimoni, credo, sono felici, ma non esiste un matrimonio appagante. Il bello del matrimonio è che è una crisi continua. David Copperfield e Dora litigavano per la carne di montone fredda, e se avessero continuato a litigare per il resto della propria vita, avrebbero continuato ad amarsi fino alla fine. Sarebbe stato un matrimonio umano (Chesterton, Dickens)

Edited by fra roberto - 18/3/2015, 09:47
view post Posted: 22/12/2013, 21:06 Obbedienza - Aforismi
Il vero nodo della questione è che noi cristiani siamo contenti di obbedire perché sappiamo a chi obbediamo: abbiamo conosciuto, davvero, personalmente, un pastore buono, un pastore che pasce gli agnelli e non i lupi. E’ per questo che ci piace ascoltare la voce del pastore, non perché siamo repressi, ma perché siamo furbi. Abbiamo capito che quello è il meglio, che ci conviene seguirlo, perché lui è l’autore dell’universo, del Dna, della fisica, dei movimenti degli astri. Figuriamoci se non sa come funzioniamo noi, suoi figli (che invece non solo non abbiamo idea di come funzioni l’universo, ma abbiamo problemi anche col tostapane. E con l’uomo, mistero a se stesso). Io capisco dunque l’odio che suscitiamo noi cristiani, stoltezza di fronte al mondo: è un mondo che non sa quanto è buono il Padre, e quindi lo vuole uccidere (lo ha idealmente accoppato già da tempo). Se togli l’amore di Dio, obbedire, sottomettersi, la croce, nulla di tutto questo ha senso (Costanza Miriano)
view post Posted: 22/12/2013, 18:39 Sessualità - Aforismi
In realtà l'intimità sessuale, che è sacra e che è ciò a cui Dio ha affidato la trasmissione della vita, è una visione magnifica e sconvolgente. Può essere sublime o terribile, ma non potrà mai essere neutra, né per l'uomo né per la donna. Con il sesso noi diciamo all'altro, all'altra, io sono tua, sono tuo. C'è una zona sacra, che porta l'uomo e la donna in un territorio sconosciuto, quello del desiderio, un territorio che liberato da vincoli morali può essere distruttivo. La cultura dominante invece tenta in tutti i modi di abbattere il recinto del tempio della trasmissione della vita, e di tagliare tutti i vincoli che appunto legano il sesso all'unione indissolubile tra due anime che tentano per tutta una vita di diventare una sola carne. È questo che dicono i loro corpi, e questo dicono – con i loro corpi fatti di geni e cellule impastati inscindibilmente – i figli che nascono da quell'unione (Costanza Miriano)

“Gesù non ha paura della sessualità, non la disprezza né la combatte. Non si trova mai neppure un segno che possa indicare che abbia dovuto reprimerla a forza. Perciò potrebbe sorgere spontaneo l’interrogativo se egli sia stato insensibile, come certe persone che non conoscono né lotta né superamento, perché sono in realtà anaffettive e indifferenti. Certo no! L’essere di Gesù è pieno di profondo calore, tutto in lui vive. Tutto è sveglio e colmo di energia creativa. Con quale partecipazione si accosta alle persone! Il suo amore per loro non viene da dovere o volontà, ma si effonde di per sé. L’amore è la forza fondamentale del suo essere. (…) Ma nessuno scoprirà in questi rapporti qualcosa come un legame segreto o delle brame rimosse. Sono espressioni di una limpida e calda libertà. Quando riflettiamo su Gesù troviamo che in Lui tutto è ricco e vivo, tutte le sue energie però sono assunte dentro il cuore, sono diventate forze dell’amore, volte a Dio ed in un costante fluire verso di Lui (…) Ciò che appunto costituisce la dimensione inafferrabile della persona di Gesù sta nel fatto che la pienezza delle sue energie vada così, senza alcuna forzatura né violenza, senza distorsione, senza aggiramento malizioso verso Dio e da Dio poi vada verso l’uomo. Che tutto dunque sia così puro e trasparente. Da lui, che ha parlato così poco della sessualità, emana una forza che pacifica, purifica e domina queste potenze come nessun altro. (Romano Guardini)

Edited by fra roberto - 2/6/2014, 17:25
view post Posted: 15/12/2013, 19:00 Purezza - Aforismi
L’uccello che si è posato sul vischio deve faticare due volte: prima per liberarsi e poi per pulirsi. Allo stesso modo soffre due volte colui che soddisfa i suoi desideri sregolati: per distaccarsene e, una volta libero, per purificarsi dalle sue sozzure (San Giovanni della Croce)
view post Posted: 15/12/2013, 09:29 Assoluto - Aforismi
L’uomo è condannato all’assoluto. Quando accantona o nega questa dimensione diventa alienato, sbandato e nostalgico. La letteratura quindi non è mai solo questione di forma, lo è anche ma è soprattutto scoperta dell’abisso che è nell’autore e in noi. Ma questa scoperta non ci rende tristi, piuttosto ci fa amare di più la vita e ci allarga il cuore alla comprensione degli altri (Ferdinando Castelli, SJ)
view post Posted: 15/12/2013, 09:28 Miracolo - Aforismi
Chi crede non s'imbatterà mai in un miracolo. Di giorno non si vedono le stelle (F. Kafka)
view post Posted: 10/12/2013, 18:40 Confessione - Aforismi
Quando la gente chiede a me, o a qualsiasi altro: “Perché vi siete unito alla Chiesa di Roma?”, la prima risposta essenziale, anche se in parte incompleta, è: “Per liberarmi dai miei peccati”. Poiché non v’è nessun altro sistema religioso che dichiari veramente di liberare la gente dai peccati. Ciò trova la sua conferma nella logica, spaventosa per molti, con la quale la Chiesa trae la conclusione che il peccato confessato, e pianto adeguatamente, viene di fatto abolito, e che il peccatore comincia veramente di nuovo, come se non avesse mai peccato. […] Orbene, quando un cattolico ritorna dalla confessione entra veramente, per definizione, nell’alba del suo stesso inizio, e guarda con occhi nuovi attraverso il mondo, ad un Crystal Palace che è veramente di cristallo. Egli sa che in quell’angolo oscuro, e in quel breve rito, Dio lo ha veramente rifatto a Sua immagine. Egli è ora un nuovo esperimento del Creatore. E’ un esperimento nuovo tanto quanto lo era a soli cinque anni. Egli sta, come dissi, nella luce bianca dell’inizio, pieno di dignità, della vita di un uomo. Le accumulazioni di tempo non possono più spaventare. Può essere grigio e gottoso, ma è vecchio soltanto di cinque minuti (GKC, Autobiografia, pp.321-322)
view post Posted: 26/11/2013, 18:26 Madonna - Aforismi
Immacolata
Maria è il baluardo vivente che i nemici di Dio non hanno mai scalato e che i loro dardi non possono neppure intaccare (S. Agostino)

Maternità
Maria Santissima continua in cielo il suo ufficio materno a riguardo dei membri di Cristo cooperando alla nascita e allo sviluppo della Vita Divina nelle anime dei redenti (Paolo VI)

La Madre di Cristo è Madre della nostra Sapienza, della nostra giustizia, della nostra santificazione, della nostra Redenzione.
Perciò è Madre più che fosse della nostra carne. Da lei si origina la nostra migliore nascita» (Aelredo di Rievaulx, Sermone 20)

Maternità
Come nella generazione naturale vi è un padre e una madre, cosí nella generazione soprannaturale e spirituale vi è un Padre che è Dio e una madre che è Maria (S. Luigi Grignion di Montfort)

Maternità
Non sarò tranquillo finché non avrò un vero affetto filiale verso la Vergine Maria (S. Giovanni Berchmans)

Intercessione
Nelle vicende dolorose dei tempi non restano altri conforti che quelli del cielo e tra questi l’intercessione potente di quella che fu in ogni tempo l’Ausiliatrice dei Cristiani (S. Pio X)

