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Posts written by fra roberto

view post Posted: 13/3/2014, 20:14 Bellezza - Aforismi
«Ma io dichiaro» gridò Stepan Trofimoviè all'ultimo stadio del furore, «ma io dichiaro che Shakespeare e Raffaello stanno al di sopra della liberazione dei servi della gleba, al di sopra della nazionalità, al di sopra del socialismo, al di sopra della giovane generazione, al di sopra della chimica, quasi al di sopra dell'umanità intera, poiché sono già un frutto, il vero frutto di tutta l'umanità e forse il più alto frutto che mai possa esistere! È già stata raggiunta una forma di bellezza, senza il raggiungimento della quale io non accetterei più di vivere... Oh, Dio!» batté le mani, «dieci anni fa gridavo proprio così a Pietroburgo da un palco, proprio la stessa cosa e con le stesse parole, e proprio così come ora, non capivano nulla, ridevano e fischiavano; uomini meschini, che cosa vi manca per capire? Ma lo sapete voi, lo sapete voi che senza gli inglesi l'umanità può ancora vivere, può vivere senza la Germania, può vivere fin troppo facilmente senza gli uomini russi, può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più niente da fare al mondo! Tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui. La scienza stessa non resisterebbe un minuto senza la bellezza, lo sapete voi questo, voi che ridete? Si trasformerebbe in volgarità, non inventereste nemmeno un chiodo!... Io non cedo!» concluse gridando in modo assurdo, picchiando con
tutta la sua forza un pugno sul tavolo. (Dostoevskij, I demoni)

“in tua beltà a contemplarci andiamo”
Vuol significare: Comportiamoci in maniera tale da arrivare a specchiarci nella tua bellezza per mezzo della pratica dell’amore, vale a dire: siamo simili nella bellezza e sia la tua bellezza tale che, mirandoci scambievolmente, io appaia a te nella tua bellezza e tu mi veda in essa, il che avverrà trasformandomi nella tua bellezza. Così io vedrò te nella tua bellezza e tu me nella tua bellezza, e tu ti vedrai in me nella tua bellezza ed io mi vedrò in te nella tua bellezza. Che io sembri te nella tua bellezza e tu sembri me nella tua bellezza e la mia bellezza sia la tua e la tua sia la mia, così io sarò te nella tua bellezza e tu sarai me nella tua bellezza poiché la tua stessa bellezza sarà la mia. (Giovanni della Croce, Cantico Spirituale, 35/3)

Edited by fra roberto - 14/3/2014, 12:00
view post Posted: 3/3/2014, 21:31 Il simbolismo nell'Apocalisse - Nuovo Testamento
Perché il linguaggio simbolico?

Il linguaggio simbolico non è un fenomeno nuovo per la Bibbia, le visioni simboliche di memoria profetica (cf. Am 7-9, Zac 1-6), come alcuni capitoli del libro profetico-apocalittico di Daniele (cf. Dn 2, 4, 7, 8, 10) hanno certamente ispirato l'autore dell'Apocalisse che vi ha fatto riferimento in modo originale. Il dato inedito del nostro libro consiste nel fatto che il linguaggio simbolico diviene costitutivo della teologia dell'Apocalisse. Non si può pertanto giungere ad una buona interpretazione teologica senza prima aver chiaro quale ruolo gioca tale espediente letterario nell'economia globale dello scritto. Dobbiamo porci previamente una domanda fondamentale: perché il genere letterario apocalittico usa un linguaggio simbolico anziché quello realistico? Pensiamo che gli elementi in gioco siano almeno tre:

1) Per la realtà trascendente di cui si parla. L'Apocalisse presenta una teologia della storia caratterizzata dalla lotta tra la santa Trinità e le varie manifestazioni storiche del demoniaco. Il linguaggio simbolico, avendo una valenza spiccatamente evocativa rispetto a quella propriamente descrittiva del linguaggio realistico, si rivela così propriamente adeguato per esprimere una realtà trascendente, sia essa di segno positivo che negativo, che sfugge di per sé, in qualche misura, alle capacità umane. L'autore dell'Apocalisse per parlare della presenza e dell'azione di Dio, dell'Agnello e dello Spirito nella storia degli uomini, offre così delle suggestioni fortemente evocative veicolate, appunto, mediante la forza dell'immagine. Lo stesso, come già detto, vale per il demoniaco organizzato nella triade satanica - il dragone (il demonio) e i due mostri (le sue manifestazioni storiche) - che tenta, grottescamente, di scimmiottare la santa Trinità.

2) Per il modo precipuo di presentare ciò che caratterizza la storia degli uomini. La teologia della storia proposta dall'Apocalisse è, chiaramente, una delle teologie presenti nel NT, non deve perciò essere assolutizzata ma semplicemente giustapposta alle altre. Tuttavia, non è forse azzardato affermare che è il libro neotestamentario che più di ogni altro si occupa della concretezza della storia offrendone chiavi di lettura particolarmente suggestive (cf. per esempio, il settenario dei sigilli: 6,1-17).
L' Apocalisse fa, infatti, esplicito riferimento alle strutture socio-politico-economiche che determinano in gran parte il destino degli uomini. Queste strutture sono viste dall'Apocalisse in modo radicalmente negativo: rappresentano, infatti, lo strumento privilegiato dell'orditura intessuta dalla triade satanica per distogliere gli uomini dall'adorazione dell'unico vero Dio e dell' Agnello e illuderli che la vita consiste essenzialmente nel godimento dei beni transeunti. L'uso del linguaggio simbolico, grazie alla sua frangia di indeterminatezza, permette così una «rilettura» continua del senso dell'immagine simbolica, rilettura esigita proprio dal mutare del processo storico; in altre parole il simbolo offre la possibilità di una perenne «attualizzazione» del messaggio apocalittico riguardo al ruolo che tali strutture giocano nel decorso della storia. La presentazione della «città di Babilonia» (cf. 17-18) - simbolo sintetico del «sistema terrestre», chiuso alla trascendenza - offre alcune feconde «categorie» per una lettura profonda della realtà sociale in cui la Chiesa è chiamata a vivere in un'epoca qualsiasi. Anzi, proprio il processo storico costituisce la condizione di possibilità per esplicitare incessantemente la fecondità dell'immagine simbolica. In ogni epoca la comunità di fede riempirà questa sorta di «contenitore vuoto» che è l'immagine simbolica dando un nome a quelle strutture politico-economiche che «ora e qui» incarnano la triade satanica.

3) Per il coinvolgimento del destinatario. Mentre il linguaggio realistico appella direttamente l'intelligenza del destinatario, il linguaggio simbolico sprigiona una sua forza propria che tende a coinvolgere tutta la persona: intelligenza, fantasia, emotività. Questa «reattività» richiesta dall'immagine simbolica al destinatario viene collocata dal libro nell'ambito liturgico (cf. 1,3). È un aspetto tipico della liturgia quello di stimolare i partecipanti a vivere da protagonisti quello che si sta celebrando. Il linguaggio simbolico non fa che enfatizzare questo tratto proprio dell'esperienza liturgica: chi ascolta deve prestare attenzione, meditare, fermarsi in silenzio, comprendere, prendere una decisione che ne orienti la prassi, custodire quanto raccolto per continuare a riflettere in vista del discernimento da operare nella realtà quotidiana. Questo coinvolgimento è stimolato dall'autore rendendo partecipe l'assemblea liturgica delle visioni di cui egli è stato gratificato (cf. 1,10). Si tratta di una vera e propria esperienza «transitiva» (cf. l'iterato passaggio dal «e vidi»... «ed ecco» = lett. «e vedi»: 4,1-2) che permette, da una parte, all'assemblea di rivivere quel rapporto vivo e coinvolgente col Cristo risorto sperimentato in prima persona da Giovanni (cf.1,11.19); dall'altra, la stimola a leggere in profondità, con un acume spirituale - con sapienza -, il senso della storia presente mediante la decodificazione delle immagini simboliche e l'applicazione delle loro «equivalenze realistiche» alla realtà in cui la comunità è immersa. Il messaggio simbolico dell'Apocalisse esige dunque un destinatario che voglia lasciarsi coinvolgere dal messaggio che riceve, attivo, pronto, sveglio; solo a questa condizione l'esperienza apocalittica sortirà l'effetto desiderato.

I «tipi» della simbologia dell’Apocalisse
La simbolica dell'Apocalisse presenta alcune costanti che, una volta individuate, permettono al lettore di operare la decodificazione del simbolo con una certa disinvoltura. Li evidenziamo brevemente.

Il simbolismo cosmico. Questo simbolismo trova ampia applicazione nel libro, si parla ripetutamente di stelle, sole, luna, cielo, ecc. In modo abbastanza generale possiamo affermare che esso tende a evocare una dimensione di trascendenza comune, anche se in modo diverso, alla sfera del divino come a quella del demoniaco. Il «cielo» esprime così la zona ideale propria di Dio (cf. 3,12); «stella» può indicare l'angelo della Chiesa (cf. 1,20) come una realtà demoniaca (cf. 9,1) o Cristo stesso (2,28; 22,16). In sintesi, il simbolismo cosmico mira a evidenziare l'incidenza determinante della trascendenza nell'esperienza storica degli uomini.

Gli sconvolgimenti cosmici. La presenza, oseremo dire strategica, di determinati fenomeni atmosferici mira a evocare un fermento di novità che, mediante l'azione trascendente di Dio, preme nella storia e la spinge verso un compimento definitivo. È appunto il caso del riferimento alla formula quasi stereotipa: «Folgori, clamori, tuoni e terremoto» (4,5; 8,5; 11,19; 16,18).

Il simbolismo teriomorfo. Questo tipo di simbolismo è particolarmente importante per la teologia dell'Apocalisse, basti pensare che il Signore Gesù viene rappresentato con la figura dell'«Agnello immolato ritto in piedi» (5,6) e il demoniaco come un «drago» (12,3) al cui seguito si pongono due «mostri» che escono dal mare (13,1.11) - il potere politico-economico e la propaganda di stato a servizio dell'ideologia -. Caratteristica tipica del simbolismo teriomorfo è di indicare una realtà trascendente che sfugge a un tentativo di comprensione chiara e distinta da parte dell'uomo: il bene promosso dalla santa Trinità come il male ordito dalla triade satanica sono sottoposti ineludibilmente a una certa opacità. Ciò che l' autore vuole comunicare con forza alla sua Chiesa è che nonostante questi «vuoti» di comprensibilità da parte dell'uomo il corso della storia avrà un esito positivo per la vittoria conseguita, paradossalmente, dall'«Agnello immolato» (19,11.16), anche se nel frattempo le forze del male, condannate alla sconfitta (12,11), possono apparire vincenti (11,10).

Il simbolismo cromatico. Anche i colori svolgono una funzione particolare all'interno della trama simbolica del libro. In questo caso il colore, anche se come gli altri simboli rimanda ad altro da se, svolge la sua funzione proprio in quanto colore, premendo cioè sulla sensibilità visiva del destinatario. In primo luogo il «bianco»: indica la trascendenza divina (Dn 7,9) realtà propria del Risorto (1,14.18) partecipata ora ai credenti (3,4; 4,4; 6,11). Gli altri colori, rosso, nero, verdastro, ecc., possono essere compresi nella loro specificità solo grazie al contesto immediato. Come esempio basti richiamare il colore dei cavalli che appaiono nello scioglimento dei primi quattro sigilli: il cavallo «rosso fuoco» (cf. 6,4) evoca una situazione di scontro tra gli uomini tipico della guerra; quello «nero» (cf. 6,5) una dimensione «oscura» qual è l'ingiustizia sociale; infine, quello «verdastro» (cf. 6,7) fa riferimento esplicitamente, ma più in generale rispetto agli altri colori, alla morte, l'esperienza di radicale caducità propria di ogni uomo.

Il simbolismo aritmetico. L'autore dell' Apocalisse si serve anche dei numeri per veicolare il suo messaggio. Caratteristica di questa costante simbolica è il passaggio che il lettore deve fare dalla valenza «quantitativa» del numero a quella «qualitativa». Per esempio, quando si vuole indicare l'identità del popolo di Dio si usa la cifra 144.000 (14,1-5): essa è, con buone probabilità, il risultato della moltiplicazione di 12 12 1000. Il 12, richiamato due volte, evoca l'unità storico-salvifica tra le dodici tribù d'Israele e i dodici apostoli, mentre il numero 1000 è il segnale tipico del tempo proprio di Dio e del Cristo che si fa già presente nella storia (20,1-6). Un altro esempio ci viene dalla ripetizione quasi ossessiva del numero 7 e della sua metà 3 e 1/2. Il primo è un indicatore di totalità -sette Chiese, sette sigilli, sette trombe, sette coppe -, mentre il secondo segnala una parzialità; quando si riferisce al tempo viene espressa anche attraverso i giorni [1260] o in mesi [42]. L'indicazione di un tempo parziale può avere sia una valenza positiva, indicando un tempo definito (cf. 11,3; 12,6), che negativa, indicando l'ineluttabile fallimento cui sono destinate le forze del male (6,11; 20,3).

Il simbolismo antropologico. Abbiamo lasciato per ultimo questo tipo di simbolismo per accennarvi appena data la grande quantità di elementi che troviamo in questo ambito specifico: il vestiario, l'atteggiamento del corpo (in piedi, seduto, ecc.), la relazione tra gli uomini (la città) e quella degli uomini con Dio (il culto), sono solo alcune delle costanti simboliche antropologiche presenti nel libro. Basti, quindi, un esempio: quello delle vesti. L'autore fa indossare sia a Cristo sia ai credenti delle vesti bianche per rivelarne l'identità profonda; la veste rende così esplicito ciò che non appare. Sia Cristo che i credenti possono e devono essere compresi nella loro identità e dunque nella loro missione a partire dalla loro veste. Lo stesso abito (himàtion), per esempio, viene indossato da Cristo (19,16).e dai cristiani (3,4; 16,15) a indicare la compartecipazione della vita divina propria della resurrezione, e, di conseguenza, l'impegno che li accomuna nella missione-testimonianza. Se Cristo ha scritto sulla sua veste il titolo: «Re dei re e Signore dei signori» (19,16), i credenti sono chiamati ad apportare il loro contributo all'instaurarsi della signoria dell'Agnello grazie alla loro vigile testimonianza: «Beato chi veglia e custodisce le sue vesti» (16,15).

La strutturazione del simbolo

L'analisi delle immagini simboliche conduce all'individuazione di una triplice «struttura simbolica» che deve essere accuratamente «smontata», elemento per elemento, se si vuol raggiungere l'autentico messaggio dell'autore. Li presentiamo con tre esempi:

Struttura coerente. I quattro cavalli del settenario dei sigilli (6, 1-8). I tre «elementi» della «struttura simbolica» sono i tre diversi tipi di simbolismo: (a) teriomorfo: cavallo; (b) cromatico: bianco; (c) antropologico: cavaliere, arco, corona, vittoria. L'interpretazione conduce alla seguente equivalenza realistica: la forza della trascendenza divina, non pienamente verificabile per mezzo delle facoltà umane - simbolismo teriomorfo -, immette nella storia il dinamismo proprio dell'energia della risurrezione - simbolismo cromatico - conducendola verso un esito positivo - simbolismo antropologico della vittoria (cf. 19,16) -.

Struttura spezzata. La presentazione di Cristo risorto (1,12-16). Vi sono dei «vuoti» tra i vari elementi simbolici che devono essere «riempiti» dall'impegno interpretativo del destinatario. Quando, ad esempio, si dice che il «Figlio dell'uomo sta in mezzo ai candelabri» (1,13) si deve fare uno sforzo interpretativo tendente a colmare la lacuna descrittiva: si dovranno disporre i sette candelabri come in cerchio e il Figlio dell'uomo ne occuperà il centro; l'equivalenza realistica indica la presenza di Cristo risorto in mezzo alla sua Chiesa, soprattutto durante l'azione liturgica. Dopo questa pausa integrativa si potranno disporre le altre equivalenze realistiche senza sforzi interpretativi particolari. Al v. 16 c'è di nuovo un «vuoto» da colmare: «Avente sette stelle nella mano»; questa miscela di simbolismo cosmico-aritmentico e antropologico appare eterogenea e non è accolta subito nella mente. Occorre una nuova pausa. I singoli elementi devono essere elaborati nelle loro equivalenze: il quadro che ne risulta è intellettuale-teologico: il Cristo risorto garantisce con la sua energia (tiene nella destra) tutta (sette) la dimensione trascendente della Chiesa (stelle). Così è della «spada affilata che esce dalla bocca»; la difficoltà che presenta tale rappresentazione fantastica spinge a una elaborazione intellettuale dei singoli elementi simbolici: Cristo indirizza continuamente la sua parola alla Chiesa, una parola che ha un'incisività tutta particolare (spada). Anche la frase che segue, la «faccia di Cristo risplendente come il sole», non è facilmente componibile con la spada che esce dalla bocca. Si ha, quindi, un'evidente frattura con ciò che precede: la spada che esce dalla bocca deve essere come «cancellata», lasciando la fantasia sgombra per accogliere la nuova immagine con tutta la sua forza espressiva. E questo il modo più comune con cui l'autore costruisce i suoi simboli: ogni singolo elemento ci si presenta allo «stato grezzo», deve essere decodificato ed elaborato; tra l'uno e l'altro abbiamo una discontinuità fantastica che presenta dei «vuoti» che esigono un'interpretazione. Ogni elemento, dopo essere stato interpretato deve essere messo da parte, e così via. In questo caso l'interpretazione eccede sull'espressione simbolica.