Intercessione
Se vogliamo aiutare gli altri, non possiamo avere successo senza l’aiuto della Madre di Cristo e Madre nostra, Maria Santissima (S. Wyszynski)

Potente contro il male
L’educazione del giovinetto per mezzo di Maria ha un’influenza costante su tutta la sua vita. Maria sarà per lui una leva per uscir fuori dal male: il nome di Maria produrrà sempre nel cuore di lui un palpito d’amore (San Pier Giuliano Eymard)

Intercessione
Maria ama la gioventù e quindi ama e benefica quanti della gioventù si prendono cura (Don Bosco)

Intercessione
Nei pericoli, nelle angustie, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria. Seguendo Lei, non devierai; invocandola, non ti disperderai; pensando a Lei, non peccherai; tenendoti stretto a Lei, non cadrai. (S. Bernardo di Chiaravalle)

Conversione
Con Maria il nostro cuore diventa umile davanti a Dio, affabile con gli uomini, compassionevole verso i poveri, mite con i nemici (Don Edoardo Poppe)

Incarnazione
Senza Maria, l’ingresso di Dio nella storia non giungerebbe al suo fine; non sarebbe raggiunto ciò che ha importanza nella confessione di fede: che Dio è un Dio con noi e non solo un Dio in se stesso e per se stesso. Cosí la donna, che si qualificò sempre come umile, cioè come donna anonima (Lc 1, 48), è collocata nel punto centrale della confessione nel Dio vivente, il quale non può essere pensato senza di lei. Ella appartiene irrinunciabilmente alla nostra fede nel Dio vivente, nel Dio che agisce (Cardinale J. Ratzinger 1995)

Annunciazione
Contemplando Maria, dobbiamo domandarci se anche noi vogliamo essere aperti al Signore, se vogliamo offrire la nostra vita perché sia una dimora per Lui; oppure se abbiamo paura che la presenza del Signore possa essere un limite alla nostra libertà, e se vogliamo riservarci una parte della nostra vita, in modo che possa appartenere solo a noi. Ma è proprio Dio che libera la nostra libertà, la libera dalla chiusura in se stessa, dalla sete di potere, di possesso, di dominio, e la rende capace di aprirsi alla dimensione che la realizza in senso pieno: quella del dono di sé, dell’amore, che si fa servizio e condivisione (Benedetto XVI - Omelia 4 ottobre 2012)

Assunta
Maria assunta in cielo, con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci le grazie della salvezza eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata (Benedetto XVI - Angelus 15 agosto 2012)

Annunciazione
La Chiesa saluta Maria, la Madre di Dio, come « stella del mare »: Ave maris stella. La vita umana è un cammino. Verso quale meta? Come ne troviamo la strada? La vita è come un viaggio sul mare della storia, spesso oscuro ed in burrasca, un viaggio nel quale scrutiamo gli astri che ci indicano la rotta. [...] E quale persona potrebbe più di Maria essere per noi stella di speranza – lei che con il suo «sì» aprì a Dio stesso la porta del nostro mondo; lei che diventò la vivente Arca dell'Alleanza, in cui Dio si fece carne, divenne uno di noi, piantò la sua tenda in mezzo a noi (cfr Gv 1,14)? (Benedetto XVI - Enciclica Spe Salvi)

Porta a Cristo
Cari fratelli, non dimenticate che la vera devozione alla Vergine Maria ci avvicina sempre a Gesù, e “non consiste né in uno sterile e passeggero sentimentalismo, né in una certa qual vaga credulità, ma procede dalla fede vera, dalla quale siamo portati a riconoscere la preminenza della Madre di Dio, e siamo spinti al filiale amore verso la Madre nostra e all'imitazione delle sue virtù” (Lumen gentium, 67). Amarla significa impegnarsi ad ascoltare il suo Figlio (Benedetto XVI – Angelus 25 marzo 2012)

Guida
L’unica insidia di cui la Chiesa può e deve aver timore è il peccato dei suoi membri. Mentre infatti Maria è Immacolata, libera da ogni macchia di peccato, la Chiesa è santa, ma al tempo stesso segnata dai nostri peccati. Per questo il Popolo di Dio, peregrinante nel tempo, si rivolge alla sua Madre celeste e domanda il suo aiuto; lo domanda perché Ella accompagni il cammino di fede, perché incoraggi l’impegno di vita cristiana e perché dia sostegno alla speranza. Ne abbiamo bisogno, soprattutto in questo momento cosí difficile per l’Italia, per l’Europa, per varie parti del mondo (Benedetto XVI - discorso dell’8 dicembre 2011)

Assunta
La “donna” dell’Apocalisse è Maria stessa. Ella appare “vestita di sole”, cioè vestita di Dio: la Vergine Maria infatti è tutta circondata dalla luce di Dio e vive in Dio. Questo simbolo della veste luminosa chiaramente esprime una condizione che riguarda tutto l’essere di Maria: Lei è la “piena di grazia”, ricolma dell’amore di Dio. E “Dio è luce”, dice ancora san Giovanni (1 Gv 1,5). Ecco allora che la “piena di grazia”, l’“Immacolata” riflette con tutta la sua persona la luce del “sole” che è Dio (Benedetto XVI - discorso dell’8 dicembre 2011)

Maestra di preghiera
Maria ci insegna a pregare, a fare della nostra preghiera un atto d’amore per Dio e di carità fraterna. Pregando con Maria, il nostro cuore accoglie coloro che soffrono. Come potrebbe la nostra vita non esserne, di conseguenza, trasformata? Perché il nostro essere e la nostra vita tutta intera non dovrebbero diventare luoghi di ospitalità per il nostro prossimo? Lourdes è un luogo di luce, perché è un luogo di comunione, di speranza e di conversione (Benedetto XVI - Omelia del 13 settembre 2008)

Maestra di preghiera
La Madonna ci insegna ad aprirci all’azione di Dio, per guardare gli altri come li guarda Lui: a partire dal cuore. E a guardarli con misericordia, con amore, con tenerezza infinita, specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati. “Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia” (Benedetto XVI - Discorso dell’8 dicembre 2009)

Assunta
Guardando l’Assunta in cielo comprendiamo meglio che la nostra vita di ogni giorno, pur segnata da prove e difficoltà, scorre come un fiume verso l’oceano divino, verso la pienezza della gioia e della pace. Comprendiamo che il nostro morire non è la fine, ma l’ingresso nella vita che non conosce la morte. Il nostro tramontare all’orizzonte di questo mondo è un risorgere all’aurora del mondo nuovo, del giorno eterno. "Maria, mentre ci accompagni nella fatica del nostro vivere e morire quotidiano, mantienici costantemente orientati verso la vera patria della beatitudine. Aiutaci a fare come tu hai fatto" (Benedetto XVI – Omelia del 15 agosto 2008)


Maternità
“Ecco la tua madre!” Gesù rivolge queste parole a ciascuno di voi, cari amici. Anche a voi chiede di prendere Maria come madre “nella vostra casa”, di accoglierla “tra i vostri beni”, perché è Lei che, svolgendo il suo ministero materno, vi educa e vi modella fino a che Cristo non sia formato in voi pienamente (Giovanni Paolo II - 13 aprile 2003)

Umiltà
Con la sua lettura sapienziale della storia, Maria ci introduce a scoprire i criteri del misterioso agire di Dio. Egli, capovolgendo i giudizi del mondo, viene in soccorso dei poveri e dei piccoli, a scapito dei ricchi e dei potenti e, in modo sorprendente, colma di beni gli umili, che gli affidano la loro esistenza (Giovanni Paolo II – Catechesi mariana del 6 novembre 1996)

Intercessione
O Madre, che conosci le sofferenze e le speranze della Chiesa e del mondo, assisti i tuoi figli nelle quotidiane prove che la vita riserva a ciascuno e fa' che, grazie all'impegno di tutti, le tenebre non prevalgano sulla luce! (Giovanni Paolo II)

Intercessione
"Più mi occupo delle anime e più trovo che la via mariana è la più facile, la più sicura, la più breve" (Padre Anselmo Treves)

Intercessione
Tutti coloro, che hanno operato maggiori conversioni, erano animati da una devozione straordinaria verso la Vergine Maria (Padre Chautard)

Devozione
"Se conoscessi una persona che ama Maria più di me, andrei a cercarla, anche a cento leghe di distanza, per imparare da essa ad amare di più la Vergine" (S. Giovanni Eudes)
Mediatrice di Grazie
"Maria Santissima è l'acquedotto con cui fluiscono nella Chiesa e nell'anima fedele i doni della grazia" (Ricardo di S. Lorenzo)

Mediatrice di Grazie
29. "Iddio ha deposto nelle mani di Maria tutte le sue grazie, ed essa, come buona madre, sempre attenta ai nostri bisogni va distribuendole" (San Giuseppe Cafasso)

Mediatrice di Grazie
Ricordatevi, o pietosissima Vergine Maria, che non si è mai inteso dire nel mondo, che alcuno ricorrendo alla vostra protezione, implorando il vostro aiuto, e chiedendo il vostro patrocinio, sia stato da Voi abbandonato. Animato da tale confidenza a Voi ricorro, o Madre, Vergine delle vergini, a Voi vengo, e con le lacrime agli occhi, peccatore pentito, mi prostro ai vostri piedi a domandare pietà. Non vogliate, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma benigna ascoltatemi ed esauditemi. Cosí sia (San Bernardo di Chiaravalle)

Intercessione
Madre mia, mi affligge il pensiero che io possa tornare a perdere la divina grazia. I pericoli sono continuati, i nemici non dormono e nuove tentazioni mi assalgono. Ah! proteggetemi dunque, Signora mia! Aiutatemi negli assalti dell'inferno e non permettete che io abbia di nuovo a commettere il peccato e ad offendere il vostro Figlio Gesù. No, non sia mai che io di nuovo abbia a perdere l'anima mia, il Paradiso e Dio. Questa grazia io vi domando, o Maria, questa io desidero, questa Voi intercedetemi. Cosí spero, cosí sia (Sant’Alfonso de’ Liguori)


Cristologia
A Gesù si va e si “ritorna” sempre per Maria (Josemaría Escrivá de Balaguer)

Intercessione
Alla Madonna ho promesso che avrei fatto le cose per bene, perché tutto quello che faccio, lo faccio a nome suo. E cosí lei è stata attenta a non farmi sbagliare (Gino Bartali)

Intercessione
Almeno una volta al giorno bisognerebbe dire: grazie Maria. Non si sa perché, però qualcosa ce l’ha data (Roberto Benigni)

???
Anche oggi narrano le gesta atroci dei filibustieri, e specialmente di un uomo, il quale tolse via l’immagine della Vergine Maria, e ritornò un anno dopo a prendere quella di San Giuseppe dicendo che era un peccato che la signora stesse senza suo marito (Charles Darwin)

Vita di Maria
Anche se le singole scene riferite a Maria sono sparse qua e là nei vangeli, esse tuttavia [...] formano una rete di rapporti i cui singoli momenti si illuminano, si moltiplicano e si approfondiscono a vicenda indefinitamente, come in una sala degli specchi (Hans Urs von Balthasar)

Maternità
La Santa Vergine ci ha generati due volte: nell’Incarnazione e ai piedi della croce. Ella è dunque due volte nostra madre (San Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars)

Intercessione
Maria, donna dei nostri giorni, vieni ad abitare in mezzo a noi. Tu hai predetto che tutte le generazioni ti avrebbero chiamata beata. Ebbene, tra queste generazioni c'è anche la nostra, che vuole cantarti la sua lode non solo per le cose grandi che il Signore ha fatto in te nel passato, ma anche per le meraviglie che egli continua a operare in te nel presente. Fa' che possiamo sentirti vicina ai nostri problemi. Non come Signora che viene da lontano a sbrogliarceli con la potenza della sua grazia o con i soliti moduli stampati una volta per sempre. Ma come una che, gli stessi problemi, li vive anche lei sulla sua pelle, e ne conosce l'inedita drammaticità, e ne percepisce le sfumature del mutamento, e ne coglie l'alta quota di tribolazione. Maria, donna dei nostri giorni, liberaci dal pericolo di pensare che le esperienze spirituali vissute da te duemila anni fa siano improponibili oggi per noi, figli di una civiltà che, dopo essersi proclamata postmoderna, postindustriale e postnonsoché, si qualifica anche come postcristiana!
Maria, donna dei nostri giorni, dandoti per nostra madre, Gesù ti ha costituita non solo conterranea, ma anche contemporanea di tutti. Prigioniera nello stesso frammento di spazio e di tempo. Nessuno, perciò, può addebitarti distanze generazionali, né gli è lecito sospettare che tu non sia in grado di capire i drammi della nostra epoca. Mettiti, allora, accanto a noi, e ascoltaci mentre ti confidiamo le ansie quotidiane che assillano la nostra vita moderna: lo stipendio che non basta, la stanchezza da stress, l'incertezza del futuro, l'usura dei rapporti, l'instabilità degli affetti, l'educazione difficile dei figli, l'incomunicabilità perfino con le persone più care, la frammentazione assurda del tempo, il capogiro delle tentazioni, la tristezza delle cadute, la noia del peccato…Facci sentire la tua rassicurante presenza, o coetanea dolcissima di tutti. E non ci sia mai un appello in cui risuoni il nostro nome, nel quale, sotto la stessa lettera alfabetica, non risuoni anche il tuo, e non ti si oda rispondere: 'Presente!'. Come un'antica compagna di scuola (Vescovo Tonino Bello)

Devozione
Il segreto per conoscere se uno è un uomo di Dio, è quello di esaminare se ama l’Ave Maria e la Corona. Quando è lodata, amata, onorata o riceve qualche cosa Maria, Dio è lodato, Dio è amato, Dio è onorato, Dio riceve per le mani di Maria e in Maria (San Luigi Maria Grignion di Montfort)

Natale
Nessuna donna, oltre Maria, ha avuto dalla sorte il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolo, che si può prendere nelle braccia e coprire di baci. Un Dio caldo, che sorride e respira, un Dio che si può toccare, e che vive. Ed è in quei momenti che dipingerei Maria – se fossi pittore – e cercherei di rendere l’espressione di tenera audacia, di timidezza con cui protende il dito per toccare la dolce piccola pelle di questo Bambino di cui sente sulle ginocchia il peso tiepido, e che le sorride (Jean Paul Sartre)
La Vergine è pallida e guarda il bimbo con meraviglia ansiosa. Perché il Cristo è suo figlio, la carne della sua carne e il frutto delle sue viscere... E sul momento la tentazione è cosí forte che dimentica che è Dio. Lo stringe fra le sue braccia e gli dice: "Piccolo mio”. Ma in altri momenti, resta interdetta e pensa: Dio è là, ed è presa da un timore religioso per questo Dio che non parla, per questo bambino che incute timore (Jean-Paul Sartre)

Devozione
Loda Maria chi ora scrive intorno a Lei, chi parla di Lei, e chi fa pubblicamente pratiche in Suo onore. Maria per noi è una realtà invisibile, ma ben percettibile se La invochiamo; è paragonabile alla realtà impalpabile delle onde radiofoniche (Padre Angelo Cantons)

Devozione
La devozione a Maria può essere falsa se cerca solo beni materiali, vera se cerca la santificazione, perfetta se ci si serve di Lei per farsi santi (Padre Angelo Cantons)

Devozione
Perché tanto accanimento dei «moderni» eretici contro la Madonna e contro il culto a Lei? Non sarà per l’orgoglio di sottomettersi ad una Donna…, come fu l’orgoglio nei demòni, che li fece insorgere contro il Verbo Incarnato, cioè contro l’idea di sottomettersi, nel Figlio di Dio, ad una natura umana, inferiore alla loro natura angelica? (Padre Angelo Cantons)