Struttura ridondante. L'uva gettata nel tino dell'ira di Dio (14,19-20). Il sangue che esce dal tino non è un'immagine conseguente - la continuità fantastica è interrotta -: tra il vino, il tino dell'ira e il sangue ci sono degli spazi vuoti da colmare (simbolismo spezzato). Il simbolismo antropologico dell'uva si riferisce alla maturazione del male nell'umanità; il tino si riferisce, sempre nell'orizzonte del simbolismo antropologico, al coinvolgimento di Dio nella vicenda umana; e il sangue, ulteriore elemento del simbolismo antropologico, riguarda l'annientamento di tutto il male, dei nemici. Ciò che segue è però refrattario a un'interpretazione: «Ne uscì sangue dal tino fino all' altezza dei morsi dei cavalli per uno spazio di 1600 stadi» (14,20b). L'autore ha voluto, mediante questa ridondanza, solo accentuare quanto detto prima, dando un'impressione della potenza spaventosa di Dio, com'è espressa dalla quantità del sangue. Così in 9,16 la ridondanza iperbolica del numero crea solo un'impressione, non esprime un significato. Anche in 21,19-20 l'indicazione delle diverse pietre preziose con cui è costruita la città santa ripetuta per ben dodici volte indica il «valore» di Dio che comunica la sua gloria alla città. La ridondanza, anche qui, moltiplica il significato di fondo. Troviamo, al contrario del secondo caso, un eccesso della simbolizzazione sull'interpretazione.

Conclusione

Il simbolismo dell'Apocalisse determina soprattutto il suo tipo di teologia. Se è possibile elaborare formulazioni concettuali per esprimerla, è pur vero che esse per l'Apocalisse sono astrazioni, sia pure legittime. Lo specifico dell'Apocalisse consiste nel fatto che le sue concezioni teologiche sono espresse creativamente mediante il simbolo da decodificare e applicare alla vita. Siccome l'interpretazione del simbolo esige un coinvolgimento di tutta la persona, con una creatività interpretativa che la sintonizza con quella dell'autore e con tutto il peso della concretezza della storia, la teologia specifica dell'Apocalisse sarà quella che prenderà corpo nel soggetto decodificante e ne recherà l'impronta.

Simbolo forgiato creativamente dall'autore, decodificazione operata dal destinatario per applicarne l'equivalenza realistica al contesto storico, sono i tre aspetti che compongono il triangolo ermeneutico che segna la specificità della teologia dell'Apocalisse.

(da Parole di Vita, n. 1, 2000)
view post Posted: 24/2/2014, 21:09 Amore - Aforismi
L'amore è un'arte; nulla al mondo è più importante che imparare quest'arte. (Erich Fromm)

La cosa importante nella vita non è la persona che si ama, ma il fatto che si ama. (Marcel Proust)

Il vero amore pensa all'istante e all'eternità, ma mai alla durata. (Friedrich Nietzsche)

Amare significa essere luce e calore per l'altro. (Agid von Broeckhoven)

Noi eravamo anticamente uniti: il desiderio e lo struggimento di tornare uniti chiamasi amore. (Platone)

L'unica cosa importante, quando ce ne andremo, saranno le tracce d'amore che avremo lasciato. (Albert Schweitzer)

Se taci, taci per amore; se parli, parla per amore; se richiami, richiama per amore; se perdoni, perdona per amore. (S. Agostino)

Non amare è quasi un omicidio. (Boris L. Pasternak)

L'amore per Gesù dovrà riempirci talmente la mente e il cuore che non cederemo più attenzione agli affetti umani. Gesù stesso proteggerà
con gelosa cura il cuore di coloro che si sono donati a lui. (Madre Teresa di Calcutta)

L'amore è un miracolo sempre possibile. (Friedrich Durrenmatt)

Chi è perfetto nell'amore è perfetto nella vita spirituale. (S. Tommaso d'Aquino)

Se doni pensando: «così poi riceverò», non otterrai nulla. Solo se doni gratuitamente, senza nulla aspettarti, riceverai tutto. (Michel Quoist)

I figli della terra manifestano il proprio amore con delle rose. Il Signore invece manda spine quali messaggere del suo amore. (S. Teresa d'Avila)

E' più prezioso al cospetto del Signore un briciolo di puro amore che tutte le altre opere insieme. (S. Giovanni della Croce)

Chi attende gratitudine per il proprio amore, non ama veramente. (Heinrich Wolfgang Seidel)

Nulla è tanto misterioso quanto l'amore. (Peter Lippert)

Grande cosa è l'amore: rende leggera ogni cosa pesante e sopporta ogni cosa difficile; porta il peso senza fatica e rende dolce e gustosa
ogni cosa amara. (Imitazione di Cristo)

Occorre provare con le opere ciò che credi col cuore. (Gennadio di Marsiglia)

L'amore di Dio e l'amore del prossimo sono due battenti di una porta che non possono che aprirsi e chiudersi insieme. (Soren Kierkegaard)
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L'amore è una sfida che Dio lancia costantemente, forse per incitarci a sfidare il destino. (Giovanni Paolo II)

L'amore è il fine ultimo della storia universale, l'amen dell'universo. (Novalis)

Val più un'oncia di carità che cento vagoni di ragione. (S. Roberto Bellarmino)

Il giorno in cui non brucerete più d'amore, molti moriranno di freddo. (Francois Mauriac)

L'amore non è tanto un sentimento, quanto un servizio. (Laurence Sterne)

Solo chi ama è forte ed è capace di compiere tutte le opere buone di cui il mondo ha bisogno. (Mary Ward)

La legge dell'amore, più che un comandamento, è un invito alla felicità. (Hermann Hesse)

Alla morte passeremo il nostro esame sull'amore. Se saremo promossi, andremo a vivere eternamente nell'Amore. (Michel Quoist)

Chi ama vede l'amato com'è uscito dalla mano creatrice di Dio. (Edith Stein)

Amare significa augurare al prossimo ciò che si ritiene buono, e ciò per amor dell'altro e non per amor proprio. (Aristotele)

L'amore è spontaneo, sempre nuovo: trova sempre modi diversi per manifestarsi, non si lascia codificare, inventa soluzioni imprevedibili.
(Chiara Lubich)

Per te voglio spasimare, amor, ch'io teco sia: Amor per cortesia, famme morir d'amore. Gesù, speranza mia, abbissame en amore.
(Jacopone da Todi)

Amare Dio è la massima virtù! Amare Dio è la massima sapienza! Amare Dio è la massima nobiltà! Amare Dio è la massima gioia!
(Johann Michael Sailer)

La santità non consiste nel sapere molto o meditare molto; il grande segreto della santità consiste nell'amare molto. (S. Tommaso d'Aquino)

Quello che conta non è predicare l'amore, ma praticarlo. (Anonimo)

Gesù è vissuto e morto invano se non abbiamo imparato da lui a regolare le nostre vite sulla legge eterna dell'amore. (Mahatma Gandhi)

Ogni opera che non è fondata sull'amore, reca in sé il germe della morte. (Heinrich Pestalozzi)

Chi non ama rimane nella morte. (Nuovo Testamento, S. Giovanni)


L'amore del prossimo è la misura del nostro amore di Dio. (Edith Stein)

Sempre muore e mai non finisce di morire colui che ad amore si fa soggetto. (Matteo Bandella)

L'amore può supplire a una lunga vita. Gesù non guarda al tempo, che in cielo non esiste più. Non guarda che all'amore. (S. Teresa di Lisieux)

Se non amo, non sono niente. (Jean Racine)

Il vero amore non vuole altro che amare. (Cristina di Svezia)

Tutto è vanità, fuorché amare Iddio e servire lui solo. Perciò colui che ama Dio con tutto il suo cuore non ha paura né della morte, né della condanna, né del giudizio, né dell'inferno. Un amore perfetto porta con tutta sicurezza a Dio. (Imitazione di Cristo)

Nell'amore si consegue la maggior beatitudine che mai sia al mondo. (Platone)

Quello che conservi per te, l'hai già perduto. Quello che doni, sarà tuo per sempre. (Josef Recla)

L'amore è come la vita stessa: non uno stato comodo e tranquillo, ma una grande e meravigliosa avventura. (Andre Fayol)

La carità, radice di ogni altra virtù, non conosce né regola né misura. (Josef Pieper)

Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. (Roger de Bussy-Rabutin)

Quanto più generoso sei nei confronti di Dio, tanto più magnanimo lo scoprirai verso di te. (S. Ignazio di Loyola)

L'amore ha sempre ragione. (Marie von Ebner-Eschenbach)

La grande tragedia della vita non è che gli uomini muoiono, ma che non amano. (William Somerset Maugham)

Per cambiare gli uomini bisogna amarli. La nostra influenza arriva solo fin dove arriva il nostro amore. (Heinrich Pestalozzi)

L'amore è la via più breve per giungere al prossimo. (Anonimo)

Nella misura in cui l'amore cresce in te, cresce anche la tua bellezza, poiché l'amore è la bellezza dell'anima. (S. Agostino)

Un mondo senza amore è un mondo senza valore. (Bertrand Russell)

L'amore è l'unica prova dell'autenticità del nostro essere cristiani. (Johannes Leppich)

Quanto più amiamo e ci doniamo, tanto più la nostra vita acquista significato e valore. (Hermann Resse)

L'amore ci insegna tutte le virtù. (Plutarco)

Amor ti vieta di non amar. (Arturo Colautti)

Gesù distribuisce i voti in base all'amore. (Julius Langbehn)

O Signore, prendi questo cuore di pietra e donami un cuore umano: un cuore che ti ama, un cuore per rallegrarmi in te,
per imitarti e per piacerti. (S. Ambrogio)

Il compimento di tutte le nostre opere è l'amore. Qui è il nostro fine; verso questa meta corriamo; quando saremo giunti,
vi troveremo riposo. (S. Agostino)

Che bel fin di chi ben amando more! Francesco Petrarca

O Signore, tu sei lo scultore, io sono l'argilla nelle tue mani. Fa' che la mia argilla resti sempre plasmabile affinchè il mio cuore
possa amare e divenire un capolavoro del tuo amore. (Anton Kner)

Se amo il mondo, già con questo lo sto cambiando. (Petru Dimitriu)

Amare vuoi dire: gioire della felicità altrui. (Gottfried Wilhelm Leibniz)

Dio non chiede da noi tanto di esser perfetti lavoratori o perfetti predicatori, o perfette persone di preghiera, quanto perfetti nella carità.
(Chiara Lubich)

Nel regno dell'amore non ci sono pianure: o si sale o si scende. (Fulton J. Sheen)

Amare vuoi dire: è meraviglioso che tu esisti. (Josef Pieper)

Amare senza donare, è amare? Amare soffrendo, è soffrire? (Jacques D'Arnoux)

Nel vocabolario dell'amore la parola "impossibile" non esiste. (Robert Muder)

L'amore deve essere creduto e vissuto. (Soren Kierkegaard)

Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso. (Novalis)

L'amore è come la luna: se non cresce, cala. (Vicomte de Ségur)

Quando sei molto triste, compi un gesto d'amore e subito ti sentirai meglio! (Peter Rosegger)

Amiamo Dio non per quello che da, ma per quello che si degna di prendere da noi. (Madre Teresa di Calcutta)

La nostra anima è grande quanto il nostro amore. (Ernst Kùhnel)

L'amore di Dio è causa del bene che sta in noi, mentre l'amore dell'uomo è causato da un bene che si trova nella persona amata.
(S. Tommaso d'Aquino)

Che l'amore è tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore. (Emily Dickinson)

Nell'amore spariscono tutti i contrasti della vita. (Rabindranath Tagore)

Si vive solo il tempo in cui si ama. (Claude-Adrien Helvétius)

La nostra felicità non sta nella grandezza delle nostre opere, ma nella grandezza del nostro amore. (Johannes Tauler)

Quando si può soffrire e amare, si può molto; anzi, è il massimo di quanto si possa fare sulla terra. (Charles de Foucauld)

Amare non è guardarsi negli occhi, ma guardare insieme nella stessa direzione. (Antoine de Saint-Exupéry)

Il vero amore è una quiete accesa. (Giuseppe Ungaretti)

Siamo mortali, dove non amiamo; immortali, dove amiamo. (Karl Jaspers)

L'amore vince tutto! (Virgilio)

Vi è un solo mezzo al mondo per rendere bella una persona o una cosa: quello di amarla. (Robert Musil)

Dio ci ha concesso una sola via alla vita, ed è l'amore; una sola via alla felicità, ed è l'amore; una sola via alla perfezione, ed è ancora l'amore. (Iginio Ugo Tarchetti)

Ogni uomo è un mondo a sé; per entrarvi non c'è che il ponte dell'amore. (Walter Goes)

L'uomo viene trasformato in ciò che ama. Diventa Dio se ama Dio, diventa terra, se ama la terra. (Angelus Silesius)

Amare è soffrire, ma non amare è morire. (Marie von Ebner-Eschenbach)

L'amore è tutto ciò che occorre per rendere questo mondo migliore. (Isadora Duncan)

La nostra vocazione è di accendere in questo gelido mondo il fuoco dell'amore di Dio. (Peter Lippert)

Non conosco altro mezzo per giungere alla perfezione fuorché l'amore. (S. Teresa di Lisieux)

L'amore è l'unica cosa che cresce quando lo distribuiamo a piene mani. (Ricarda Huch)

Non c'è che una sola disgrazia al mondo: quella di non amare mai abbastanza. (Georges Bernanos)

L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare. (Hermann Resse)

Perduto è tutto il tempo che in amor non si spende. (Torquato Tasso)

Essere fratello di tutti, aiutare e servire tutti, è, da quando Dio è apparso sulla terra, l'unica nostra meta. (Christian Morgenstern)

L'amore è un'avventura molto più grande e più audace di una circumnavigazione del mondo. (Gilbert Keith Chesterton)

Tutto ciò che l'amore tocca diventa immortale. (Romain Rollanti)

Quanto più rinunci a te stesso, tanto più grande e più sincero è il tuo amore. (Ludwig Feuerbach)

Il cristiano, per amare, deve fare come Dio: non aspettare di essere amato, ma amare per primo. (Chiara Lubich)

L'amore è un'avventura entusiasmante ma difficile poiché chiede lo sforzo costante di colui che ama di trasformare il desiderio del ricevere
in quello del donare. (Michel Quoist)

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Il potere d'acquisto della felicità è l'amore. (Phil Bosmans)

La carità non conosce limite di crescita, essendo essa una partecipazione dell'infinita carità, che è lo Spirito Santo. (S. Tommaso d'Aquino)

Per un cristiano non esistono uomini estranei. Il nostro prossimo è sempre colui che abbiamo davanti in questo momento e che più ha bisogno di noi, indipendentemente se ci è simpatico o meno, se è "moralmente degno" o no. (Santa Edith Stein)

Senza amore non si vive, senza dolore non si ama. (Nino Salvaneschi)

Quando amate, siate coraggiosi e discreti al tempo stesso. (Walter Hasendever)

Il cuore che ama non fa calcoli. (Friedrich Gogarten)

Amore vuoi dire: uscire da me e volare verso gli altri. (Michel Quoist)

L'amore di Dio non preserva da ogni dolore, ma preserva in ogni dolore. (Hans Kung)

Ama e fa' quel che vuoi! (S. Agostino)

L'amore fattivo guarisce tutte le ferite; le sole parole non fanno altro che aumentare il dolore. (Adolf Kolping)

Se vuoi essere amato, ama! (Seneca)

Il vero amore rende coraggiosi. (Lao-Tze)

Dio ci ama fino al punto di abitare in noi, di farsi il compagno del nostro esilio, il confidente, l'amico di tutti i momenti. (S. Elisabetta della Trinità)

Amore è sentirsi responsabili per un altro. (Martin Buber)

Solo se doni te stesso, tu ami veramente. (Gibran Kahlil Gibran)

Se noi cristiani vivessimo tutti come dovremmo, i figli dei pagani ci ammirerebbero molto di più di coloro che compiono miracoli.
(S. Giovanni Crisostomo)

Il vero culto liturgico del cristiano è l'amore. (Joseph Ratzinger)

Amare qualcuno vuoi dire essere l'unico a vedere un miracolo invisibile agli altri. (Francois Mauriac)

Amore, insegnami ad amare! Amore, chi dovrei amare se non te che mi hai amato per primo! (Johann Michael Sailer)

Noi possiamo avere la sapienza di Salomone, possiamo conquistare mille anime... ma se non abbiamo l'amore vero, sincero, soprannaturale
verso Dio e per lui verso i fratelli, non ci facciamo santi. (Chiara Lubich)

Dov'è più amore, ivi è la verità, poiché lì si trovano Dio e il suo regno. (S. Ildegarda da Bingen)

Ogni sofferenza sulla terra è santificata dall'amore di Dio. (Gertrud von Le Fort)

Ritengo che nulla sia difficile a chi ama. (Cicerone)

Tutti i corpi insieme, e tutti gli spiriti insieme, non valgono il più piccolo atto di amore. (Blaise Pascal)


Come è sempre tardi per amare! (Salvatore Quasimodo)

L'amore è un atto di fede, e chi ha poca fede ha anche poco amore. (Erich Fromm)