Intercessione
Madre santissima, per amore tuo mi offro a rimanere in questo duro carcere, anche se agli altri sarà concesso di tornare a casa. Rimarrò qui nella dimenticanza e nel disprezzo, senza amici e senza alcun conforto, a patire per Te. Mi offro particolarmente a Te, o Maria, affinché incontri la morte in questo campo tra uomini ostili ed indifferenti (San Massimiliano Kolbe)

Maternità
Ave, o unica Madre ignara di uomo. Tu sola sei rimasta illibata tra tutte le madri e hai raggiunto i risultati delle madri pur vivendo da Vergine. O nuovo prodigio tra tutti i prodigi! Ave, o Vergine che hai generato; tu sola tra le vergini hai partorito e hai perseguito gli obiettivi delle vergini, pur vivendo da madre. O miracolo arduo per tutti! Ave, o impronta regale, che hai plasmato in forma simile al tuo corpo materno il Re di tutti, che ha preso da te la sua sostanza; cosicché quale era la genitrice, tale era anche il generato. Ave, o libro stampato (cf. Is 29,11), esente da ogni pensiero libidinoso. Il Signore di quella legge che era stata impressa a caratteri divini, nascendo da te, ti ha conosciuto lui solo in modo verginale (Teodoro Studita)

Intercessione
Coloro che hanno acquisito te, o Genitrice di Dio, come protettrice non andranno delusi: tu proteggi infatti dai pericoli e appiani le tentazioni della vita, donando anche la speranza e i beni della vita a venire (Simone Metafraste)

Umiltà di Maria
Ella era vergine non solo di corpo ma anche di mente e non falsò mai, con la doppiezza, la sincerità degli affetti. Umile di cuore, riflessiva, prudente, non loquace, amante dello studio divino, non riponeva la sua speranza nelle instabili ricchezze ma nella preghiera dei poveri. Assidua al lavoro, modesta nel parlare, cercava come giudice dei suoi pensieri non l’uomo ma Dio. Non offendeva nessuno, era caritatevole con tutti, rispettava i più vecchi, non invidiava gli uguali. Fuggiva l’ostensione, seguiva la ragione, amava la virtù. Quando mai offese, sia pure con un solo sguardo, i genitori? Quando mai fu in disaccordo con i congiunti o disprezzò il misero? Quando mai dileggiò il debole? Quando schivò il povero ella che era solita prender parte a convegni umani soltanto quando lo richiedeva la carità e non ne scapitava il pudore? Nulla di bieco nello sguardo, nulla di arrogante nelle parole, nulla d’inverecondo negli atti. Non un gesto incomposto, non un passo precipitato, non voce alterata. L’aspetto stesso della sua persona, rifletteva la santità della mente ed era espressione di bontà […]. Nel lavoro non si concesse tregua, nel cibo moltiplicò i digiuni. E quando sentiva il bisogno di ristoro prendeva cibi comuni atti unicamente ad allontanare la morte e non a procurare piacere. Prendeva riposo per necessità e non per diletto. E mentre il corpo riposava, vegliava il suo spirito che richiamava nel sonno le cose lette o proseguiva le interrotte o ripensava alle prestabilite o predisponeva le future […] Maria osservava tutti come se da tutti avesse dovuto imparare e ogni suo atto era informato a virtù in modo da essere piuttosto maestra che discepola. Tale la descrisse l’Evangelista, tale la trovò l’angelo, e tale se la elesse lo Spirito Santo (Ambrogio di Milano)


Mediatrice di Grazia
O mia Signora, o mia protettrice, Madre del mio Signore, ancella del Figlio tuo, Madre del tuo Creatore, io ti prego, io ti scongiuro, io ti supplico perché mi sia concesso lo Spirito del tuo Signore, perché mi sia dato lo Spirito del Figlio tuo, perché io riceva lo Spirito del mio Redentore; concedimi di intendere degnamente le tue vere prerogative, di parlare degnamente dei tuoi veri privilegi e di amare tutto quello che è vero e degno di te (Idelfonso di Toledo)

Devozione
Figlio della Vergine, fa che io parli della Genitrice tua, sebbene io confessi che la parola su di lei ci supera. Un cantico di ammirazione ora a parlar mi muove, e voi, prudenti, con l’orecchio dell’anima, con amore udite. Il mistero di Maria si agita in me, ché ammirato lo mostri, voi, con prudenza, le vostre menti disponete. La Vergine Santissima oggi mi chiama a parlare di lei, purifichiamo l’udito per il suo bel mistero, che non sia disonorato. Cielo secondo, nel cui seno abita il Signore dei cieli, e da lei splendette per cacciar le tenebre del mondo […] Pudica e casta e di bellezze di santità ripiena, è piccola per lei la bocca mia perché di lei faccia parola […] Vergine che senza amplesso è divenuta madre miracolosamente, madre che senza mutazione nella sua verginità rimase. Fulgido castello che il re costruì ed entrò ed abitò in esso, e non furono aperte dinanzi a lui le porte per uscire. Fanciulla che qual cocchio dei celesti è divenuta, ed in trionfo portò il Fortissimo che le creature porta. Sposa che ha concepito senza che da lei fu conosciuto lo sposo, ed un bambino partorì senz’essersi mai trovata nel luogo del padre suo (Giacomo di Sarug)

Intercessione
Genitrice di Dio, Vergine Immacolata, noi confidiamo in te: intercedi per noi presso il Cristo. Tu sei la sola Benedetta fra le donne, Madre e Semprevergine, luce intellettuale, Genitrice del nostro Creatore: ti benediciamo per sempre. Sei circondata dalle ali dei cherubini, santa Deipara, Vergine e Madre, dimora della divinità, Genitrice di Dio, benedetta da tutta la predicazione apostolica. A te, che sei il tabernacolo e il tempio del Dio Verbo, noi accorriamo; o Maria Madre e Vergine: intercedi per noi presso Cristo. Madre di Dio ignara di nozze, Santa che in modo ineffabile hai portato in te la Natura divina, il Verbo del Padre, e l'hai ineffabilmente generato, con voce incessante poi ti preghiamo: intercedi sempre per noi presso di lui. Continuamente ti supplichiamo, santa Madre di Dio: intercedi presso il Cristo Dio nostro, perché ci liberi dalla tentazione e da tutti i nostri pericoli (Stefano di Siunikh)


Maternità
Ave, Vergine delle vergini, Madre senza pari, che sei stata degna di essere fecondata senza seme virile, aiutaci a meditare ripetutamente la legge del Signore e a raggiungere la beatitudine nel regno della gloria. Ave, le tue viscere hanno generato colui del quale le genti hanno pianto a gran voce la morte. Accolta la voce dei supplicanti che devotamente ti cercano; rimuovi le cause del male che ci hanno colpito. Ave, o Vergine, specchio del santo celibato, dal cui grembo è nato per noi un bambino che ha assaporato la morte per compassione verso chi era morto; e che ha espiato la colpa ponendo termine alla morte con la sua morte (Stefano Langton)

Rosario
Se la Chiesa domanda ai suoi figli di attaccarsi alla Corona, evidentemente è perchè questa piace alla Regina del cielo. A noi basta sapere che piace a lei: nient'altro (Cardinale Leo J. Suenens)

Rosario
A chi rimprovera di essere più mariani che cristiani, di lodare sempre Maria, dimenticando il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ricordiamo che il Rosario è soprattutto la lode della Trinità (Piero Bargellini)

Rosario
Con il Rosario, per i meriti della Vergine Maria tutto il mondo è salvo (Papa Alessandro VI)

Intercessione
Noi poveri peccatori invochiamo Maria per l'ora della nostra morte: ella è "porta del cielo", è assai più di Pietro la "portinaia celeste" che ci rende accessibile l'accesso alla presenza di suo Figlio (Karl Rahner)

Rosario
In un'epoca in cui la virtù della fede in Dio è esposta ogni giorno a cosí gravi e pericolosi assalti, il cristiano trova nel Rosario mezzi abbondanti per alimentarla e rafforzarla (Leone XIII)

Rosario
Il Rosario è in uso nella cristianità da quasi sei secoli. Innumerevoli anime se ne sono servite, l'hanno amato: saranno stati tutti sciocchi o cattivi cristiani? (Romano Guardini)

Rosario
Quando anch'io sarò dentro la terra con le mani giunte sul petto, all'un de' polsi avrò un rosario: questo. E gran pace, finalmente, in cuore, fratello (Ada Negri)

Intercessione
Ave Maria! nell'ultima ora del viver mio il moribondo spirito tu raccomanda a Dio! Chi nel tuo bacio muore si sveglierà nel bacio del Signore (Arnaldo Fusinato)

Poesia
Madre di tutti gli uomini/ Signora perfetta dell'Armonia,/ musica nel rosario che ci riporta a Dio,/ Sorella che conosce i nostri cuori/ Ogni nostra pena, ogni peccato./ Vergine Madre che ha sempre illuminato/ la terra dopo Eva caduta nel peccato./ Madre di Cristo illuminami! Ch'io possa dire di te con vere, semplici parole (Elio Fiore)

Sapienza
Se trovassi più tempo per colloquiare con la Vergine, acquisteresti ben altre risorse per trattar con Dio e con gli uomini, per la scienza e per la vita. Il solo contatto ti purificherebbe più che tutti i tuoi studi (Igino Giordani)

Guida
Imitando Maria, o, meglio, unendoci a Maria, tenendo lei presente durante le ventiquattro ore della giornata, la marcia dell’esistenza diventa una scalata al paradiso […]. Le asprezze dell’ascesa si fan dolcezza se ci si lascia prendere per mano da lei (Igino Giordani)

Immacolata
L’Arcangelo Gabriele non scende a Roma la trionfale, ad Atene la saggia, a Babilonia l’orgogliosa. No, Egli va in un angolo della Galilea, in un villaggio sconosciuto, a Nazareth. Qui trova una casetta che ospita il Tesoro del Cielo e della terra, il segreto Amore dell’Eterno Padre: una Vergine. Il suo nome è Maria: Ella è un abisso di Grazie, un oceano di grandezze, un mondo di meraviglie (Padre Gibieuf)

Intercessione
Nessuno entra in Cielo se non passa per Maria come attraverso a una porta (San Bonaventura)

Devozione
Maria è cosí potente presso Dio che esser suo devoto è un pegno di predestinazione (Don Federico Suárez Verdeguer)



68. Non vi è stata al mondo Creatura più esaltata come Maria, […] perchè non vi è stata creatura che si sia umiliata come Maria (San Bernardo di Chiaravalle).



69. Il Dio del Magnificat è un Dio rivoluzionario, perché in esso Dio esalta nella sua grazia gli umiliati e gli offesi, gli oppressi e gli schiacciati, i disumanizzati (...) d'altra parte egli protesta contro i non-uomini, che distruggono la vita degli altri con la violenza, la ricchezza, l'egoismo. Egli disperde i boriosi, affinché da non-uomini diventino uomini. Egli rovescia dal trono i potenti affinché riscoprano la loro umanità. Rimanda a mani vuote i ricchi affinché imparino a guadagnare per sé e per il loro prossimo. Anche noi possiamo possedere la gioia di Maria solo se solidarizziamo con i sofferenti, se partecipiamo alla storia liberatrice di Dio che disperde e raccoglie, giudica e libera, svuota e sazia (J. Moltmann)

70. Maria è una profetessa, una donna coraggiosa e forte, coinvolta nella liberazione messianica dalle ingiustizie storico-sociali dei poveri. […]La nostra situazione attuale diagnosticata come prigione ed oppressione sociale e politica si presenta come un luogo ermeneutico privilegiato per leggere il Magnificat di Maria e farci ascoltatori del suo messaggio. L'inno della Vergine è sorto in un quadro di rapporti corrispondente ai nostri. Per questo esso ci sembra cosí vicino ed attuale. È evidente che i termini della situazione erano differenti, ma il tipo di relazioni tra i termini, lo spirito con cui la Vergine ha agito ed ha reagito di fronte ad essi, ci sembrano omologhi. Maria come per incanto, diventa una nostra contemporanea. (Leonardo Boff)



71. Sí, certo, Maria sa che Dio ama tutti e tutti avvolge con il suo gesto misericordioso, perché sono tutti suoi figli. Tuttavia sa anche che vi sono figli che sono docili o ribelli, buoni o cattivi. In un mondo cosí contraddittorio e disumanizzato, dove vi sono innegabilmente oppressi ed oppressori, la forma dell'amore di Dio è differente. Gesù non tratta alla stessa maniera i poveri, gli ammalati, i farisei, i pubblicani, ed Erode. I poveri li chiama beati, i farisei sepolcri imbiancati, Erode lo chiama volpe, ai pubblicani fa vedere, come a Zaccheo, l'iniquità della loro ricchezza, accumulata con la frode. Dunque, la liberazione che vuole per tutti incontra strade differenti a causa delle diverse forme di oppressione. Cosí Dio esalta gli umili e fa giustizia ai poveri perché insorge contro gli oppressori che per le loro operazioni avide e egoistiche provocano impoverimento ed umiliazione. Disperde i superbi di cuore perché, convertiti e liberi dalla loro ridicola autoaffermazione, possano essere figli liberi ed obbedienti a Dio e fratelli degli altri uomini (Leonardo Boff)



72. Se sfogliamo la letteratura, è più facile che imperi l'ironia e persino il disprezzo che fluisce da penne di uomini convinti del loro primato arrogante. Purtroppo ci sono anche donne che si sono allineate a questo stile di spavalderia e di prevaricazione, imitando il maschio. Per fortuna, però, il mondo non è tutto maschile e, proprio per questo, il mondo non è senza Dio. Infatti, senza madre, Dio non può nascervi (Pavel Evdokimov)



73. Maria, nella fede, ebbe il coraggio di confidare nel Dio dell'impossibile e di lasciare a Lui la soluzione dei suoi problemi: la sua era fede pura (Carlo Carretto)



74. Vergine Maria, anche se non parliamo molto di te, tu sei con noi, ci doni Gesù, ce lo offri cosí come lo hai offerto all’adorazione dei magi. Aiutaci a penetrare con il cuore il mistero della croce e della gloria del tuo Figlio (Carlo Maria Martini)



75. Un certo sapiente, mentre desidera lodare Maria in modo ferventissimo, nell’ammirare il suo nome cosí esclama: Maria è la filosofia dei cristiani. Che cosa significa? La filosofia è lo studio o l’amore della sapienza. Maria è chiamata la filosofia dei cristiani, perché chiunque voglia trovare la sapienza deve indirizzare a Maria tutto il suo amore e il suo studio. La vera sapienza però è Cristo, chiamato forza e sapienza di Dio. Egli in senso vero e proprio è la sapienza dei cristiani, poiché il cristiano non può cercare altra sapienza all’infuori di lui. Chi desidera conseguire questa sapienza rivolga il proprio studio a Maria, in quanto in Maria deve tendere chiunque deve trovare Cristo. Per mezzo di Maria infatti si va a Cristo, come mediante la madre si va al figlio, mediante la madre della misericordia alla stessa misericordia […] Maria è stata chiamata da un certo sapiente la filosofia dei cristiani, che significa lo studio della sapienza, non solo - secondo quanto detto sopra – perché i cristiani devono meditare in Maria per trovare la vera sapienza, ma anche perché lei ha sempre meditato in Cristo, che è la vera sapienza dei cristiani, più di tutti gli uomini, servendo alla sua umanità e contemplando la sua divinità (Odone di Cantorbery)