Tutto l'universo obbedisce alle leggi dell'amore: amate, amate, il resto è nulla. (Jean de la Fontaine)

In ogni istante si realizza l'eterna volontà di Dio; ogni istante è una testimonianza del fatto che Dio esiste e ci ama. (Raphael Hombach)

La vita vive soltanto d'amore. (Clemens von Brentano)

Dio sta morendo di freddo. Bussa a tutte le porte, ma chi gli apre? (Julien Green)

Il cristiano è chi ama. I cristiani sono persone che si amano. (Chiara Lubich)

La più grande rivoluzione di tutti i tempi scoppierà il giorno in cui tutti gli uomini cominceranno a vivere secondo l'insegnamento
del discorso della montagna. (Georges Clemenceau)

Amare il prossimo vuoi dire: compiere volentieri ogni dovere nei suoi confronti. (Immanuel Kant)

Con l'amore diventano più facili tutte le cose che per la ragione erano troppo difficili. (Hatif)

Quando si ama sembra di avere un'anima completamente diversa da quella che si ha quando non si ama. (Blaise Pascal)

Tutti i giorni della nostra vita ci troviamo di fronte a una scelta: o la sofferenza di amare o quella, ben peggiore, di non amare. (Dag Hammarskjòld)

Amo, dunque sono. Nel momento in cui cesso di amare, cesso di essere. (Gilbert Cesbron)

Non c'è altro per cui valga la pena di vivere che per l'amore. (Wim Wenders)

Ama molto coloro che ti contraddicono e non ti vogliono bene, poiché in tal modo si genera amore nel petto in cui non esiste. (S. Giovanni della Croce)

Se ti manca l'amore per compiere un'opera, compi l'opera e l'amore seguirà. (Joseph Bernhart)

La carità non conosce eccessi. (Francis Bacon)

Non passa nessun uomo sulla terra che Dio non ami. (Fritz Woike)

L'amore è come il fuoco: senz'alimento si spegne. (Michail J. Lermontov)

L'amore di Dio induce l'amore del prossimo; a sua volta l'amore del prossimo nutre l'amore di Dio. (S. Gregario Magno)

Amare vuoi dire trovare sempre una via d'uscita. (Walter Hasenclever)

È uno dei più grandi miracoli: essere amati e amare. (Kart Marti)

Rinunciare all'amore significa scegliere la morte. (Christan Chabanis)

L'avvenire appartiene a coloro che amano e non a coloro che odiano. (Pio XII)

L'amore somiglia solo all'amore, non è paragonabile a null'altro. (Oscar Wilde)

Quando arriva un dolore, rifletti su cosa voglia da te. L'amore eterno non manda nessuna sofferenza solo per farti piangere. (Emanuel Geibel)

Nonostante la nostra grande brama d'amore riteniamo quasi tutto più importante di questo. (Erich Fromm)

La volontà di Dio non consiste che in due cose: nell'amore di Dio e nell'amore del prossimo. (S. Teresa d'Avila)

La grandezza di un'anima si misura sul suo amore. (S. Bernardo di Chiaravalle)

Nessuno di noi ha mai dato abbastanza amore né tutto l'amore di cui è capace. (Henry Miller)

Per avere tutto devi dare tutto. L'amore di te stesso ti danneggia più di ogni altra cosa di questo mondo. (Imitazione di Cristo)

Senza l'amore l'esistenza è un deserto. (Silvio Pellico)

Il Signore ha urgente bisogno di anime di fuoco, senza problemi spirituali, eterni inciampi all'amore. Anime che tutto hanno bruciato
e nel fuoco dell'amor di Dio trascinano gli altri. (Chiara Lubich)

L'amore è l'unica forza capace di trasformare un nemico in un amico. (Martin Luther King)

L'amore non è amato. (S. Francesco d'Assisi)

L'amore vive di piccoli gesti d'amore. (Theodor Fontane)

L'amore è l'unico tesoro che si moltiplica per divisione. (Anonimo)

L'amore è il più grande di tutti i miracoli. (Hoffmann von Fallersleben)

Chi vuole raccogliere amore, deve seminare amore. (Jeremias Gotthelf)

L'essenza del cristianesimo è la carità. (Paolo VI)

Amare Dio sopra ogni cosa, amare il prossimo come se stesso, per amore di Dio, ecco l'essenza di ogni religione. (Charles de Foucauld)

Nessun giorno deve tramontare in cui non siete stati fratello o sorella per un'altra persona. (Ernst Thrasolt)

L'amore è la consapevolezza di dare e ricevere gioia. (Honoré de Balzac)

L'amore è ciò che è di più forte al mondo, eppure non si può immaginare niente di più umile. (Mahatma Gandhi)

La vocazione di ogni cristiano è di appartenere a Dio in libera donazione e di servirlo. (Edith Stein)

Noi siamo formati e forgiati da ciò che amiamo. (Johann Wolfgang von Goethe)

Qualsiasi atto di carità merita la vita eterna. (S. Tommaso d'Aquino)

Siamo tutti angeli con un'ala sola. Dobbiamo abbracciarci se vogliamo volare. (Luciano De Crescenzo)

Il vero amore non parla molto, agisce. (Hermann Bezzel)

Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare. (Albert Camus)

L'amore resta la scala d'oro sulla quale il cuore sale al cielo. (Emanuel Geibel)

Tutti siamo nati per amare. L'amore è il senso della nostra vita e il suo unico scopo. (Benjamin Disraeli)

L'amore è la più universale, formidabile e misteriosa delle energie cosmiche. (Pierre Teilhard de Chardin)

Vivete l'amore, cercate la carità. Essa vi darà la risposta volta per volta a ciò che dovete fare. (Carlo Carretto)

Ha avuto un senso la vita di un uomo per il quale c'è stato nel mondo un po' più di amore e di bontà. (Alfred Delp)

Dio non si concede che alla carità. (Georges Bernanos)

Nessuno ha sofferto quanto Gesù e nessuno ha amato quanto Gesù, poiché l'amore si misura sulla capacità di soffrire. (Raphael Hombach)

L'incapacità di amare: ecco l'inferno. (Fedor M. Dostoevskij)

Nessuna bustarella e nessuna raccomandazione ci aprirà le porte del paradiso, ma soltanto un cuore che ha amato. (Johannes Leppich)

L'ora più importante è sempre l'ora presente; l'opera più necessaria è sempre l'amore. (Meister Eckhart)

L'amore non da nulla fuorché se stesso, e non coglie nulla se non da se stesso. L'amore non possiede, né vorrebbe essere posseduto,
poiché l'amore basta all'amore. (Gibran Kahlil Gibran)

L'amore non è cieco, anzi, apre gli occhi su delle cose che ad altri sfuggono. (Anonimo)

La carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, edificarsi dei minimi atti di virtù
che essi praticano; ma soprattutto la carità non deve restare affatto chiusa nel fondo del cuore. (S. Teresa di Lisieux)

Il prossimo ci è stato dato per mostrare l'amore che nutriamo per Iddio. (S. Caterina da Siena)

Le più pericolose malattie del cuore sono sempre odio, invidia, avarizia. (Pearl S. Buck)

Tutto ciò che abbiamo fatto con amore rimane. (Johannes Bours)

Solo chi ama riesce a consolare efficacemente. (Romano Guardini)

La carità è amicizia dell'uomo con Dio. (S. Tommaso d'Aquino)

L'amore che fa economia non è mai vero amore. (Honoré de Balzac)

Amare significa dare senza chiedere nulla in cambio. (Anonimo)

Un po' d'amore per il prossimo vale più dell'amore per tutta l'umanità. (Richard Dehmel)

Se amiamo sinceramente il Signore, viviamo più in lui che in noi stessi. (Charles de Foucauld)

L'amore di Dio è sempre più grande di quanto possa essere il tuo dolore. (S. Francesco di Sales)

Al centro del cristianesimo sta la figura del "fratello"; la parola "fratello" è il cardine della nostra fede. (Ladislav Boros)

Le sacre Scritture non comandano altro che amore. (S. Agostino)

I santi hanno amato. Ecco tutto il loro segreto. (Jean-Baptiste-Henri Lacordaire)

Possiedono la sapienza divina soltanto coloro i quali, come fanciulli ignoranti, messo da parte il loro sapere, servono Dio con amore.
(S. Giovanni della Croce)

Tienimi nel tuo amore e nel tuo cuore così come vuoi e fa' che tutti dimorino nel mio. (Dag Hammarskjòld)

Conoscere gli uomini, conoscerli con tutte le loro debolezze e amarli lo stesso; ecco la vera carità cristiana. (Heinrich Auer)

Venuto il dì del giudizio, noi non saremo domandati di quello che avremo letto, ma sì di quello che avremo fatto, né quanto leggiadramente parlato, ma quanto religiosamente vissuto. (Imitazione di Cristo)

Ama Gesù crocifisso in te, nelle infinite sfumature dei tuoi dolori, ma amalo soprattutto fuori di te, nei fratelli, in tutti i fratelli. Se fra essi puoi avere preferenze, amalo nei più peccatori, nei più miserabili, nei più cenciosi, nei più ripugnanti, nei più abbandonati. (Chiara Lubich)

Se sulla terra regnasse l'amore, si potrebbe fare a meno di tutte le leggi. (Aristotele)

La maggior parte della gente ritiene che amore significhi essere amati anziché amare. (Erich Fromm)

L'amore: ecco il grande deficit del nostro tempo. (Franz Werfel)

Nessuno è al mondo solo per se stesso; è qui anche per tutti gli altri. (S. Gregario Nazianzeno)

Nulla vale la vita senza l'amore. Ma il senso della vita è pieno dove c'è amore. (Dietrich Bonhoeffer)

L'amore è il miglior maestro. (Plinio il Giovane)

La carità è la sintesi della contemplazione e dell'azione, è il punto di sutura tra il cielo e la terra, tra l'uomo e Dio. (Carlo Carretto)

Amare è far capire all'altro che egli è bello e prezioso. (Jean Vanier)

L'amore è la più discreta di tutte le virtù: può apparire così trasformato da non essere affatto riconosciuto. (Stefan Andres)

Il mistero dell'amore è più grande del mistero della morte. (Oscar Wilde)

L'amore è la sola chiave che possa aprire ogni porta. (Otto Betz)

Pensare è bello, pregare è meglio, amare è tutto. (Elisabeth Leseur)

L'amore è l'unico passaporto valido per l'eternità. (Francois Favreau)

Nella misura in cui si ama svanisce la paura della morte. (Gottfried Edel)

Dove si semina amore nasce la gioia. Hans Walldorf

La somma della nostra vita sono le ore in cui abbiamo amato. (Wilhelm Busch)

Solo amando impariamo ad amare. (Doris Murdock)

Non esistono amori infelici. Già il fatto di amare rende felici. (Edith Wells)

L'amore è l'alimento più indispensabile per tutti. (Edith Piaf)

Lasciamo ai morti l'immortalità della gloria, ma diamo ai vivi l'immortalità dell'amore. (Rabindranath Tagore)

Veramente saggio è colui che conosce una sola parola: amore. (S. Brigida di Svezia)

Ogni rifiuto dell'amore è una vittoria della morte. (Jean-Marie Lustiger)

Amore. Questa parola racchiude tutta la santità. (S. Elisabetta della Trinità)

Chi dona amore si arricchisce di ciò che da. Quanto più dona, tanto più si arricchisce. (Fritz Usinger)

L'amore è l'unica risposta ragionevole e soddisfacente al problema dell'umana esistenza. (Erich Fromm)

Si dice qualche volta: «Dio castiga coloro che ama». Non è vero. Le prove, per coloro che Dio ama, non sono castighi, ma grazie.
(S. Curato d'Ars)

O Signore, insegnami ad amarti; insegnami ad aiutare i miei fratelli nell'unica impresa necessaria: quella di trovare te! (Karl Rahner)

A chi ama Dio veramente non può capitare nulla di più spiacevole della mancanza di occasioni di soffrire per lui. (S. Filippo Neri)

Tutta la vita è una continua occasione di incontrare Gesù. (Romano Guardini)

Siamo uomini autentici soltanto nella misura in cui abbiamo amato. (Boris L. Pasternak)

Non i perfetti hanno bisogno di amore, ma gli imperfetti. (Oscar Wilde)

Chi ama non ha mai torto. (Honoré de Balzac)

L'unica cosa che conta nella vita è questa: porre se stesso al secondo posto. (Ivan Turgenev)

Preferisco essere ingannato nove volte piuttosto che non dare una volta a chi ne ha veramente bisogno. (Giovanni XXIII)

Abbiamo il potere di essere in paradiso con Dio già adesso, di essere felici con lui anche in questo momento, se amiamo come lui ama,
se aiutiamo come lui aiuta, se doniamo come lui dona, se serviamo come lui serve. (Madre Teresa di Calcutta)

L'amore è la scala sulla quale ci avviciniamo alla somiglianzà di Dio. (Friedrich von Schiller)

Il Signore ci ama più di quanto ci amiamo noi stessi. (S. Teresa d'Avila,)

Prendere riempie le mani, dare riempie il cuore. (Margarete Seemann)

Non vi è nulla nella realtà, fino al verme, al filo d'erba, all'atomo, che non meriti il nostro amore, poiché essi sono tracce della grandezza e della bontà del Creatore. (Joseph Bernhart)

Nulla è difficile per chi ama. (S. Bernardo di Chiaravalle)

Ogni volta che amo me stesso, è un po' meno amore per Dio e per gli altri. (Michel Quoist)

Tu e io non siamo che una cosa sola. Non posso farti del male senza ferirmi. (Mahatma Gandhi)

È un privilegio di Dio essere sempre meno un amato che uno che ama. (Josef Pieper)

Avrete vissuto se avrete amato. (Alfred de Musset)

Dio, nel suo amore, dispone tutto per il nostro meglio. E noi non possiamo fare di meglio che, amando, abbandonarci in tutto a ciò che Dio,
nel suo amore infinito, ha disposto per noi. (Raphael Hombach)

L'amore aggiusta le cose storte. (S. Caterina da Genova)

Chi ha la carità evita il più possibile di recar pena agli altri, perché la carità è un mantello regale che sa nascondere bene gli sbagli dei propri fratelli e non permette mai di credere che si è migliori di loro. (S. Curato d'Ars)

Non ho dato mai altro che amore al buon Dio: mi renderà amore. (S. Teresa di Lisieux)

Non occorre essere miliardari di denaro, ma miliardari di amore possiamo e dobbiamo diventare. (Ernst Thrasolt)

L'alimento principe dell'amore è il dolore. (Maurice Maeterlinck)

Ogni altra cosa svanisce di fronte all'amore. (Clemens von Brentano)

Solo i gesti concreti dimostrano la forza dell'amore. (Johann Wolfgang von Goethe)

Quel che conta non è fare cose grandi o piccole, vistose o insignificanti, ma soltanto l'amore con cui esse vengono compiute. (Giovanni XXIII)

Ovunque viene detta una parola d'amore, compiuto un gesto di carità, lì Cristo è risorto. (Ferdinand Ebner)

L'amore mi sembra una freccia lanciata dalla volontà. Se la volontà si è staccata da ogni cosa terrena per attendere solo a Dio e lancia la freccia con tutta la forza di cui è capace, la freccia va a ferire Sua Maestà, s'infigge in Dio che è amore e torna indietro con immensi vantaggi.
(S. Teresa d'Avila)

Il manto dell'amore copre tutti i difetti. (Jean Paul)

L'amore che comincia a fare dei calcoli non è più amore. (Ferdinand von Olivier)

Amare qualcuno è come dirgli: tu non morirai. (Gabriel Marcel)

Corona della vita, gioia senza requie, questo, amore, tu sei! (Johann Wolfgang von Goethe)

Amare un uomo vuoi dire: vederlo come Dio lo ha concepito. (Fèdor M. Dostoevskij)

L'amore vero comincia quando non ci si aspetta nulla in cambio. (Antoine de Saint-Exupéry)

È vero che c'è sempre un po' di pazzia nell'amore; ma vi è anche sempre un po' di ragione nella pazzia. (Friedrich Nietzsche)

Quando si ama ci si avvicina a Dio, fonte e focolare di ogni amore. (George Sana)

Vince sempre chi ama, non colui che sa di più. (Hermann Resse)

Amare significa essere decisi di accontentare Dio in tutto. (S. Teresa d'Avila)

Non è tanto vero che colui che ama la croce trovi il dolore. Colui che si butta generosamente fra le sue dure braccia trova piuttosto l'amore,
trova Dio. (Chiara Lubich)

Paralizza i tuoi nemici con l'amore! (Peter Rosegger)

Dio ti manda i suoi doni perché ti ama, anche se tu non li comprendi. (Raphael Hombach)

Il fuoco dell'amore è più santificante di quello del purgatorio. (S. Teresa di Lisieux)

Andiamo verso Dio non camminando, ma amando. (S. Agostino)

I frutti maturano grazie al sole, gli uomini grazie all'amore. (Julius Langbehn)

L'amore dona senza chiedere, riceve senza riluttanza, perdona senza indugio e soffre soltanto
della propria insufficienza. (Peter Lippert)

Senza amore l'uomo è senza Dio; e senza Dio e senza amore che cosa resta dell'uomo? (Heinrich Pestalozzi)