76. Noi diciamo e affermiamo che rientra nel deposito della fede che la Santissima Vergine, in previsione dei meriti di Cristo, è stata concepita senza la macchia del peccato originale, che nella razza di Adamo colpisce ogni nascita. Forse non si è ancora posta sufficiente attenzione alla luce, che può gettare sulla nostra esistenza questa definizione sulla Vergine Santissima. Infatti, nessuno potrà negare che un’eredità di condanna pesa sull’essere umano fin dalla nascita, oscurandone tutta l’esistenza, conferendole una caratteristica di dolore e di ingiustizia. Nella Vergine Santissima, invece, e in “Lei soltanto”, noi vediamo riemergere lo stato primitivo della creatura, la condizione dell’uomo come avrebbe dovuto essere prima del peccato. E’ la Vergine Santissima la vera prima Eva, la nuova Eva, la Eva rinnovata e riscattata. Ecco allora che la condanna tenebrosa e pesante, che gravava sull’esistenza umana, per il fatto stesso della nascita e delle origini, s’interrompe in un punto e, attraverso questa unica e sola interruzione, appare il raggio di un’altra luce. Qui il “peccato d’origine” viene a trovarsi come sottomesso, superato, sconfitto, perché questo peccato non tocca neanche minimamente Colei, che è veramente Madre nostra secondo la grazia, perché a questo titolo vi partecipiamo noi pure. Perciò, possiamo dire che, per l’equilibrio delle verità cattoliche, come non si deve mai pensare all’inferno senza pensare al Calvario, che redime e salva, così non si dovrebbe mai pensare al “peccato d’origine” senza pensare all’Immacolata Concezione e all’amore divino verso di noi, che in nulla si manifesta meglio che nell’idea di una madre dotata di una capacità educativa divina. Più si rifletterà sulla Mariologia e più s’illuminerà “l’Adamologia” e più si garantirà anche la “Cristologia”. Però questi sviluppi chiedono secoli e secoli di riflessione e di preghiera (Jean Guitton)



77. Maria è colei che, tutta avvolta dallo Spirito, si libra nel cielo della nostra storia per rendere armonioso e partecipe anche il nostro corpo: con la voce del canto, il ritmo dei piedi e i gesti delle mani. Rendere anche il nostro corpo, tutto il nostro corpo partecipe del dinamismo della nostra fede cristiana è quasi un sogno. Per certi aspetti per alcuni potrebbe persino essere un sogno ancor troppo lontano e quasi irreale. Il canto e la danza di Maria ci testimonia la possibilità reale di un investimento totale della nostra esistenza nella prospettiva della risurrezione in Gesù. Come anzitutto è avvenuto in Maria. Lo stesso tema della castità e della verginità cristiana – tanto spesso accostato a Maria e alla sua singolare spiritualità – qui trova senso e piena comprensione. Nulla in Maria è stato esterno alla sua danza d’amore. Anche il suo corpo. È la grazia che domandiamo anche noi: quella di poter danzare come Maria la nostra danza, la nostra vita spirituale. Danzando come il re Davide davanti all’arca del Signore, stando dietro a Maria, lei, arca della nuova alleanza. Incontro, con le lampade accese, a Cristo, Signore nostro, lo Sposo amato che sta per venire (don Walter Magni)



78. Anche se i nostri occhi non ti possono vedere, o Tuttasanta, tu abiti in mezzo a noi e ti manifesti in vari modi a quanti sono degni di te (Germano di Costantinopoli)



79. Ricordati, Signora, che nel battesimo sono stato consacrato al Signore e ho professato con la mia bocca il nome cristiano. Purtroppo non ho osservato quanto ho promesso. Tuttavia sono stato consegnato e affidato a te dal mio Signore Dio vivo e vero. Tu salva colui che ti è stato consegnato e custodisci colui che ti è stato affidato (Fulberto di Chartres)



80. O Immacolata, ...oso supplicarti di essere tanto buona da volermi dire chi sei Tu. Desidero, infatti, conoscerti sempre più... Chi sei, o Signora? Chi sei, o Immacolata? (San Massimiliano Kolbe)



81. Per me ortodosso, la Theotokos (Madre di Dio) è l’onnipresente. Basta partecipare alla nostra divina liturgia per accorgersi che Maria è onorata e incensata nelle icone, celebrata in festività che punteggiano l’anno liturgico, cantata da anafore e inni ricchi di simboli biblici e di afflato poetico. Veramente la nostra è la religione di Gesù e di Maria (Padre ortodosso ed ex marxista russo Sergej Bulgakov)



82. La Vergine Maria è il centro invisibile, ma reale della Chiesa apostolica; è in lei che è nascosto il segreto del cristianesimo… Ella è la giustificazione, il fine e il senso della creazione; ella è, in questo senso, la gloria del mondo. In lei Dio è già tutto in tutti. Dunque, entrando in cielo allo stato di glorificazione, la Vergine resta la madre del genere umano per il quale ella prega e intercede. E’ per questo che la Chiesa a lei indirizza le sue preghiere domandandole il suo aiuto… In breve, la venerazione della Vergine dà la sua impronta a tutta l’antropologia e la cosmologia cristiana, e a tutta la vita di preghiera e di pietà… Lo Spirito Santo non si incarna in un uomo, ma si manifesta
nell’umanità. La Vergine Maria, “Serva del Signore”, è precisamente una personalità trasparente all’azione dello Spirito Santo (Padre Sergej Bulgakov)



83. Se ritorniamo a Maria, dimora dello Spirito, terra pura e non inquinata, neutralizzeremo ogni connivenza con il male e contribuiremo a stabilire nel mondo la civiltà dell’amore. Soprattutto in lei, serva del Signore, impareremo che il segreto della vera grandezza non è il dominio degli uni sugli altri in una logica di oppressione e di egoismo, ma il vivere con gli altri e per gli altri in atteggiamento di ascolto, di servizio e di aiuto vicendevole (Padre Stefano De Fiores)



84. Santa Maria, donna innamorata, roveto inestinguibile di amore, noi dobbiamo chiederti perdono per aver fatto un torto alla tua umanità. Ti abbiamo ritenuta capace solo di fiamme che si alzano verso il cielo, ma poi, forse per paura di contaminarti con le cose della terra, ti abbiamo esclusa dall’esperienza delle piccole scintille di quaggiù. Tu invece, rogo di carità per il Creatore, ci sei maestra anche di come si amano le creature (Vescovo Tonino Bello)



85. Dio ha voluto che il clero guardasse la Vergine santa come la regina e il modello della sua perfezione, avendola colmata nel suo interno di tutti i doni e della grazia di cui il clero non sarà mai riempito. Egli vuole che la principale preoccupazione del clero sia di onorare in lei la piena e totale comunicazione della sua grazia di cui Gesù Cristo l’ha eminentemente rivestita (Jean-Jacques Olier)



86. Maria è stata mediatrice fra gli uomini e Dio nell'ambasciata dell'annunciazione, allorché dà il consenso dell'umanità. Ma dal momento in cui ha accolto l'unico mediatore, Maria è da allora innanzi soltanto comunione e partecipazione alla sua unica mediazione. Il suo ruolo non è sminuito, ma costituito da questa subordinazione: è innalzato, valorizzato, trasfigurato dal dinamismo del Figlio di Dio... suo Figlio. In questa antropologia femminile e maschile della salvezza, dunque, Maria è innanzi tutto, da se sola, la santa Chiesa nella sua comunione con Cristo, alla sua nascita e alla sua morte.
Maria, associata alla fondazione stessa della salvezza, ha anticipato e preparato il ruolo materno della Chiesa. Ha dato al mondo Cristo. La sua profezia, il Magnificat, inaugura i carismi del Nuovo Testamento (Lc 1,46-54). Ha anticipato la Chiesa sul Calvario, dove inaugura la funzione di madre degli uomini (Gv 19,25-27). In virtù dell'integrazione di Maria nel mistero di Cristo, dunque, la salvezza è ad un tempo maschile e femminile. Ci voleva una donna per la compassione a Cristo. Certo, è Gesù che ha generato la Chiesa, nata dal suo fianco trafitto, come dicono i padri. Ma ci voleva la presenza di una donna che ne fosse il segno e partecipasse visibilmente a questa nascita nel dolore. Ci voleva una donna che fosse il modello e il germe della Chiesa. La salvezza non è affare di un solo sesso. Dio ha voluto che vi fossero associati l'uomo e la donna. Maria è il contrassegno femminile, l'icona della Chiesa. Essa coopera in ogni fase, con la sua ricettività attiva e la sua fecondità di madre. Il mistero della salvezza sarebbe snaturato senza Maria. Sarebbe divino, maschile, omosessuale nel senso etimologico della parola. Occorreva che il posto primordiale delle donne nella vita, nella genesi e nella crescita dell'umanità fosse rappresentato nei fondamenti stessi della salvezza da questa donna «immacolata» che diede Dio al mondo (René Laurentin)



87. Al tempo della «mariologia dei privilegi» si è creduto di modernizzare la gloria di Maria definendola «l'eterno femminino». Quali che fossero le buone intenzioni e i valori messi in luce con questa bella formula, essa aveva l'inconveniente di fare di Maria un mito, di idealizzarla nell'astrazione. Ebbene, Maria è l'esatto contrario di un mito e di un'astrazione: il contrario altresí delle dee pagane, incarnazioni mitiche delle forze della natura. E’ un essere umano, nato nella Palestina del I secolo; una ragazza molto concreta e vivissima: dovette lottare contro le difficoltà quotidiane dell'esistenza e visse la sua vita con quel dinamismo che faceva dire al cardinale Saliège: « Un giorno bisognerà pur liberare le energie esplosive nascoste nel cuore delle donne». In quel tempo le donne, per sopravvivere e per far sopravvivere la loro famiglia, dovevano ogni giorno coltivare e raccogliere, prima di preparare le vivande; macinare il grano, impastare la farina, cuocere il pane, alimentare il fuoco, cosí difficile da accendere; filare, tessere, cucire gli abiti. Il destino delle donne era allora, più che oggi, un eterno ricominciare daccapo. In quest'economia povera e in quest'igiene ignara di medicina scientifica, il corpo era sottoposto a dura prova. In una società in cui l'autorità era affare degli uomini, occorreva un'inventiva inesauribile per far sí che l'ubbidienza non fosse distruttiva ma costruttiva, che un soffio perenne di calore umano, di raccoglimento sereno e di amore venissero a ravvivare l'orizzonte austero della vita. La donna è l'anima della casa, è stato detto. Maria riversò tutto l'amore possibile nelle piccole azioni della vita quotidiana. E questo amore costruì l'avvenire, attraverso la lotta umana e spirituale a cui nulla si sottrae in questo mondo di peccato. Il vangelo ci lascia intravedere i momenti critici: i problemi suscitati dalla concezione verginale (Mt 1 e Lc 1), la separazione da Gesù durante la vita pubblica, il dramma della passione, la separazione ultima dell'ascensione (At 1,10-14), le tensioni della comunità primitiva di Gerusalemme in cui Maria era una delle vedove ebree, dapprima avvantaggiate rispetto alle vedove greche, poi private dei loro privilegi a motivo dell'incarico affidato ai «sette» i cui nomi indicano appunto che erano tutti greci (At 6,1-6). Maria non è una femminilità vagante nella stratosfera. É una libertà vivente in cammino verso Dio, nel rendimento di grazie, un dinamismo irresistibile proteso a edificare dall'interno il mondo e la salvezza del genere umano. Maria seppe vivere lo slancio dei misteri gioiosi (non senza austerità) e accettare i misteri dolorosi verso la gioia perfetta dei misteri gloriosi. Le donne allora, insieme ai bambini, ai poveri e ai malati, erano tra i «poveri in spirito» (Mt 5,3) ai quali Gesù annunciò la buona novella del vangelo. Maria ha saputo, meglio di chiunque altro, far tesoro di tutto, anche delle sofferenze, per portare a compimento l'opera di Dio sulla via della felicità. E senza dubbio capocordata in questa ascesa: ammirevole, ma imitabile (René Laurentin)



88. La "nuova Eva" è l'Immacolata, è Colei che restituisce all'antica Eva la bellezza originale deturpata dal peccato, è la donna perfetta che «riprende e rinnova ciò che nel mistero della creazione corrispondeva all'eterno disegno di Dio creatore» (Mulieris dignitatem, n. 11). Nell'Immacolata, quindi, contempliamo qual è la donna nel pensiero di Dio, come Egli l'ha voluta e quale è la missione che ab aeterno le ha affidato (Maria Gabriella Iannelli)



89. Educati da Maria, i cristiani diventano pagine autentiche di esistenza evangelica. Come Maria, essi meditano in cuor loro le parole e i fatti di Gesù per viverli e realizzarli nella loro storia personale ed ecclesiale. Per questo lo stile mariano non è un’alienazione spirituale, ma un compimento sommo dell’essere cristiani (autore o autrice non identificati)



90. La dignità di Maria sta tutta fondamentalmente in due verità profonde che toccano il suo mistero: la sua «maternità divina», chiamiamola per assonanza Madre del Verbo; il suo «discepolato»: Maria è discepola del Verbo. Comunque lo si declini il suo mistero è tale in rapporto alla Parola. Ella accoglie la Parola nella concretezza della sua carne di donna: è l'inaudito, l'insperato; noi non canteremo mai abbastanza la profondità di questo mistero; la donna esclusa dalla storia vi viene reinserita, esaltata in modo assolutamente impensabile e improponibile. Questa fanciulla bella, splendente, piena di grazia agli occhi del suo Signore, realmente portatrice di tutti i valori del suo popolo, è colei che a nome dell'umanità tutta fa spazio alla Parola di Dio che in lei si incarna. Non riusciremo mai a cogliere pienamente il mistero di questo intimo rapporto tra la Madre del Verbo e il Verbo stesso. Ma è il disegno di Dio, è il progetto di Dio che lì si compie, perché il progetto di Dio non è altro che quello di renderci capaci, idonei ad entrare in «dialogo» con lui (Cettina Militello)



91. Il progetto di Dio su Maria, è lo stesso progetto di Dio sulla donna. È molto semplice dimostrarlo cogliendo Maria nella normalità della storia d'Israele. Ciò che le accade è tuttavia singolare, eccezionale, ma invoca pur sempre il femminile come partner di Dio nell'Alleanza. Al di là dell'antropomorfismo Dio è padre, ma è anche madre; l'uomo gli collabora, ma gli collabora anche la donna. Il mistero di Maria è il mistero della donna, il mistero della donna è il mistero di Maria. Ovvero il mistero di Dio sul femminile non distingue tra Maria e le altre donne. Maria non è «sola tra le donne», ma è donna, è la Donna. Tuttavia deve esserci sempre presente la contestualità singolarissima di Maria. Non è possibile riferire alla donna «normale» sic et simpliciter ciò che avviene in Maria. Non possiamo, noi donne, quale che sia la nostra scelta, riproporre nella sua «singolare» ricchezza ciò che accade in Maria. Noi possiamo riconoscerla «prima tra le donne», ma non possiamo reiterarne il mistero, nei suoi caratteri singolarissimi. Nella profondità del suo mistero, Maria non rappresenta le donne, rappresenta l'umanità intera, uomini e donne. Ella è l'umanità come dov'essere al cospetto di Dio (Cettina Militello)