Essere cristiani e vedere il proprio fratello che soffre senza soffrire con lui, senza essere malato con lui, significa essere senza carità,
essere cristiani solo di nome. (S. Vincenzo de' Paoli)

È vero che saremo giudicati sull'amore, ma è altrettanto fuori di dubbio che saremo giudicati dall'amore, il quale altro non è
che Dio stesso. (Julien Green)

Amore vuoi dire: tu! (Anonimo)

Amare qualcuno significa sperare in lui per sempre. (Gabriel Marcel)

Quando tralascerete la preghiera per il servizio dei poveri, voi non perderete nulla, poiché servire i poveri significa andare a trovare Dio. (S. Vincenzo de' Paoli)

Cento volte tanto sono diecimila per cento! Sto ancora cercando una banca che mi dia un simile tasso d'interesse. (Wilhelm Muhs)

Non si ama solo per essere felici, ma per essere. (Christian Chabanis)

L'amato stesso è il premio dell'amore. (S. Agostino)

Possiamo progredire maggiormente nell'amore di Dio, se prima, nel grembo del suo amore, veniamo allattati con l'amore del prossimo.
(S. Gregario Magno)

Un mondo senza amore è come la terra senza il sole. (Johannes Leppich)

L'amore è l'unica forza invincibile del mondo. (Fédor M. Dostoevskij)

L'amore è la via di Dio verso gli uomini e la via degli uomini verso Dio. (Johann von Kastl)

Il male nasce sempre dove manca l'amore. (Hermann Hesse)

Due sono le cose che fanno maturare l'uomo: l'amore e la sofferenza. (Johann Messner)

Grande è il potere e la tenacia dell'amore che conquista e lega Dio stesso. Fortunata l'anima che ama, poiché ha il Signore
come prigioniero, pronto a fare tutto ciò che ella vuole! Egli infatti ha una natura tale che, se lo prendono per amore e con le buone,
gli faranno fare quanto vogliono. (S. Giovanni della Croce)

L'amore è una specie di grimaldello che apre tutte le porte del prossimo. (Theodor Gottlieb von Hippel)

Non è ricco colui che possiede molto, ma colui che dona molto. (Erich Fromm)

L'amore è l'ala che Dio ha dato all'uomo per salire sino a lui. (Michelangelo Buonarroti)

Non è facile imparare ad amare, tanta è l'ostinazione dei nostri cuori. (Dorothy Dohen)

L'amore che non si concretizza non è amore. (Ricarda Huch)

Amare! È per questo che è fatto il nostro cuore. (S. Teresa di Lisieux)

Non è che l'amore sia un ingrediente della vita, l'amore è la vita stessa. (Hermann Kutter)

Ama e tienti amico colui che, quando tutti se ne andranno, non ti abbandonerà, né permetterà che, alla fine, tu abbia a perire. (Imitazione di Cristo)

Per molti una sola prova di Dio è convincente: la prova dell'amore del prossimo. (Friedrich Heer)

Solo l'amore può dar diritto di pensare che questo vero Amante, mio Sposo e Bene mio, abbia bisogno di noi. (S. Teresa d'Avila)

L'amore fa soffrire, perché, dopo il peccato, amare significa crocifiggersi per un altro. (Michel Quoist)

Se nella nostra vita si cercasse unicamente d'esser perfetti nell'amore verso Dio e verso ogni fratello, avremmo tutto compiuto. (Chiara Lubich)

Orfano non è chi ha perduto padre e madre, ma chi non ha amato. (Friedrich Ruckert)

Uomo nel senso pieno della parola diventi soltanto attraverso l'amore. (Phil Bosmans)

Infelici si è soltanto quando non si ama Dio. (S. Curato d'Ars)

Amore è felicità. Chi riesce ad amare è felice. (Hermann Hesse)

Ogni uomo ha tanta religione quanto amore. (Robert Mader)

Amare significa: conquistare se stesso nel prossimo. (Friedrich Hebbel)

Chi è innamorato di Dio non pretende né guadagno né premio, ma desidera solo perdere se stesso e ogni cosa per amore di lui. (S. Giovanni della Croce)

Tutto può attendere, eccetto l'amore. Chi fa attendere l'amore offende l'ospite più importante della propria vita. (Hans Kruppa)

Amore, noi ti abbiamo dimenticato. Ma tu, non dimenticarci! Non abbiamo che te sulla terra. Non lasciarci morire assiderati...
Dacci un segno di vita!... Sorgi improvviso, tendici la mano e salvaci! (Jacques Prévert)

Non riusciremo mai ad amare Dio quanto egli ama noi. (Josef Pieper)

L'amore di Dio può volere solo il bene in tutto e in tutti. (Joseph Bernhart)

Se riuscissimo a conseguire perfettamente il vero amore di Dio, avremmo insieme ogni altra sorte di beni.Ma noi siamo così avari
e così lenti nel darci a Dio che non ci determiniamo mai a metterci nelle disposizioni per riceverlo. (S. Teresa d'Avila)

L'amore è la via più breve verso se stessi e verso gli altri. (Joseph Hormitz)

Chi vuole amare Dio, già lo ama. (S. Margherita Maria Alacoque)

L'amore rende indifesi. (Enzo Hauser)

Quello che Dio ti fa trovare è più di quanto cerchi; quello che Dio ti dona è più di quanto desideri. (Raphael Hombach)

Solo chi, amando, esce dal cerchio dell'io verso un Tu trova la porta che conduce al segreto dell'essere. (Gabriel Marcel)

L'amore vi darà le ali. (S. Teresa di Lisieux)

Edited by fra roberto - 25/2/2014, 15:58
view post Posted: 21/2/2014, 21:16 immortalità - Aforismi
"La mia immortalità è indispensabile, perché Dio non vorrà commettere un'iniquità e spegnere del tutto il fuoco di amore dopo che questo si è acceso per lui nel mio cuore. E che cosa c'è di più eterno dell'amore? L'amore è superiore all'esistenza, è il coronamento dell'esistenza, e come è possibile che l'esistenza non gli sia sottomessa? Se ho cominciato ad amarlo e mi sono rallegrato del suo amore, è possibile che lui spenga me e la mia gioia e ci converta in zero? Se c'è Dio, anch'io sono immortale". (Dostoevskij, I demoni)

Annientate nell'uomo la fede nella propria immortalità, e non solo in lui si inaridirà di colpo l'amore, bensì qualsiasi forza vitale in grado di perpetuare la vita nel mondo. E non basta: allora non vi sarà più nulla di immorale e tutto sarà lecito, persino l'antropofagia (Dostoevskij, I fratelli Karamazov)

Edited by fra roberto - 30/3/2014, 17:07
view post Posted: 21/2/2014, 17:55 Cuore - Aforismi
Vigila attentamente sul tuo cuore, perche da esso dipende la tua vita. (Proverbi)

Questo nostro povero cuore! Tanto povero e tanto ricco, tanto fondo e tanto vasto, tante debole e misterioso! (Domenico Giuliotti)

E dal cuore che provengono i propositi maivagi, gli omicidi, gli adulteri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie...
(Vangelo di Matteo)

La tua saggezza sia la saggezza dei capelli bianchi, ma il tuo cuore sia il cuore dell'infanzia innocente (Friedrich von Schiller)

Il cuore è quasi tutto l'uomo, vale più dell'intelletto, e con un po' di cuore si possono operare le più grandi meraviglie. (Antoine Chevrier)

Quando un cuore si dona a un altro, lì accade sempre un prodigio (Ernst Wiechert)

Il dono del cuore e troppo alta cosa: affrettarsi a gettarlo colpevole imprudenza (Silvio Pellico)

Bisogna tener saldo il proprio cuore; perche se egli ci abbandona la testa lo segue. (Friedrich Nietzsche)

Un cuore oppresso perche troppo ha perduto, chi lo acquieta? (Wolfgang Goethe)

La vera croce è il martirio del cuore. (Santa Teresa di Lisieux)

Ascolta con il cuore, altrimenti sentirai solo il brusio delle parole, ma non gusterai il sapore della loro carne. (Michel Quoist)

Dio non è conosciuto se non da un cuore in sintonia con Lui. (Soren Kierkegaard)

Vedere col cuore, amare con gli occhi. (Marie Emmanuel)

Se posso impedire che un cuore si spezzi, non sarò vissuta invano! (Emily Dickinson)

L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore. (1Samuele)

Migliaia di fiumi scorrono verso il mare, e il mare non è mai colmo. Cosi il cuore dell'uomo. (Proverbio cinese)

Il cuore dell'uomo è come la terra, metà illuminato dal sole e metà in ombra. (Susanna Tamaro)

E' molto più facile contare i capelli dell'uomo, che gli affetti e i moti del suo cuore. (Sant'Agostino)

Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore: il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire. (Mark Twain)

Intrattenetevi col vostro cuore! (San Francesco di Sales)

Più un cuore è vuoto, e più pesa. (Amiel Lapeyre)

Il cuore è il luogo naturale della verità. (Blaise Pascal)

Cuore di Dio, che raccogli tutti intorno a Te; Cuore, che colpisci tutti in mezzo al cuore; Cuore che spezzi a tutti il nostro cuore superbo:
imploriamo il tuo amore! (Gertrud von Le Fort)

La vera religione e una vita intima del cuore. (John Henry Newman)

La patria del cuore è la famiglia. (Giuseppe Mazzini)

Un cuore felice rende sereno il viso, un cuore triste scoraggia l'anima. (Proverbi)

L'orologio del cuore ha la sua Legge: ci sono minuti in cui avviene più di quanto avvenga in anni (Michael Hende)

Dio non chiede che il cuore. (Talmud)

Dice il Signore: Tu mi troverai, quando mi cercherai con tutto it cuore. (Geremia)

Chi sa ridere con il cuore, crede che il mondo sia Buono. (Valerio Albisetti)

Un cuore di bimbo per Dio, un cuore di fratello per il prossimo, un cuore di giudice per me stesso. (Louis Baunard)

Sono un viaggiatore e un navigatore: ogni giorno scopro una nuova regione nel mio cuore. (Kahlil Gibran)

Con tutto l'oro del mondo non si compra un solo battito del cuore. (Alphonse de Lamartine)

Così fatto è questo guazzabuglio del cuore umano (Alessandro Manzoni)


Solamente il cuore ci permette di vedere chiaramente. L'essenziale è invisibile agli occhi. (Antoine de Saint-Exupery)

Mettimi come sigillo sul tuo cuore... perché forte come la morte è l'amore. (Cantico dei Cantici)

Se il tuo cuore è un vulcano, come puoi aspettarti the nella tua mano sboccino fiori? (Kahlil Gibran)

Non cercare gli uomini con la lanterna ma col cuore, perche il loro cuore si apre soltanto con l'amore. (Anonimo)

La lampada del cuore, se accesa, illumina il mondo. (Mahatma Gandhi)

I beni non cercateli fuori; cercateli dentro al vostro cuore, altrimenti non li troverete. (Epitteto)

Come un genio ispirato, il cuore compone sempre, suo malgrado. (Giacomo Leopardi)

Ho detto in cuor mio: "Vieni, ti voglio mettere alla prova con la gioia: gusta il piacere!". Ma ecco, anche questo è vanità. (Qoelet)

Il cervello ci fa capire quanto siamo piccoli, il cuore quanto possiamo essere grandi. (Roberto Gervaso)

Non vi è cielo che possa contenerti, o Dio, ma il santuario che più ami è il cuore di un bimbo, il cuore di ogni uomo! (David Maria Turoldo)

La peggior prigione è un cuore chiuso. Giovanni Paolo II

La mano all'opera e il cuore a Dio. (Santa Zita)

Solo quando saremo limpidi di mente e di cuore cessera la paura sul mondo. (Albert Einstein)

Nessuno, nemmeno i poeti, ha mai saputo calcolare ciò che il cuore è in grado di reggere. (Zelda Fitzgerald)

Il cuore dell'uomo è troppo vasto perche qualcosa di terrestre possa colmare le sue aspettative. (Elisabeth Goudge)

Il grande esploratore di questa terra non fa viaggio più lungo di chi scende in fondo al proprio cuore e si china sui suoi abissi dove
il volto di Dio si specchia tra le stelle. (Julien Green)

Ascolta it tuo cuore. Esso conosce tutte le cose. (Paulo Coelho)

Non ama Dio con tutto il cuore chi ama qualcosa per sè e non per Dio. (Sant'Ignazio di Loyola)

Quando un odio antico è diventato un amore presente, il luogo più santo di tutta la terra è il cuore. (Marianne Williamson)

Tenero e il cuore capace di misericordia per tutti gli uomini, compresi noi stessi. (Madeleine Delbrel)

Vivere nei cuori che ci lasciamo alle spalle vuol dire non conoscere la morte. (Thomas Campbell)

Non vi è un solo raccolto per il cuore. Il seme dell'amore deve essere riseminato senza posa. (A. Morrow Lindbergh)

La testa non comanda mai al cuore, ma diventa suo partner nel crimine. Mignon McLauglin

Il cuore dell'istruzione è l'istruzione del cuore. (Carlo Mondini)

Dio non guarda alla molteplicita delle azioni, ma al modo con cui le faccio; è il cuore che egli reclama, e niente di più. (Giovanni XXIII)

La via del Signore va dritta al cuore, quando la parola della verità è umilmente ascoltata. La via del Signore va dritta al cuore,
quando la vita è preparata all'obbedienza. (Alcuino)

Se dai un soldo a un povero con il cuore cattivo, questo soldo fora la mano del povero. (Leon Bloy)

Se it nostro cuore ci rimprovera, Dio è più grande del nostro cuore. (Lettera di Giovanni)

Un niente basta a far battere il cuore, come un niente lo può fermare (Primo Mazzolari)

Quando una parola esce dal cuore, raggiunge infallibilmente la sua meta. (Francois Huvelin)

Cristo non esige da noi solamente un atteggiamento esterno, delle formule, dei riti, ma un cuore puro. Prenderà ciò che gli darete ma per se stesso chiede tutto. (Francois Mauriac)

O Signore, hai percosso il mio cuore con la tua parola e io ti ho amato. (Sant'Agostino)

Avere un cuore aperto che lascia sgorgare le acque della compassione, della comprensione e del perdono, è un segno di maturità. (Jean Vanier)

Il cuore, o tu non lo guardi (perché sei stordito) o, se lo guardi, capisci che è esigenza di felicità. (Luigi Giussani)

Custodisci sopra ogni cosa il tuo cuore; dal cuore fluisce la vita. (Sant'Ambrogio)

Vuotiamo, vuotiamo il nostro cuore di tutto ciò che per noi la cosa unica. Nient'altro sia il nostro tesoro all'infuori di Dio. (Charles de Foucauld)

Quando sgorga gioioso il canto, scompaiono i neri pensieri, l'ira, il rancore e l'ansia del cuore. Il canto, non altro, rallegra il cuore di Dio. (Martin Lutero)

Tanto più il cuore si aprirà a Dio, tanto più a Dio sarà simile. (Meister Eckhart)

Sensi di fanciullo Ti chiedo, di farmi interiore e mite e tacituro nella tua pace. E di possedere un cuore chiaro (David Maria Turoldo)

Dio, che nel cuore ha la sua dimora, può suscitarvi le profonde forze sopra le quali impera. (Wolfgang Goethe)

Figlio mio, dice il Signore, è il canto del tuo cuore che mi interessa perché ti ho creato per amare. (Antoine Lebrun)

Solo il cuore è poeta (Andre Chenier)

Mi chiedo quando questo fremito del cuore potrà avere un nome e non chiamarsi più soltanto amore. (Laura Bordignon)

Credo che, come tutti i fiumi vanno al mare, cosi le nostre lacrime si versano nel cuore di Dio. (Giovanni XXIII)

Diffida di tutto, tranne di quello che ti dice il cuore. (Susanna Tamara)

E' meglio mettere il cuore nella preghiera senza trovare le parole, piuttosto che trovare le parole senza mettervi il cuore. (Mahatma Gandhi)

Quando amate non dovreste dire: "Dio e nel mio cuore" ma piuttosto:"Io sono nel cuore di Dio". (Kahlil Gibran)

Chiedono gli uomini tutti ospitalità nel tuo cuore e tutto vuol vivere in te perché di tutto tu viva. (Divo Barsotti)

Beato chi ha un cuore di bambino! Tutte le realtà di Dio sono in lui. (Roger Schultz)

O tu che abiti in fondo al mio cuore, fai risuonare la tua voce in fondo al mio cuore! O tu che abiti in fondo al mio cuore, trasformami in te
in fondo al mio cuore. (Rabindranath Tagore)

Il Signore guarda il vostro cuore, non il vostro patrimonio. Non guarda quanto gli offriamo in sacrificio, bensì l'amore con cui glielo offriamo.
(San Gregorio Magno)

I miei passi camminano su una strada, ma il mio cuore batte in tutto it mondo. (Madeleine Delbrel)

In un mondo in cui tanti uomini vivono allo scopo di avere la fetta di torta più grossa, è bello e meraviglioso sapere
che alcuni hanno qualcos'altro nel cuore. (M. D. Bouyer)

Per vocazione appartengo a tutto il mondo. E quanto al mio cuore, sono tutta del cuore di Gesù! (Madre Teresa di Calcutta)

Il segno della croce che si fa sul cuore significa amore alla croce, perché il cuore è la sede dell'amore. (Jean Jacques Olier)