92. Maria, madre del Cristo, ha, nella vita e nella fede della Chiesa, un posto e un senso che superano ampiamente i punti particolari del dogma nei quali essa è implicata. Il posto di questa donna non è senza importanza per l’equilibrio antropologico essenziale alla teologia, che per oggetto non ha Dio in se stesso, bensí Dio salvatore degli uomini (Eb 11,6). L’antropologia cristiana mancherebbe di equilibrio se fosse esclusivamente maschile. Ma non se ne esce con delle speculazioni confuse sulla femminilità di Dio. Il posto primordiale di Maria, all’origine stessa del Cristo, è un segno ineluttabile all’origine del cristianesimo. Esso manifesta il ruolo anticipatore, inaugurale e dinamico che il Cristo e il Vangelo (Luca e Giovanni) hanno attribuito alle donne, dall’incarnazione alla resurrezione. Si tratta di una delle chiavi per capire la tipologia femminile della Chiesa. Maria e le donne del Vangelo non sono tipi di sottomissione e di passività, bensí di libertà, di iniziativa, di anticipazione (Giuseppe Daminelli)



93. Maria è il prototipo della genuina femminilità (Edith Stein)



94. «In Cristo è lo stesso Signore Iddio che si presenta. Come il Verbo eterno è l'immagine del Padre, nella quale il Padre contempla se stesso, cosí nel Verbo incarnato questa immagine del Padre si rende visibile agli uomini. [...] In Maria non vediamo il Signore, ma vediamo lei stessa, sempre al fianco del Signore. Il suo servizio è un servizio immediato: è intercessione, che ella a Lui presenta per gli uomini, è distribuzione di grazia, grazia che ella, ricevendola nelle proprie mani, riversa su di loro. Ella non rappresenta il Signore, ma lo asseconda. [...]. Però ella sta al fianco di Cristo, non a suo profitto ma a vantaggio nostro: è la madre dei viventi, non perché da lei tutti provengano, di generazione in generazione, ma perché il suo amore materno abbraccia insieme il capo e tutto il Corpo Mistico» (Edith Stein)



95. Perché la più grande? Alcuni anni fa il settimanale americano, Time, dedicò la “cover story” a Maria di Nazaret, come fosse una star della politica o del mondo dei mass media, o addirittura una “top model”. Il giornalista si chiedeva: “La donna più celebrata della storia era semplicemente la serva di Dio o la prima femminista?”. Possiamo rispondere di sí affermando che Maria è stata ed è la donna più celebrata di tutti i tempi, la figura femminile “storica” più straordinaria, più studiata, contemplata, pregata e imitata. Anche se non è stata una “femminista” com’è inteso questo termine nella cultura di oggi. È stata ed è la più celebrata solamente perché è stata la “serva di Dio” (don Mario Scudu)



96. Il Signore, pur rispettandola in una maniera inarrivabile, ha anche chiesto a Maria inesauribili capacità di dedizione, di oblazione, di disponibilità, di fedeltà: fedeltà della mente, del cuore, della carne, dei giorni. Dio si è impadronito di Maria in una maniera totale. La Madonna è stata creata per essere travolta quasi nel mistero del Figlio suo, diventandone una delle prime e più gloriose e misteriose manifestazioni […] Quando leggiamo la vita delle Sante, siamo sempre messi di fronte a questo spettacolo: un Dio che le elegge, le sceglie, le convoca a missioni più grandi della loro fragilità e si rende glorioso in loro, come in Maria. Possiamo allora dire che, nella visione cristiana, la Madonna rimane la primogenita di queste donne nuove che sono, nel progetto di Dio, più gloriose della prima donna, perché anche per esse vale quel perfezionamento della creazione che il Padre ha voluto realizzare per mezzo del Figlio redentore. Qui potremmo aprire un discorso sulla varietà delle vocazioni cristiane. La vocazione di Maria è unica e irripetibile, ma se pensiamo a certe vocazioni femminili nell'Antico Testamento, ci rendiamo conto che il Signore non intende emarginare le donne dalla storia della salvezza, ma le convoca nel mistero di Maria e in quello di Cristo. Quando leggiamo la storia di Giuditta, di Ester o di Debora noi sentiamo di essere di fronte a vicende che non si concludono nella vicenda personale, ma esprimono il maturare di un mistero, che in Maria si compie e, dopo Maria, nella storia del cristianesimo si moltiplica attraverso la varietà delle vocazioni femminili. Saranno vocazioni che implicano un credere a Dio e alla sua potenza, un abbandonarsi alle iniziative di Dio, soprattutto sotto il profilo dell'amore, della carità, un diventare creature nelle quali Dio si pronuncia. Si può veramente dire che, da questo punto di vista, la storia di tante santità femminili ha delle caratteristiche che mettono in evidenza la dimensione profetica del cristianesimo, ancora più di tante santità maschili (Cardinale Atanasio Ballestrero)



97. Il mondo divenne cristiano per Maria e solo per Maria: ecco l’Apostola. Lo sarà completamente, se completamente Maria sarà conosciuta, imitata, invocata come l’Apostola. Ieri, oggi, nei secoli. Sacerdoti ed anime cristiane, riflettiamo: il mondo non arriva a Cristo perché non si addita ancora abbastanza la via: Maria... Si moltiplicano stampe, discorsi, proposte, iniziative, fatiche, spese... Ma Gesù si trova sempre come l’hanno trovato i pastori ed i Magi: “Et invenerunt Mariam et Joseph et infantem positum in praesepio”. È il fatto che sempre deve ripetersi e si ripeterà sino alla fine dei secoli. E se non si troverà Maria, non si troverà Gesù... (Don Giacomo Alberione)



98. Maria: Madre di tutte le creature, serva di Dio, rischiara la mia mente, rafforza la mia volontà, illumina la mia vita, per un “sí” definitivo a questo progetto di vita cristiana. Aiutami a cercare i valori, ad approfondirli e a vivere con atteggiamenti più sinceri. La tua vita sia il modello che mi sprona a scoprire e a seguire Cristo, tuo Figlio. Che la mia testimonianza serva anche ai miei fratelli, affinché tutti uniti possiamo seguire il Signore, Cristo, tuo Figlio (Manuel Bravo)



99. Maria è il grembo pregnante del mondo, dell’umanità, della storia, la terra fertile seminata da Dio. Nella luce della Pentecoste la figura di Maria, simbolo e sintesi dell’accoglienza femminile, acquista un significato particolare. La sua discreta presenza ai primordi della Chiesa, la sua perseveranza nella preghiera e nell’amicizia con i discepoli di Gesù, ce la proiettano in una luce nuova: più impegnata, più pubblica, più ecclesiale. Si direbbe che la vita di Maria, prima cosí privata, conosca una espansione nuova, un nuovo impegno, una nuova responsabilità (Adriana Zarri)



100. Maria corregge genealogicamente l’incauto errore di Eva perché le insegna che non si può pretendere di diventare divini prima di portare a compimento la propria umanità, prima di assumerla avendola accettata (Luce Irigaray)



Postilla

Maria, la Madre di Gesù Cristo nostro Signore e nostro unico Salvatore, è una madre esemplare e buonissima al di là di ogni ragionevole immaginazione. Ella intercede presso il suo Figlio divino per tutti, per la salvezza di tutti, anche se non tutti dovessero salvarsi, per la salvezza di quelli che già, sia pure in forme diverse, le chiedono aiuto e invocano il suo amore misericordioso e di quelli che ancora vivendo come se la vita finisse con la vita terrena non le rivolgono neppure un pensiero. Di più: ella si manifesta concretamente in molti modi non solo a quanti sono degni di lei attraverso una vita cristiana sommamente virtuosa ma anche a quanti sono indegni di lei per via della tiepidezza della loro fede, di una condotta immorale o di un’esistenza non perfettamente irreprensibile. Se non lo avessi constatato personalmente, io, che mi sento appartenere agli indegni a causa di una persistente e fastidiosissima “spina nella carne”, non avrei forse pensato di raccogliere questi cento pensieri in suo onore, cento come cento sono proprio oggi gli scritti a lei amorevolmente dedicati in questo sito con incondizionata e immensa gratitudine filiale. Gloria a Te, Madre e Regina, e al Tuo e nostro unico Dio!

Edited by fra roberto - 28/1/2014, 16:37
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