Mi rifugio nel Signore degli uomini contro il male del sussurratore furtivo, che sussurra nel cuore degli uomini. (Il Corano, Sura 114)

Il Cuore del Signore è la nostra patria permanente, il nostro luogo di riposo, il nostro rifugio e la nostra speranza. (Henry J. M. Nouwen)

Come i Magi offrirono a Gesù doni tratti dai loro sacrifici, così anche noi estraiamo dal nostro cuore doni degni di Dio. (San Leone Magno)

Le radici dei nostri occhi affondano nel nostro cuore (Romano Guardini)

Un cuore amante è sempre umile e magnanimo. (Piero Bargellini)

Il cuore: dove sono i suoi lidi, dove e il suo fondo? (Rabindranath Tagore)

Sostieni il tuo cuore così che non cada nello sgomento (Giuseppe Giusti)

Potremmo entrare in un nuovo, significativo rapporto con tutto il creato, se cominciassimo a pensare col cuore. (Hugo von Hofmannsthal)

Continua nei tuoi affari ed entra nel tuo cuore. (Angelo Silesio)

Come è insondabile il cuore dell'uomo e pieno di lordure! (Blaise Pascal)

Il cuore che danza è il cuore innocente. (Gary Zukav)

Gesù, fa' che io sia buono, che in cuore non abbia che dolcezza. (Umberto Saba)

Si può benissimo mangiare l'insalata prima che abbia fatto il cuore: però il suo delizioso arricciarsi è tutt'altra cosa dalle foglie.
Cosi l'indaffararsi fa sì che raramente un individuo riesca a fare il cuore. (Soren Kierkegaard)

Dammi, Signore Dio mio, un cuore sempre vigile, che nessun pensiero vano porti lontano da te; dammi un cuore nobile, che nessun indegno affetto trascini in basso. (San Tommaso d'Aquino)

Il Verbo si è fatto cuore. Volle non solo sapere cosa ci fosse nel cuore dell'uomo, ma volle anche sperimentarlo. E in lui noi sperimentiamo noi stessi. (Klaus Hemmerle)


Il cuore è un cielo, perché vi si cela Dio. (Santa Caterina da Siena)

La mia parte esteriore è agitata, in balìa di quanto mi circonda. Ma il mio cuore è immobile, come una roccia in mezzo alle onde. (Benjamin Constant)

Dio ha scelto l'intimo del mio cuore per abitarvi personalmente e per fare di me ilsuo tempio. (John Henry Newman)

Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, sono pure le gioie, le tristezze, e le angosce dei discepoli di Cristo
e nulla vi è di genuinamente umano che non si trovi pure nel loro cuore. (Gaudium et Spes)

Il nostro cuore non è un sogno. No, il nostro cuore ha ragione. Dio stesso, infatti, si è preso il nostro cuore. (Klaus Hemmerle)

Il cuore in solitudine, lontano da ogni creatura, è prontissimo per ricevere in sé Dio. (Meister Eckhart)

L'amore è un caso al quale il cuore ha creduto. (Jean Guitton)

E' necessario che resti in fondo al cuore un piccolo angolo vergine, dove l'Ospite ignorato e desiderato tocca l'anima. Egli non può donarsi
che là dove gli si fa posto. (Maurice Blondel)

Per avere Dio in tutto, conviene non avere niente in tutto, perché il cuore che è di uno, come può essere totalmente dell'altro? (San Giovanni della Croce)

Non ti è permesso vedere, col tuo cuore non puro, ciò che si vede solo col cuore puro. (Sant'Agostino)

Per riflettere Dio in tutto ciò che qui e ora esiste, il mio cuore dovrà essere uno specchio luminoso. (Angelo Silesio)



Essendo il cuore fonte delle azioni, esse sono tali quale esso è. (San Francesco di Sales)

Il cristiano è abitato da tre Persone che hanno un cuore di Padre, un cuore di Figlio e un cuore d'Amore. (Averardo Dini)

Mettiamoci a costruire nel nostro cuore una casa dove il Signore possa venire, ci ammaestri e si trattenga a parlare con noi. (Sant'Agostino)

Volgi il tuo orecchio all'interno, e scoprirai migliaia di regioni nel tuo cuore. Viaggiale tutte e fatti esperto in cosmografia interiore. (Walden Thoreau)


L'impegno ci spinge più in là: verso Qualcuno che resti anche quando noi passiamo; verso Qualcuno che ci prenda in mano il cuore,
se il cuore non regge al salire. (Primo Mazzolari)

Il cuore ha delle ragioni di cui la ragione non sa nulla. (Blaise Pascal)

I cuori degli onesti io credo siano durissimi; perché non son per nulla trafitti dalle acute frecce delle parole dei malvagi. (Saggezza orientale)

Dammi, Signore, un cuore retto, che nessuna cattiva intenzione faccia deviare; un cuore saldo che nessuna tribolazione spezzi; un cuore libero
che nessuna passione violenta soggioghi. (San Tommaso d'Aquino)

Sorridi al mondo e il mondo ti sorriderà. Apri ii cuore dell'uomo e vi troverai un sole. (Suor Emmanuelle del Cairo)

Se vuoi pescare uomini, devi infilare nell'amo il tuo cuore; soltanto allora essi abboccheranno. (Anonimo)

O Signore, prendi questo cuore di pietra e dammi un cuore umano, un cuore che ami, un cuore per rallegrarmi in te. (SantAmbrogio)

Datevi i vostri cuori, ma non per possederli, perché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori. (Kahlil Gibran)

Il cuore che ama non fa calcoli. (Friedrich Gogarten)

Le tue granaglie e le tue ricchezze chiudile dentro il cuore dei poveri: questi sono i magazzini che rimangono in eterno. (SantAmbrogio)

I nostri occhi sono le finestre del nostro cuore. (Phil Bosmans)

Parla con il cuore e anche i sordi capiranno. (Proverbio popolare)

Un cuore riconciliato con Dio e con il prossimo, un cuore generoso. (Giovanni Paolo II)

Puro come l'oro, saldo come la roccia, come cristallo limpidissimo deve essere il tuo cuore. (Angelo Silesio)

Solo dall'intima profondità del cuore provengono il rispetto, l'amicizia, la parola buona, l'azione soccorritrice. (Romano Guardini)

Tienimi nel tuo cuore così come vuoi, o Dio, e fa' che tutti dimorino nel mio. (Dag Hammarskjold)

O mio cuore che batti, come batte cuore di donna, tenerezza disponibile, fiore schiuso ad ogni stagione di vita, chi verra a coglierti
nascosto nel tuo cespuglio? (Michel Quoist)

Il sorriso è una luce che si affaccia alla finestra di un volto, e annuncia che il cuore è in casa. (Saggezza orientate)

Ha il diritto di criticare solo chi ha il cuore pronto ad aiutare. (William Penn)

Occorre che l'uomo e il suo cuore diventino amici, ciascuno incapace di tradire l'altro. (Anonimo)

Con il cuore diventano più facili tutte le cose che per la ragione erano troppo difficili. (Hatif)

La greppia dove Gesu nasce è il nostro cuore. (Anselm Grun)

Mio Dio, ti cerco in tutti gli uomini e spesso trovo in loro qualcosa di te. Io cerco di disseppellirti dal loro cuore. (Hetty Hillesum)

Prendere riempie le mani,dare riempie il cuore. (Margarete Seeman)
La strada più lunga è quella che va dal cuore alla tasca. (Detto ebraico)

Tutto passa, e solo l'Eterno può riempire il cuore. (Giovanni Paolo II)

Solo il cuore sa parlare a un altro cuore. (John Henry Newman)


Il cuore umano non si dilata se non con una lama che lo dilania (Gustave Flaubert)

Non sono un'aquila; ma il mio cuore sente tutte le aspirazioni dell'aquila. (Santa Teresa di Lisieux)

La mia immortalità è indispensabile, perché Dio non vorra commettere un'iniquita e spegnere del tutto il fuoco d'amore che si a acceso per lui nel mio cuore. (Fedor Dostoevskij)
Un cuore consegnato è come un flume che scende sempre verso gli altri e non si ferma mai. (Madeleine Delbrel)

Perche è angosciato il cuore del cristiano? Perchè è in pellegrinaggio e desidera la patria. (Sant'Agostino)

E' sempre giovane il cuore che si è consacrato a Dio, Bellezza eterna. (b. Contardo Ferrini)

Una parola venuta dal cuore riscalda per tre inverni. (Proverbio austriaco)

Qual è il più profondo, il più impenetrabile dei due? L'oceano o il cuore umano? (Lautreamont)

E' il soffio d'amore venuto dall'infinito che ha fatto battere il nostro cuore e che fa cercare un altro cuore che batte allo stesso ritmo. (Michel Quoist)

Il mio cuore ha una sete ardente di felicità, ma nessuna creatura è capace di placare l'assenza che tormenta il mio povero cuore. (Santa Teresa di Lisieux)

Vorrei avere un cuore così grande da accogliere coloro che urlano con gli occhi la loro solitudine. (Giovanni Pastorino)

Il mio cuore è una chiusa che ogni volta arresta un flusso ininterrotto di dolore. (Hetty Hillesum)

Ricordatevi sempre che Egli è lì, nel vostro cuore, centro più intimo della vostra anima, come in un santuario dove vuol essere amato
fino all'adorazione. (Santa Elisabetta della Trinita)

Il nostro cuore non può vivere senza amore: o ama Dio, o ama le creature. (Sant'Alfonso de' Liguori)

Non caricare il tuo cuore con la miseria di ieri. (Phil Bosmans)

E' una vera follia, la più folle tra le follie, rifiutare il proprio cuore a Dio che ci cerca! (Jacques-Benigne Bossuet)

Il cuore è l'organo centrale dei sensi interiori, il senso dei sensi, poiché ne è la radice. E se la radice è santa, lo saranno anche i rami.
(Sant'Isacco di Ninive)

La fulgida parola della creazione è scritta nel mio cuore. (Rabindranath Tagore)

Le incoerenze della ragione sono spesso incoerenze del cuore. (Andre Gide)

Vero cuore di sangue e di carne in mezzo a troppi cuori di vetro e di fango: così vorrei la mia Chiesa. (Giulio Bevilacqua)

Il digiuno rende gentile il cuore. (San Pietro Crisologo)

C'e un linguaggio senza parole, senza gesti, che supera distanze, tempo, ed entra direttamente nel cuore. (Ernesto Oliviero)

La strada verso l'interiorità è sentire l'amore di Dio nel proprio cuore e credervi. (Anselm Grun)

Fa' silenzio attorno a te se vuoi udire il canto del tuo cuore. (Arturo Graf)

Almeno di notte, lascia che il tuo cuore riposi. (Helder Camara)

Il tuo trono permanente èe nel cuore, mio Dio: tenendo in mente questo, stroncherò tutte le vili invidie, tutti i mali, manterrò nell'amore
un tenero candore. (Rabindranath Tagore)

Bisogna amare Dio col cuore. Solo quando lo avremo amato con tutto il cuore, lo potremo amare con tutte le nostre forze; non prima. (Divo Barsotti)

Un'anima si rivela solo a chi le si accosta con il cuore. (Anonimo)

Non si canta bene, se dal cuore non viene. (Proverbio)

Il cuore è nell'uomo, quello che il sole è nell'universo. (Leonardo da Vinci)

Spesso il nostro cuore somiglia a una grotta buia; ma può divenire la grotta di Betlemme, il luogo dove il Signore Gesù rinasce. (Vincenzo Paglia)

Quel che il cuore sa oggi, la testa lo capirà domani. (James Stephens)

Fidati del tuo cuore. Le parole verranno dopo. (Henry J. M. Nouwen)

Come un volto differisce da un altro, cosi i cuori degli uomini differiscono tra loro. (Proverbi 27,19)

Quanto sembra grande il mio cuore quando considero i tesori del mondo; so che tutti insieme non potrebbero riempirlo. Invece, come mi pare piccolo quando penso a Gesù! (Santa Teresa di Lisieux)


Nel mio cuore sono già naufragati tanti galeoni... Cercherò di riportare in superficie una parte di tesori che ora giacciono sul fondo. (Hetty Hillesum)

Le parole che provengono dal cuore, giungono al cuore. (Talmud)

Dio è un mendicante che arriva a casa tua con un'elemosina: l'allargamento del tuo cuore. (Anthony de Mello)

Come una candela ne accende un'altra, e così si accendono migliaia di candele, così un cuore ne accende un altro, e cosi si accendono migliaia di cuori. (Ley Tolstoj)

Devi provare con le opere ciò che credi col cuore. (Gennaro di Marsiglia)

Il primo movimento del cuore è la carità. (Charles Peguy)

Il dolore del cuore logora la forza. (Siracide)

Chi è grato dimostra che il suo cuore ha buona memoria. (Phil Bosmans)

Amare! E' per questo che è fatto il nostro cuore. (Santa Teresa di Lisieux)

Possiamo sperimentare la vera pace nel nostro cuore solo quando ci volgeremo al Grande, Unico Amore, che in noi pulsa e respira. (Ernesto Cardenal)

Di tutte le cose che Dio ha fatto, il cuore umano è quella che manda più Luce: e, ahime, più tenebre. (Victor Hugo)

Signore, dammi un cuore e un volto aperto, da incontro. (Helder Camara)

Quando il cuore non vuole capire, allora ci si fa precedere dalla ragione, che assai di rado capisce le ragioni che solo il cuore può capire.
(Primo Mazzolari)

L'uomo non invecchia, se il suo cuore è sempre giovane. (Proverbio)

Il cuore è una ricchezza che non si vende e non si compera, ma si regala. (Gustave Flaubert)

Accetto la mia croce e la pianto, con le mie due mani, nel mio cuore. Se tu mi permettessi di scegliere, non cambierei perché tu sei con me, Signore. (Francois-Xavier Nguyen Van Thuan)

Il cuore, a chi gli da retta, ha sempre qualcosa da dire. (Alessandro Manzoni)

Il Signore preferisce a qualsiasi cosa la resa di un cuore che si consegna nelle mani della misericordia. (Francois Mauriac)

L'amore resta la scala d'oro sulla quale il cuore sale al cielo. (Emanuel Geibel)

Nessuna raccomandazione ci aprira le porte del paradiso, ma soltanto un cuore che ha amato. (Johannes Leppich)

Beata è Maria, che ha portato Gesù nel suo seno. Ma beati pure noi, se lo portiamo costantemente nel nostro cuore. (San Pier Damiani)

Non chiudere il tuo cuore. Il cuore è fatto solo per donarsi con una lacrima e una canzone. (Rabindranath Tagore)

In alto i cuori! Ma non più in alto del cervello. (Stanislaw Lec)

Chi ha un cuore allegro non si accanisce contro il male, ma pensa a fare il bene. (Valerio Albisetti)

Gli uomini stanno soffrendo una sclerosi terribile: la sclerosi del cuore. (Phil Bosmans)

Andiamo da Colui che amiamo, stiamo con Lui, e lasciamo andare il cuore. (Santa Elisabetta della Trinita)

Quanti portano Dio nel cuore, si riconoscono dal silenzio. (Gerhard Tersteegen)

Nel cuore di Gesù debbo trovare la soluzione di tutte le mie difficoltà. (Giovanni XXIII)

Il paradiso di Dio è nel cuore dell'uomo. (Anonimo)

La preghiera crea un cuore puro: e un cuore puro può vedere Dio. (Madre Teresa di Calcutta)

Niente attrae il cuore dell'uomo quanto l'amore. (Santa Caterina da Siena)

Il tuo cuore, la tua anima, non sono il vasto sconfinato cielo, ma la casa di Dio. (Giovanni M. de Bernard)

Di infinito non c'è che il cielo per le sue stelle, il mare per le sue gocce, e il cuore dell'uomo per le sue lacrime. (Gustave Flaubert)

Dio si applica di più nel governare un cuore in cui regna, che non nel governo di tutto l'universo. (Louis Lallemant)

Il cielo esaudisce le preghiere del cuore, non quelle della bocca. (Proverbio cinese)
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La mente si arricchisce di quel che riceve, il cuore si arricchisce di quel che da. (Victor Hugo)

L'ascolto tranquillo del cuore permette a Dio di penetrarvi attraverso tutte le vie e i cammini. (Regola dei Certosini)


Il segno dell'amore crocifisso è il cuore aperto. Gesù apre il cuore, perché noi tutti vi possiamo entrare con il nostro desiderio di amore. (Anselm Grun)

La concretezza è equilibrio tra cuore e mani (Carlo Maria Martini)

Cristo ha versato il sangue dal suo Cuore squarciato per guadagnare il tuo cuore. (Santa Edith Stein)

Cuor contento, non sente stento. (Proverbio)

Cuore di Gesù, ardente d'amore per noi, infiamma il mio cuore di amore per te. (Giaculatoria)

Cuore malato, non sente ragione. (Proverbio)

Il cuore si esprime volentieri col silenzio. (Primo Mazzolari)

Il nostro cuore è piccolo, ma la preghiera lo dilata e lo rende capace di amare Dio. (Giovanni Maria Vianney)

Due cuori non si fondano mai se non c'e qualcosa di più grande che li fonda. (David Maria Turoldo)

L'intelletto cerca, ma chi trova è il cuore. (George Sand)

Impieghi ore a pulire l'auto. Perche dedichi cosi poco tempo alla cura del tuo cuore? (Phil Bosmans)

Devi più dell'oro a chi ti serve. Offrigli il tuo cuore, oppure servilo. (Kahlil Gibran)

Un cuore gioioso è il frutto di un cuore che arde d'amore. (Madre Teresa di Calcutta)

Le persone ti pesano? Non metterle sulle tue spalle, ma portale nel cuore. (Helder Camara)

Se i miei peccati vengono rimessi, se la carne risuscita, non potrà dunque anche il mio cuore, il mio cuore di fanciullo, rinascere nel mio petto
con un desiderio immenso? (Auguste-Alphonse Gratry)

Solo quando il cuore degli uomini sarà placato, le guerre cesseranno. (Abbe Pierre)

Il tempo è vita. E la vita risiede nel cuore. (Michael Hende)


Il cuore si ammorbidisce non già cacciandone via gli umori acidi, ma mettendovi dentro qualcosa: un grande amore, uno spirito nuovo,
lo spirito di Cristo. (Enrico Drummond)

Dobbiamo amare e avere cari gli amici con i quali possiamo parlare dalle profondita del cuore. (Henry J. M. Nouwen)

Se mi avete dato tutto il mondo, ma non il cuore, non mi avete dato niente. (Primo Mazzolari)

Un cuore lieto rende ilare il volto, ma, quando il cuore è triste, lo spirito è depresso. (Proverbi)

Chi non sosta nel proprio cuore, non riesce a porsi in viaggio. Sta nel mondo, ma è senza mèta. (Valerio Albisetti)

Ci conosceremo sempre più e sempre meglio. Ma il vero fondo del cuore, il suo segreto, sarà svelato in un altro mondo. (John Henry Newman)

Il mondo intero è per il cuore ciò che un pezzetto di pane è per la bocca. (Riccardo di San Vittore)

C'è una sola cosa da fare: prendere Gesù dalla parte del cuore. (Santa Teresa di Lisieux)

Dona a Gesù non solo le tue mani, ma anche il tuo cuore. (Madre Teresa di Calcutta)


Tu vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte; e dunque vieni sempre Signore Gesù! (David Maria Turoldo)

Non mi sento mai cosi ricco come quando espongo al cielo la nudità del mio cuore (Serafino Falvo)

Voglio essere un cuore pensante (Hetty Hillesum)

Amami come sei. Dammi il tuo cuore. (Gabriel Marcel)

Il battito del cuore arriva molto lontano. (Elias Canetti)

Dopo aver chiuso la stanza del mio cuore, cercherò Gesù nel mio giaciglio. (San Bernardo di Chiaravalle)

Il cuore è il nostro piccolo sole personale. Grazie al cuore, portiamo luce e calore a chi ci sta intorno. (Susanna Tamaro)

Così dice il Signore: Se vengo a bussare alla porta del tuo cuore fammi entrare, non lasciarmi lì fuori. (Massimo Brogi)

I drammi più commoventi e più strani non si svolgono a teatro, ma nel cuore degli uomini. (Carl Jung)

Chiunque ha Gesu nel cuore, lo porta ben presto in tutte le sue azioni esteriori. (San Francesco di Sales)

E' difficile esprimere il travaglio di un cuore che soffre. (George Byron)

Benedetto sii tu, cuore puro! (Charles Peguy)

Ora giochiamo a nascondino. Se ti nascondi nel mio cuore non ci saranno difficoltà a trovarti. Ma se ti nascondi nel tuo guscio sarà per tutti vano cercarti. (Kahlil Gibran)

Dovete seminare cuori, se volete raccogliere cuori. (Ludwig Borne)

Con niente, puoi dare a chiunque. Se non hai roba, hai del cuore: e ognuno ne puo prendere quanto vuole. (Primo Mazzolari)

Quale Dio oggi se per scaldarsi il cuore l'uomo alza le mani tremanti al freddo fuoco del televisore? (Giovanni Cristini)

Dio non può unirsi che ad anime che lo amano con tutto il cuore. (Jean Beyer)


Chi può fare appello al cuore più efficacemente di una donna? (Mahatma Gandhi)

L'effetto della solitudine è poter ascoltare Dio che ti parla al cuore! (Enzo Bianchi)

Grande uomo è chi non perde il suo cuore di bambino. (Men Tzu)

In ognuno è nascosto un cuore di bimbo che ha voglia di giocare. (Friedrich Nietzsche)

Il cuore è l'unico reale antidoto all'imbarbarimento. (Susanna Tamaro)

Solo la scoperta di Chi lassù ci ama può colmare l'inquietudine del tuo cuore. (Oreste Benzi)

Rientra in te stesso. E' nel cuore che abita la verità. (Sant'Agostino)

E' puro di cuore l'uomo che ama Dio al di sopra di tutto e sa vedere Dio presente in tutte le cose. (Pierre Teilhard de Chardin)

Il vero principe è colui che trova il suo trono nel suo cuore. (Kahlil Gibran)

Non c'è niente di pia amaro di un cuore vuoto. (Domenico Luise)

"Signore, dove sono?". In fondo al Mio cuore". "Signore, dove sei?". "In fondo al tuo cuore". (Domenica Luise)

Quando il cuore è pieno di sentimenti di gratitudine e di devozione, le parole vengono fuori da sole, i gesti sono semplici e spontanei.
(Primo Mazzolari)


Non si deve comprimere o reprimere bruscamente il cuore, ma dirigerlo. (René Voillaume)

Il mondo si accontenta di sistemare la superficie delle cose; la fede si propone di generare le profondità del cuore. (John Henry Newman)

Il ricorso alla violenza è una prova dell'inferiorita morale di chi non è riuscito a vincere con la ragione e col cuore. (Jerzy Popieluszko)

La preghiera consiste nel bussare alla porta di Dio e invocarlo con insistente e devoto ardore del cuore. (Sant'Agostino)

Bisogna che l'amore impari a servire e il cuore a cantare. (Nino Salvaneschi)

Il cuore cresce spendendosi, si arricchisce spogliandosi. (Primo Mazzolari)

Fa' del tuo cuore un altare sacro a Dio. (Luigi Orione)

La virtù e l'abitudine si combattono nel cuore e il cuore agonizza. (Juana Inés de la Cruz)

I grandi pensieri vengono dal cuore. (Luc Vauvenargues)

Osserva il cielo e la terra, il sole e la luna, quanto sono grandi! Eppure il Signore non si è compiaciuto di riposare in essi, ma soltanto nel cuore.
(San Macario)

Tutto era cosi nero, ma l'amore ha illuminato la mia vita. Non dimenticarlo, cuore mio, non dimenticarlo! (Teodor Haecker)

Tutto si risolve sul piano del cuore, piegando le ginocchia ed elevando una preghiera. (Henri Daniel Rops)

La Croce piantata sul Golgota non salva chi non l'ha piantata nel suo cuore. (Adam Mickiewicz)

La nonviolenza unisce l'acutezza della mente alla tenerezza del cuore. (Martin Luther King)

La scontentezza del cuore nasce dal desiderio di un di più. (Anthony de Mello)

Ricchezza del cuore sono: un sorriso, una stretta di mano, un gesto cordiale, una parola amabile. (Phil Bosmans)

Quando avrai detto si a Dio e lo avrai nel cuore, possederai l'Ospite che non ti darà più riposo. (Phil Bosmans)

Il nostro cuore deve essere come il tabernacolo: non deve albergare che Gesù (Pierre Duvalier)

Il mio cuore è una povera strada: malgrado ciò, nostro Signore vi è passato. (Rene Bazin)

Il cuore apre sempre, perché l'amore è la chiave della vita. (Pasquale De Filippis)

E' nella caverna del tuo cuore, in cui temi di entrare, che puoi trovare ciò che stai cercando. (Thomas Campbell)

Chi ha il cuore puro dorme. E chi dorme ha il cuore puro. (Charles Peguy)

Quanto più il cuore è pieno di terra, tanto più è avido di beni del cielo. (Paolo VI)

Se vuoi comprendere bene il mondo e gli uomini, devi guardare nel tuo stesso cuore. (Friedrich Bodenstedt)

Beati i cuori flessibili, perche non si spezzeranno mai (San Francesco di Sales)

Un cuore misericordioso è l'incendio del cuore per ogni creatura: per gli uomini, gli uccelli, le bestie e tutto cio che esiste. (Isacco il Siro)

La sola e vera vocazione dell'uomo è quella di fare del suo cuore la dimora di Dio. (Jean Vanier)

O Signore, il tuo Cuore è la sede appassionata dell'amore non vano. (Giuseppe Ungaretti)
Il male non nasce per caso. Ha il suo terreno: il cuore; e ha anche i suoi agricoltori: gli uomini (Anonimo)

Necessaria morte
pur di fare, o Dio, del tuo Cuore
il nostro rifugio. (David Maria Turoldo)

Più si fa buio attorno a noi e più dobbiamo aprire il cuore alla luce che viene dall'alto. (Santa Edith Stein)

Chi vuol trovare aperto verso di se il cuore di Dio, non chiuda il suo a chi lo supplica. (San Pietro Crisologo)

Non offrite ai poveri, ai sofferenti, solo l'attenzione, ma anche il vostro cuore. (Madre Teresa di Calcutta)

Sii come un portinaio alla porta del tuo cuore e a ogni pensiero che si affaccia chiedigli: "Sei dei nostri o dei nostri avversari?"(Evagrio Pontico)

Come è nobile quel cuore che, gonfio di tristezza, canta un canto gioioso con cuori gioiosi! (Kahlil Gibran)

Il mutamento del cuore è il cuore del problema. (Arnold Toynbee)

Il cuore ha le sue prigioni, che l'intelligenza non apre. (Marcel Jouhandeau)

Il tuo nemico si arrenderà non quando la sua forza sarà esaurita, ma quando il tuo cuore rifiutera il combattimento. (Ghandi)

Noi non abbiamo bisogno di cose belle, abbiamo bisogno di un cuore buono. (Primo Mazzolari)

Trova la porta del tuo cuore e scopri che essa e la porta del Regno di Dio! (San Giovanni Crisostomo)

Il cuore non deve cercare riposo in nessuna cosa, eccetto che in Gesù Cristo o per suo motivo. (Jean Joseph Surin)

Come il mare, calmo e profondamente trasparente, desidera il cielo, cosi il cuore puro - quando è calmo ‑ desidera Dio. (Soren Kierkegaard)

Bisogna dirigere il cuore nelle sue imperfezioni. Rinunciare al cuore significa rinunciare ai difetti del cuore. (Antoine Chevrier)

A noi il compito di prestare riconoscente il cuore al passaggio della corrente divina. (Carlo Carretto)

Il cuore è sempre il primo a imporre le conclusioni. (Anthony de Mello)

Chi è in grado di domare il proprio cuore, è capace di conquistare il mondo. (Paulo Coelho)

Essere giovani vuol dire avere un cuore che non calcola mai (Rene Bazin)

Cambia il tuo cuore. E' dal cuore che nasce la guerra. (Tonino Bello)

Tra la voce dell'apparenza e quella del cuore, scegli senza dubitare quella del cuore. (Susanna Tamaro)

Dio, accoglimi nel tuo cuore, Tu che solo sei eterno. (Divo Barsotti)

Tutto diventa grande quando il cuore è puro e retto. (Giovanni XXIII)

Il Cuore di Gesu batte col ritmo della giustizia e dell'amore, secondo la stessa misura divina (Giovanni Paolo II)

Non chiedere al Signore un cuore "in pace", ma un cuore "misericordioso". (Arturo Paoli)

Fai del tuo cuore un cuore illimitato che accolga gli altri in nome di Cristo, vedendo in essi il Cristo, donando loro il Cristo. (Maurice Zundel)

Il tuo cuore si inaridirà presto se non risponderà ad altri cuori. (Pearl S. Buck)

Ogni uomo viene al mondo con un cuore che attende di essere felice per sempre. (Godfried Danneels)

Cercare di consolare il Cuore di Gesù è lo scopo di tutta la mia vita. (Charles De Foucauld)

Accettando la tenerezza e la dolcezza del nostro cuore diventeremo coraggiosi e forti. Non ci spezzeremo più. (Valerio Albisetti)

Si ottiene di più dal cuore umano offrendogli fiducia e rispetto, piuttosto che circondandolo di disprezzo e di sospetti. (Paul Charles)

Il cuore è il luogo dove noi incontriamo l'altro, dove soffriamo con lui e con lui ci rallegriamo. E per mezzo del nostro cuore
che noi diventiamo "uno" con l'altro. (Jean Vanier)

Non è possibile costringere la mente ad analizzare e a capire ciò che il cuore non vuole. (Lev Tolstoj)

E' strano che si abbia pietà di chi è cieco negli occhi, anziché di chi è cieco nel cuore. (Kahlil Gibran)

Per Te, mio Signore, ci hai fatti, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te. (Sant'Agostino)

Prima che noi fossimo, un Cuore ci ha amati di un amore eterno, e per tutta la durata della nostra vita questo cuore ci abbraccia
col più caldo degli amori. (Charles De Foucauld)

Dal Cuore di Cristo il cuore dell'uomo impara a conoscere il vero e unico senso della sua vita e del suo destino. (Giovanni Paolo II)

La mente è una spugna, il cuore è acqua corrente. Non è strano che la maggior parte della gente scelga di assorbire invece che di scorrere?
(Kahlil Gibran)

Se amo, è gia mutato un primo frammento del mondo, il mio cuore. (Petru Dimitriu)

Voi valete tanto quanto vale il vostro cuore! (Giovanni Paolo II)

Edited by fra roberto - 24/2/2014, 13:37
view post Posted: 21/2/2014, 16:12 Vite di Santi per la Benedizione delle Famiglie - Buone Letture


Il Centro Missionario dei Frati Minori Conventuali delle Marche pubblica libri di spiritualità ad un prezzo bassissimo, per favorirne una larga diffusione nelle Parrocchie e nelle Chiese, da utilizzare in occasione della Benedizione delle Famiglie, Mercatini della Buona Stampa o in altre iniziative pastorali. I libri sono composti di 48 pagine formato 12x20, con copertina plastificata.
Il costo copia è:
da 250 a 1000 copie: 0,60 €
oltre le 1000 copie: 0,50 €


Abbiamo disponibili:
- Giovanni Paolo II
- San Francesco d’Assisi
- Sant’Antonio di Padova
- San Massimiliano Kolbe
- San Filippo Neri
- Santa Caterina da Siena
- Santa Bernadette Soubirous
- Beato Pier Giorgio Frassati
- San Martino di Tours


Qui potete sfogliare come esempio la vita di Giovanni Paolo II:
http://content.yudu.com/Library/A2qoe6/Gio...ovanni-Paolo-II

Qui il libretto Le Preghiere della Fede:
http://content.yudu.com/Library/A2qodu/LeP...iere-della-Fede

Sono in preparazione:
- San Vincenzo de’ Paoli
- San Giuseppe Moscati
- Sant’ Antonio Abate
-Jacques Fesch

Abbiamo stampato inoltre “Le preghiere della fede” un libretto delle preghiere del cristiano unito ad un piccolo catechismo e il Vangelo di Marco.
Per informazioni: [email protected] - 333 4165150

Edited by fra roberto - 21/2/2014, 17:04
view post Posted: 18/2/2014, 10:13 Bambini - Aforismi
Sentirsi bambini, comportarsi come bambini, è l'arte commovente degli uomini maturi (Hugo von Hofmannsthal)
view post Posted: 6/2/2014, 18:21 Amicizia - Aforismi
La maggiore vittoria di un uomo consiste nel saper ricavare un amico da un nemico (Giovanni Papini)

Un estraneo è solo un amico che ancora non si conosce (Anonimo)

Un amico è uno che sa tutto di te e nonostante questo gli piaci (E. Hobbard)

Gli amici sono angeli che ci sollevano da terra quando abbiamo problemi ricordandoci come volare.

L'amicizia è una sola mente in due corpi. (Mencio)

È più vergognoso non fidarsi dei propri amici che esserne ingannati. (F. de La Rochefoucauld)

Riprendi l'amico in segreto e lodalo in palese. (Leonardo da Vinci)

Tutti si preoccupano di avere un vero amico, ma nessuno di esserlo… (A. Allais)

La massima sventura è la solitudine. Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri. (C. Pavese)

Un uomo con pochi amici è un uomo a metà; molti aspetti del suo carattere rimangono come rinchiusi e non sono mai espressi. Egli non riesce a manifestarli da solo. Non può neppure scoprirli: solo gli amici possono stimolarlo ad aprirsi completamente. (R. Bourne)

Dice l'amico: "Ti amerò indipendentemente da tutto. Ti amerò se sei stupido, se scivoli e batti il naso, se sbagli, se commetti errori...io ti amerò ugualmente (L. Buscaglia)

L'amico mi valorizza e vede le mie buone qualità, anche se poco appariscenti; mi spinge a camminare, anche con sforzo, dove devo andare per essere me stesso; mi aiuta a superare difficoltà e rischi. (U. De Vanna)

Amare una persona significa vederla come Dio voleva che fosse. (F. Dostoevskij)

L'amicizia vera è generata e mantenuta dalla virtù; e senza virtù non può esistere amicizia (Cicerone)

I malvagi hanno soltanto dei complici, i gaudenti dei compagni di baldoria, i politici raccolgono attorno a sè dei partigiani, ma solo gli uomini virtuosi hanno amici. (Voltaire)

Un amico non sarà mai maldicente verso di noi. Se gli altri si riuniranno per sparlare di noi o ci difenderà o se ne andrà immediatamente. Non si fermerà nemmeno per ascoltare per poi venircelo a riferire. (F. Alberoni)

Nessuno ha imparato a vivere finché non riesce a sollevarsi al di sopra degli angusti confini delle sue preoccupazioni individuali...Se si vuole che la nostra vita sia costruttiva e ricca di significato, l'interesse per noi deve essere congiunto all'interesse per gli altri (M. L. King)

L'amico è, per definizione, colui che non si comporta in modo meschino con noi. (F. Alberoni)

Due esseri comunicano solo se sono dei mediatori l'uno per l'altro, solo se ciascuno rivela all'altro quel desiderio profondo e ignorato che porta in sé nella sua più segreta solitudine, e che gli permette, scoprendo un'altra solitudine, di rompere e ad un tempo di colmare la propria (L. Lavelle)

Nessuno, pur possedendo tutti i beni del mondo, potrebbe vivere senza amici. (Aristotele)

Preferisci tra gli amici non soltanto coloro che si rattristano alla notizia di qualche tua sventura, ma anche, e soprattutto, coloro che non invidiano la tua fortuna (Socrate)

Chi è ricco trova più amici, che non vuole (Pandolfini)

Chi si lamenta di non poter trovare un buon amico accusa se stesso. (Sintenis)

Non fare amicizia se non con persone che possano aver rapporti con te in buone cose (San Francesco di Sales)

L'amico è cosa rara, che non di rado non si trova, dove crediamo che più abbondi (Seneca)

Ognuno vuole amici potenti. Ma loro ne vogliono di più potenti. (E. Canetti)

Amicizia: un sentimento a colori, solare in superficie e sfuggente nel profondo, ricco di sfumature, più difficile da interpretare dell'amore e dell'odio, sentimenti in bianco e nero. (K. Walleda)

Lo splendore dell'amicizia non è la mano tesa né il sorriso gentile né la gioia della compagnia: è l'ispirazione spirituale quando scopriamo che qualcuno crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi. (R.W.Emerson)

Un amico è qualcuno che bussa alla mia porta quando gli altri mi abbandonano. (C.M.Ramos Cavalheiro)

Gli amici non si fanno, si riconoscono. (G. Henrichs)

Ogni nuova amicizia ci migliora e ci arricchisce, non tanto per ciò che ci dà, quanto per quello che possiamo scoprire di noi stessi. (M. de Unamuno)


Un amico è una persona davanti alla quale posso pensare ad alta voce. (R. W. Emerson)

La peggior moneta con cui si possano pagare gli amici, sono i consigli; l'unica moneta buona sono i soccorsi. (Abate Galliani)

Quel che ci piace molto negli amici, è l'attenzione che ci prestano. (T. Bernard)

Il sentiero dell'amicizia si ricopre di sterpi se non lo percorriamo spesso. (Rivarol)

Un'amicizia che esigesse uniformità di opinione e di condotta, non varrebbe molto. Gli amici devono tollerare il diverso modo di pensare e di vivere l'uno dell'altro. (Gandhi)

Di amici, in politica, se ne hanno solo finché si vince. (I. Montanelli)

Un amico è uno al quale si possono dire tutte le stupidaggini che ci passano per la testa. (B.O.)

Il vero amico si riconosce nel momento del bisogno. (Catone)

L'amicizia o trova gli uomini simili o tali li rende. (Aristotele)

Fa che tutti quelli con cui parli, diventino tuoi amici. (San Giovanni Bosco)

Se il tuo amico è cieco da un occhio, guardalo di profilo. (Confucio)

L'amicizia che cessa, non è mai cominciata. (Proverbio)

I tuoi amici ti invitano a pranzo? Arriva pure tardi, se vuoi. I tuoi amici ti chiamano perche tu li consoli? Affrettati. (Chilone)

Sii generoso con gli amici perché ti vogliano ancora più bene. Sii generoso con i nemici, perché ti divengano amici. (Cleobulo)

L'amicizia è come una goccia di mercurio; per non perderla, devi tenere la mano aperta. Se la chiudi sfugge. (L. F.)

Dio non è amico di coloro che non fanno che desiderare le ricchezze degli altri. (Gandhi)

Vale poco l'uomo che ora ha un amico e ora un altro. (Esiodo)

Uno viene giudicato per gli amici che si sceglie. (Esopo)

Meglio un piatto di verdura a una tavola di amici, che un bue grasso a una tavola di nemici. (Pr 15,17)

Un amico fedele è come un rifugio sicuro, e chi lo trova ha trovato un tesoro. (Siracide)

Un amico è leale anche quando ti ferisce; un nemico ti inganna anche quando ti dà un bacio. (Pr 27,6)

Nessuno ha un amore più grande di questo:dare la vita per i propri amici. (Gesù - Gv 15,13)

E' sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili. (M. Marchesi)

La cosa peggiore per i potenti è che non possono fidarsi degli amici (Eschilo)

Se tolleri i difetti di un amico senza correggerli, li fai tuoi. (Publilio Siro)

L'amicizia, per essere vera, deve sempre sostenere il peso di oneste divergenze, per quanto acute possano essere. (Gandhi)

L'affetto, l'amicizia, l'amore soli, possono trarre l'uomo dallo sconforto della sua solitudine. (J. Magelet)

Gli amici sono come le corde dei violini: non bisogna tirarli troppo. (Proverbio)

Il vero amico è colui che indovina sempre quando si ha bisogno di lui. (J. Bernard)

L'unico modo di avere un amico è di essere un amico. (R. W. Emerson)

Le amicizie moltiplicano le gioie e dividono i dolori. (H. G. B.)

Stringere una vera amicizia è una delle cose più completamente involontarie che un uomo possa fare. (H. S. Haskins)

La morte di un amico, come la caduta di un pino gigante, lascia vuoto un pezzo di cielo. (Allen R. Foley)

L'amico è qualcuno con cui posso permettermi di essere sincero. (R. W. Emerson)

Bisogna che l'amico sia sempre sollecito nei riguardi dell'amico, checché la gente vada mormorando. (Focilide)

Non dovremmo mai lasciare crescere l'erba sul sentiero dell'amicizia ( M. T. Geoffrin)

Gli amici sono sempre un po' adulatori. (Tacito)

L' amicizia è come una parte di vita, perderla è un po' come morire. (Jashmira)

L' amicizia è quella cosa che rimane quando tutto finisce. (Jashmira)

L'amico si cerca a lungo, si trova a stento e si conserva con difficoltà: Io voglio che tu sappia che mai è stato amico colui che ha leso anche una sola volta chi gli è stato amico; né ti è stato amico colui il quale non ti ha messo a parte delle sue gioie; né colui che, ferito una volta da te, ti ha abbandonato.Ma sia che voi vi arrabbiate o siate condannati a morte, in ogni tempo, chi è Amico è sempre partecipe fino in fondo (Sant'Agostino)
view post Posted: 4/2/2014, 19:04 Rivelazione progressiva - Aforismi
Se qualcuno viene a dirvi: forse che Dio non poteva far apparire fin dall’origine l’uomo perfetto?- fategli sapere che Dio, certo, è onnipotente, ma che non è possibile che la creatura non sia imperfetta, per il solo fatto che è creatura. Dio la condurrà per gradi alla perfezione, come una madre che prima deve allattare il suo neonato,e, man mano che cresce, gli dà il nutrimento di cui ha bisogno (...) Solo colui che non è prodotto, è subito perfetto, e questo è Dio. Bisognava dunque che l’uomo fosse creato, poi che crescesse, divenisse adulto, si moltiplicasse, prendesse forza, e infine che arrivasse alla gloria e vedesse il Maestro... (Sant'Ireneo di Lione, +202)
view post Posted: 3/2/2014, 19:43 Il signor H.G. Wells e i giganti - Testi tosti
Il signor H.G. Wells e i giganti


Noi dovremmo vedere abbastanza a fondo in un ipocrita, da vedere persino la sua sincerità. Noi dovremmo essere interessati a quella parte più oscura e reale di un uomo, in cui albergano, non i vizi che non mostra, ma le virtù che non può mostrare. E quanto più affronteremo i problemi della storia umana con questa sottile e penetrante carità, tanto più si ridurrà lo spazio che concederemo alla pura ipocrisia di qualunque genere. Gli ipocriti non ci indurranno a crederli santi; ma neppure ci indurranno a crederli ipocriti. E un numero crescente di casi si affollerà nel nostro campo di indagine, casi in cui non sussiste alcuna questione di ipocrisia, casi in cui le persone erano così sincere da sembrare assurde, e così assurde da sembrare in malafede.
C’è un esempio clamoroso di un’ingiusta accusa d’ipocrisia. Agli uomini religiosi delle epoche passate viene sempre rimproverata, come un tratto di incoerenza e duplicità, la tendenza a combinare una professione di quasi strisciante umiltà con una fiera lotta per il successo mondano e un considerevole trionfo nel momento in cui lo raggiungevano. Così, pare un vero e proprio imbroglio, che un uomo potesse mostrare tanto puntiglio nel dichiararsi un miserabile peccatore e altrettanto puntiglio nel dichiararsi re di Francia. Ma la verità è che, tra l’umiltà e la rapacità di un cristiano, non c’è una più consapevole incoerenza che fra l’umiltà e la rapacità di un amante. La verità è che per nessun obiettivo gli uomini compiranno sforzi erculei, come per quello di cui si sanno indegni. Non ci fu mai uomo innamorato che non dichiarasse che, anche se avesse dovuto tendere ogni nervo fino a spezzarlo, avrebbe posseduto l’oggetto del suo desiderio. E non ci fu mai uomo innamorato che non dichiarasse, al contempo, che non avrebbe dovuto possederlo. L’intero segreto del successo pratico del cristianesimo risiede nell’umiltà cristiana, per quanto imperfettamente sviluppata. Poiché, abolita ogni questione di merito o ricompensa, l’anima è improvvisamente liberata per incredibili viaggi. Se noi chiediamo a un uomo ragionevole quanto meriti, subito la sua mente si ritrae d’istinto. È dubbio se meriti due palmi di terra. Ma se gli domandate che cosa possa conquistare, ebbene, egli può conquistare le stelle. Così nasce quella cosa detta romanzo, un prodotto squisitamente cristiano. Un uomo non può meritare le avventure; non può procurarsi draghi e ippogrifi. L’Europa medievale che asseriva l’umiltà, acquisì il Romanzo; la civiltà che acquisì il Romanzo, ha acquisito il globo abitabile. Una famosa citazione ha espresso in modo ammirevole tutta la differenza tra questa e la mentalità pagana e stoica. Così Addison1 fa dire al grande stoico2:
«’Tis not in mortals to command success;
But we’ll do more, Sempronius, we’ll deserve it»3.

Ma lo spirito del romanzo e del cristianesimo, lo spirito che è in ogni amante, lo spirito che si è messo in arcioni sul mondo con l’avventura europea, è del tutto opposto. «Non è dato ai mortali di meritare il successo: Ma noi faremo di più, Sempronio, l’otterremo.»
E questa gaia umiltà, questa inclinazione a tenersi in poco conto e tuttavia pronti per un’infinità di trionfi immeritati, questo stesso segreto, è così semplice, che tutti hanno supposto che dovesse essere qualcosa di quanto mai sinistro e misterioso. L’umiltà è una virtù così pratica che gli uomini pensano debba essere un vizio. L’umiltà è a tal punto coronata dal successo, che viene scambiata per orgoglio. E tanto più facilmente, perché, in generale, si accompagna con una certa, semplice attrazione per lo splendore, che si riassume nella vanità. L’umiltà andrà sempre, di preferenza, abbigliata d’oro e scarlatto; l’orgoglio, in quell’abito che rifiuta di permettere che l’oro e lo scarlatto esercitino una troppo forte impressione o lusinga. In una parola, il fallimento di questa virtù risiede in effetti nel suo successo; ha troppo successo, come investimento, per essere creduta una virtù. L’umiltà è semplicemente troppo buona per questo mondo; troppo pratica per questo mondo; quasi stavo per dire, troppo mondana per questo mondo.
L’esempio più citato ai nostri giorni è la cosiddetta umiltà dell’uomo di scienza; e questo, di sicuro, è un esempio calzante, oltre che moderno. Agli uomini riesce estremamente difficile credere che un uomo che sta palesemente sradicando le montagne e dividendo i mari, demolendo i templi e tendendo le mani alle stelle, sia in realtà un tranquillo, vecchio signore che chiede soltanto di poter indulgere al suo innocuo, vecchio passatempo e seguire il suo innocuo, vecchio naso. Quando un uomo divide un granello di sabbia, e l’universo, di conseguenza, viene rovesciato, è difficile rendersi conto che, per chi l’ha fatto, la divisione del granello di sabbia è la questione capitale, e il ribaltamento del cosmo una questione del tutto trascurabile. È difficile entrare nella sensibilità di un uomo che considera un nuovo cielo e una nuova terra alla stregua di prodotti secondari. Ma, indubbiamente, è a questa innocenza quasi arcana dell’intelletto, che i grandi uomini del grande periodo scientifico, che ora pare vicino a chiudersi, dovettero le loro enormi capacità e trionfi. Se avessero abbattuto i cieli come un castello di carte, la loro giustificazione non sarebbe stata neppure che l’avevano fatto per principio; la loro giustificazione, inattingibile a qualunque risposta, sarebbe stata che l’avevano fatto per caso. Quando c’era, in loro, una minima punta di orgoglio per quanto avevano fatto, c’era un buon motivo per attaccarli; ma finché rimasero totalmente umili, essi furono totalmente vittoriosi. C’erano possibili risposte a Huxley; non c’era risposta possibile a Darwin4. Darwin era convincente per via della sua inconsapevolezza; si potrebbe quasi dire per la sua ottusità. Questa mentalità infantile e prosaica incomincia a sparire nel mondo della scienza. Gli uomini di scienza stanno cominciando a vedersi, come si dice felicemente, nella parte; stanno cominciando a essere fieri della loro umiltà. Stanno incominciando ad assumere una piega estetizzante, come il resto del mondo, incominciando a scrivere verità con la V maiuscola, incominciando a parlare di fedi che immaginano di avere distrutto, delle scoperte compiute dai loro predecessori. Come i moderni inglesi, stanno incominciando a nutrire un debole per la loro durezza. Stanno incominciando a diventare consapevoli della loro stessa forza, vale a dire, stanno diventando deboli.
Ma nei decenni che a rigore diciamo moderni, è emerso un uomo puramente moderno che reca nel nostro mondo la chiara semplicità personale dell’uomo di scienza. Un uomo di genio che è un artista, ma che è stato un uomo di scienza e che sembra contrassegnato, sopra ogni cosa, da questa grande umiltà scientifica. Intendo il signor H.G. Wells. E nel suo caso, come nei casi illustrati più sopra, deve sussistere una grave difficoltà preliminare nel convincere l’uomo comune che si possa asserire una simile virtù in un simile uomo. Il signor Wells ha esordito nella sua carriera letteraria con visioni violente, visioni degli ultimi spasimi del nostro pianeta; può essere che un uomo che esordisce con visioni violente sia umile? Egli si è avventurato in storie sempre più sfrenate di bestie tramutate in uomini e angeli presi a fucilate come uccelli. È umile l’uomo che spara agli angeli e trasmuta le bestie in uomini? Da allora, ha fatto qualcosa di ancora più audace di entrambe queste empietà; ha profetizzato il futuro politico di tutti gli uomini; l’ha profetizzato con un’aggressiva autorità e una squillante pregnanza di particolari. È umile il profeta del futuro di tutti gli uomini? Davvero, sarà difficile nelle presenti condizioni del pensiero attuale su tratti quali l’orgoglio e l’umiltà, rispondere alla domanda di come possa essere umile un uomo che fa cose così importanti e così ardite. Perché la sola risposta è la risposta che ho dato al principio di questo saggio. È l’uomo umile, che fa le grandi cose. È l’uomo umile che fa le cose ardite. È l’uomo umile che vede i sensazionali scorci che gli sono accordati e per tre ovvii motivi: in primo luogo, egli sforza i suoi occhi più di chiunque altro per vederli; in secondo luogo, quando sopravvengono, ne è sopraffatto ed esaltato più degli altri; in terzo luogo, li registra con maggiore precisione e sincerità e con minori falsificazioni imputabili al suo io più ordinario e presuntuoso della vita di ogni giorno. Le avventure sono per coloro a cui riescono più inaspettate, vale a dire, per i più romantici. Le avventure sono per i timidi; in questo senso, le avventure sono per coloro che non sono avventurosi.
Ora, questa stupefacente umiltà intellettuale del signor H.G. Wells può essere, come molte altre caratteristiche vivide e vitali, difficile da illustrare con esempi, ma se mi chiedessero di fornirne uno, io non avrei difficoltà a decidere con quale incominciare. L’aspetto più interessante nel signor H.G. Wells, è che egli è l’unico, fra i suoi molti, brillanti contemporanei, che non ha smesso di crescere. Si potrebbe restare svegli di notte e sentirlo crescere. E, di questa crescita, la manifestazione più evidente è un graduale mutamento di opinione; ma non di un mero mutamento di opinione si tratta. Non è un perpetuo balzare da una posizione all’altra come quello del signor George Moore5. E un’avanzata quasi ininterrotta lungo una strada quanto mai solida in una direzione perfettamente definibile. Ma la prova principale che esclude l’incostanza e la vanità, risiede nella circostanza che, nel complesso, si è trattato di un’avanzata da opinioni più sorprendenti a opinioni più trite. In un certo senso, si è trattato perfino di un’avanzata da opinioni non convenzionali a opinioni convenzionali. Questo fatto stabilisce l’onestà del signor Wells e dimostra che non è un poseur. Il signor Wells una volta riteneva che le classi superiori e inferiori sarebbero state così differenziate nel futuro, che l’una avrebbe mangiato l’altra. Certamente, nessun ciarlatano incline al paradosso, che avesse trovato, una volta, argomenti per un punto di vista così sorprendente, l’avrebbe mai abbandonato se non per qualcosa di ancora più sorprendente. Il signor Wells l’ha abbandonato a favore dell’ineccepibile convinzione che entrambe le classi, alla fine, saranno subordinate o assimilate a una sorta di classe media versata nella scienza, una classe di ingegneri. Egli ha abbandonato la teoria sensazionale con la stessa onorevole gravità e semplicità con cui l’aveva adottata. Allora pensava che fosse vera; ora pensa che non sia vera. È giunto alla più temibile conclusione a cui possa giungere un uomo di lettere, la conclusione che il punto di vista comune è giusto. È solo l’ultimo e più folle genere di coraggio, che può levarsi su una torre davanti a diecimila persone e dire loro che due più due fa quattro.
Oggi, il signor Wells esiste in una gaia ed esilarante condizione progressiva di conservatorismo. Sempre più va scoprendo che le convenzioni, per quanto silenziose, sono vive. ll suo mutamento di opinione in merito alla scienza e al matrimonio offre un bell’esempio, fra tutti, di questa sua umiltà e assennatezza. Una volta, io credo, egli sosteneva l’opinione, ancora sostenuta da alcuni singolari sociologi, che fosse possibile accoppiare e allevare con successo le creature umane al modo dei cani e dei cavalli. Ora non sostiene più quell’opinione. Non solo non sostiene più quell’opinione, ma ne ha scritto nella Formazione del genere umano con un acume e un umorismo così devastanti, che trovo difficile pensare che qualcun altro possa ancora sostenerla. È vero che la sua principale obiezione alla proposta risiede nella sua impossibilità fisica, un’obiezione, a mio parere, quanto mai debole e quasi trascurabile in confronto ad altre. La sola obiezione al matrimonio scientifico degna di definitiva attenzione è semplicemente questa, che solo schiavi e codardi inimmaginabili accetterebbero un’imposizione simile. Io non so se i matrimonialisti scientifici abbiano ragione (come dicono) o torto (come dice il signor Wells), quando affermano che la supervisione medica produrrebbe uomini forti e sani. Io ho solo la certezza che il primo atto di uomini forti e sani sarebbe di sbaragliare la supervisione medica.
L’errore di tutti questi discorsi medici risiede nel fatto stesso che collegano l’idea di salute con l’idea di avvedutezza. Che cosa ha a che vedere la salute con l’avvedutezza? La salute ha a che vedere con l’incuranza. In casi speciali e fuori dalla norma l’avvedutezza può diventare necessaria. Ma, anche allora, noi cerchiamo solo di diventare sani per essere incuranti. Se siamo medici, stiamo parlando a uomini eccezionalmente malati, a cui dobbiamo dire di essere avveduti. Ma quando siamo sociologi, ci stiamo rivolgendo all’uomo normale, ci stiamo rivolgendo all’umanità. E all’umanità bisognerebbe dire di essere l’avventatezza fatta persona. Perché, in un uomo sano tutte le funzioni dovrebbero svolgersi, in modo assoluto, con piacere e per il piacere; non dovrebbero svolgersi, in modo assoluto, con precauzione o per precauzione. Un uomo dovrebbe mangiare perché ha un buon appetito da soddisfare, e non mai, in modo assoluto, perché ha un corpo da nutrire. Un uomo dovrebbe fare esercizio, non perché è troppo grasso, ma perché ama le piste degli animali selvatici o i cavalli o le alte montagne, e le ama in sé e per sé. E un uomo dovrebbe sposarsi perché si è innamorato, e non mai, in modo assoluto, perché bisogna popolare il mondo. Il cibo rinnoverà veramente i suoi tessuti se egli non penserà ai suoi tessuti. L’esercizio lo metterà veramente in forma se penserà a qualcosa d’altro. E il matrimonio si presenterà veramente come una possibilità di produrre una generazione dal sangue generoso, se avrà origine nella sua naturale e generosa eccitazione. La prima legge della salute è che non dobbiamo accettare le nostre necessità come necessità; dovremmo accettarle come lussi. Siamo avveduti, dunque, sulle piccole cose, come un graffio o una piccola malattia, o qualunque cosa a cui si possa rimediare con l’avvedutezza. Ma in nome di tutto ciò che è sano, siamo incuranti sulle cose che contano, come il matrimonio, o la fonte della nostra stessa vita verrà a mancare.
Il signor Wells, tuttavia, non è abbastanza libero dalla più angusta prospettiva scientifica, per vedere che ci sono cose che in effetti non dovrebbero essere scientifiche. Egli è leggermente affetto dal grande errore scientifico; intendo l’abitudine di incominciare, non dall’anima umana, che è la prima cosa di cui l’uomo viene ad apprendere, ma da un’entità come il protoplasma, che è più o meno l’ultima. L’unico difetto nella sua splendida attrezzatura intellettuale è che non tiene abbastanza conto della sostanza o la materia degli uomini. Nella sua Nuova Utopia, per esempio, dice che un aspetto fondamentale dell’Utopia sarà la negazione della credenza nel peccato originale. Se avesse cominciato dall’anima umana, vale a dire, se avesse cominciato da sé, avrebbe scoperto che il peccato originale è pressoché la prima cosa in cui credere. Avrebbe scoperto, per dirla in breve, che è dal mero fatto di avere un io, e non da qualunque accidente legato all’educazione o ai maltrattamenti subiti, che insorge una possibilità permanente di egoismo. E la debolezza di tutte le utopie è questa, che prendono la più grave difficoltà dell’uomo e presumono che sia superata, dopo di che, forniscono un resoconto elaborato del superamento di quelle minori. Queste teorie presumono che nessun uomo vorrà mai più della sua spettanza, dopo di che, spiegano in modo assai ingegnoso se la sua spettanza sarà consegnata in automobile o in pallone. E un esempio ancora più evidente dell’indifferenza del signor Wells per la psicologia umana si può trovare nel suo cosmopolitismo, l’abolizione, nella sua Utopia, di qualunque confine patriottico. Nel suo modo innocente, egli dice che Utopia dovrà essere uno Stato mondiale, o la gente vi farà guerra. Non sembra passargli per la testa che, se fosse uno stato mondiale, molti di noi ugualmente vi farebbero guerra fino alla fine del mondo. Perché, se ammettiamo che debbano esserci diversità nell’arte e nelle opinioni, che senso c’è nel pensare che non ci saranno diversità nelle forme di governo? Il fatto è molto semplice. A meno che impediate deliberatamente che una cosa sia buona, non potete impedire che sia degna di una qualche lotta. È impossibile prevenire un eventuale conflitto di civiltà, perché è impossibile prevenire un eventuale conflitto tra ideali. Se non ci fosse più la moderna contesa fra le nazioni, ci sarebbe soltanto una contesa tra Utopie. Perché la cosa più alta non tende soltanto a unire; la cosa più alta tende anche a differenziare. Potrete spesso indurre gli uomini a lottare per l’unione; ma non potrete mai impedire loro di lottare anche per la differenziazione. Questa sfaccettatura insita nella cosa più alta è il significato dell’acceso patriottismo, dell’acceso nazionalismo della grande civiltà europea. È anche, sia detto per inciso, il significato della dottrina della Trinità.
Ma io credo che l’errore principale nella filosofia del signor Wells sia un errore in qualche misura più profondo, un errore a cui egli dà voce in modo assai avvincente nell’introduzione alla nuova Utopia. La sua filosofia, in certo senso, si riduce a una negazione della possibilità della filosofia stessa. Perlomeno, egli ritiene che non ci siano ideali solidi e sicuri su cui possiamo fondarci con una definitiva convinzione intellettuale. Risulterà, tuttavia, più chiaro e, insieme più divertente, citare lo stesso signor Wells.
«Nulla dura» egli dice, «nulla è certo e preciso (salvo la mente di un pedante)... L’essere, ma via! Non c’è alcun essere, ma un divenire universale degli individui, e Platone voltò le spalle alla verità quando si rivolse al suo museo di ideali specifici.» E, ancora, dice il signor Wells: «Non c’è alcuna cosa durevole in ciò che conosciamo. Noi passiamo da luci più deboli a luci più forti, e ogni luce più potente trapassa le nostre fondamenta fin’allora opache e rivela nuove e diverse opacità al di sotto». Ora, quando il signor Wells dice cose del genere, io parlo con tutto il rispetto quando dico che non osserva un’evidente distinzione mentale: non può essere vero che non ci sia nulla di durevole in ciò che conosciamo. Perché, se così fosse, noi non lo conosceremmo per intero e non lo definiremmo come la nostra conoscenza. La nostra condizione mentale può essere molto diversa da quella di qualcun altro vissuto diverse migliaia di anni addietro; ma non può essere interamente diversa, altrimenti non saremmo coscienti di una differenza. Di sicuro, il signor Wells deve rendersi conto del primo e più semplice fra i paradossi che posa accanto alle fonti della verità. Di sicuro deve vedere che, se due cose sono diverse, questo implica anche che siano simili. La lepre e la tartaruga possono differire nella qualità della velocità, ma devono concordare nella qualità del movimento. La lepre più veloce non può essere più veloce di un triangolo isoscele o dell’idea del rosa. Quando diciamo che la lepre si muove più in fretta, noi diciamo che la tartaruga si muove. E quando diciamo di una cosa che si muove, noi diciamo, senza bisogno di altre parole, che altre cose non si muovono. E nell’atto stesso in cui diciamo che le cose mutano, noi diciamo che c’è qualcosa di immutabile.
Ma certamente il miglior esempio dell’errore del signor Wells si trova nell’esempio scelto da lui stesso. È ben vero che noi vediamo una luce indistinta che, confrontata con una cosa più scura, è luce, ma che, confrontata con una luce più chiara, è tenebra. Ma la qualità della luce rimane la stessa, altrimenti noi non definiremmo una luce più forte, né la riconosceremmo come tale. Se il carattere della luce non fosse fissato nella mente, con altrettanta probabilità noi definiremmo un’ombra più densa come una luce più forte, o vice versa. Se il carattere della luce diventasse instabile anche solo per un istante, se diventasse dubbio anche solo di un niente, se, per esempio, s’insinuasse nella nostra idea della luce una qualche vaga idea di azzurrità, allora, in quel lampo, noi saremmo diventati dubbiosi riguardo al fatto se la nuova luce abbia più o meno luce. In breve, il progresso può essere mutevole come una nube, ma la direzione deve essere inflessibile come una strada francese. Nord e Sud sono relativi nel senso che io mi trovo a nord di Bournemouth e a sud delle Spitzbergen. Ma se ci fosse qualche dubbio sulla posizione del polo nord, un eguale dubbio sussisterebbe sul fatto che io mi trovi a sud delle Spitzbergen. L’idea assoluta di luce può essere pressoché inattingibile. Noi potremo essere incapaci di procurare la luce pura. Potremo essere incapaci di arrivare al polo nord. Ma dal fatto che sia irraggiungibile, non consegue che il polo nord sia anche indefinibile. Ed è solo perché il polo nord non è indefinibile, che noi possiamo tracciare una mappa soddisfacente di Brighton e Worthing.
In altre parole, Platone voltò la faccia verso la verità, ma le spalle al signor H.G. Wells, quando si rivolse al suo museo di ideali specifici. È precisamente qui che Platone mostra la sua assennatezza. Non è vero che tutto muta; le cose che mutano sono tutte le cose manifeste e materiali. C’è qualcosa che non cambia; ed è precisamente la qualità astratta, l’idea invisibile. Non senza ragione, il signor Wells dice che una cosa che abbiamo visto scura in un certo rapporto, possiamo vederla chiara in un altro rapporto. Ma la cosa comune a entrambi gli accidenti è la mera idea di luce, che noi non abbiamo mai visto. Il signor Wells potrebbe diventare sempre più alto per infiniti coni, fino a che la sua testa si levasse sopra la stella più solitaria. Posso immaginare che scriva, su questa idea, un bel romanzo. In quel caso, vedrebbe gli alberi prima come cose lunghe e poi come cose corte; vedrebbe le nuvole prima come cose alte e poi come cose basse. Ma, attraverso le epoche, in lui rimarrebbe, in quella solitudine siderale, l’idea di altezza; negli spazi spaventevoli, avrebbe come compagnia e come conforto l’idea precisa di diventare sempre più alto e non (per esempio) sempre più grasso.
E ora mi viene in mente che il signor H.G. Wells ha, in effetti, scritto un romanzo delizioso sugli uomini che diventano alti come alberi; e che, anche qui, sembra essere rimasto vittima di questo vago relativismo. L’alimento degli dei, come la commedia del signor Bernard Shaw, in essenza è uno studio sull’idea del Superuomo. E si espone, io credo, anche attraverso il velo di un’allegoria quasi da pantomima, allo stesso attacco intellettuale. Non si può supporre che noi abbiamo una qualunque considerazione per una grande creatura se, in qualche misura, non si conforma ai nostri criteri. Poiché, a meno che soddisfi al nostro criterio di grandezza, non potremo neppure chiamarla grande. Nietzsche ha riassunto tutto ciò che vi è d’interessante nell’idea del Superuomo quando ha detto: «L’uomo è qualcosa che deve essere sorpassato». Ma la parola stessa «sorpassare» implica l’esistenza di un criterio comune a noi e alla creatura che ci sorpassa. Se il Superuomo è più uomo degli uomini, questi, naturalmente, alla fine lo deificheranno, anche se capiterà che prima l’uccidano. Ma se è semplicemente più superumano, gli uomini potrebbero rimanere del tutto indifferenti davanti a lui come davanti a qualunque altra mostruosità apparentemente senza scopo. Egli deve sottomettersi al nostro esame anche per superannichilirci. La forza o, perfino, la mole degli uomini è un criterio; ma questo, da solo, non indurrà mai gli uomini a pensare che un uomo sia superiore a loro. I giganti, come nelle vecchie, sagge fiabe, sono feccia. I superuomini, se non sono uomini buoni, sono feccia.
L’alimento degli dei è la storia di Jack l’Ammazzagiganti raccontata dal punto di vista del gigante. Questo, credo, non è mai stato fatto nella letteratura; ma io ho ben pochi dubbi che la sua sostanza psicologica esistesse già di fatto. Io ho ben pochi dubbi che il gigante ucciso da Jack si considerasse un Superuomo. È abbastanza probabile che considerasse Jack come una persona dalle vedute anguste e provinciali che voleva frustrare un grande movimento in avanti della forza vitale. Nel caso (non infrequente) che avesse due teste, avrebbe additato quella massima elementare secondo cui due sono meglio di una. Si sarebbe dilungato sulla sottile modernità di una simile attrezzatura che permetterebbe a un gigante di guardare un oggetto da due punti di vista, o di correggersi con prontezza. Ma Jack era il campione dei durevoli criteri umani, del principio «un uomo, una testa» e «un uomo, una coscienza», ovvero «una sola testa e un solo cuore e una sola vista». Jack non si lasciò affatto impressionare dalla questione se il gigante fosse un gigante particolarmente gigantesco. Tutto quello che voleva sapere era se fosse un gigante buono, vale a dire, un gigante buono a qualcosa. Quali erano le opinioni religiose del gigante; quali erano le sue opinioni sulla politica e i doveri dei cittadini? Amava i bambini, o li amava solo in un senso tenebroso e sinistro? Per usare un’espressione felice che indica la salute emotiva, il suo cuore era al posto giusto? Jack, in taluni casi, doveva fare a pezzi il gigante con una spada, per scoprirlo.
La vecchia, corretta storia di Jack l’Ammazzagiganti è semplicemente l’intera storia dell’uomo; se la comprendessimo, non avremmo bisogno di alcuna Bibbia né di libri di storia. Ma il mondo moderno, in particolare, sembra non comprenderla affatto. Il mondo moderno, quando loda i suoi piccoli Cesari, parla di essere forti e coraggiosi: ma non sembra vedere l’eterno paradosso implicito nella congiunzione di queste idee. Il forte non può essere coraggioso. Solo il debole può essere coraggioso; ma, ancora, solo i coraggiosi, nella pratica, ci danno la ragionevole certezza che, in un’epoca di dubbio, saranno forti. Il solo modo in cui un gigante potrebbe tenersi veramente in allenamento contro l’inevitabile Jack sarebbe di lottare di continuo contro giganti dieci volte più grandi di lui. Ovvero, cessando di essere un gigante e diventando un Jack. Così, quella simpatia che va ai piccoli e agli sconfitti in quanto tali, spesso rimproverata a noi liberali e nazionalisti, non è affatto un inutile sentimentalismo, come immaginano il signor Wells e i suoi amici. È la prima legge del coraggio pratico. Trovarsi nel campo più debole significa trovarsi alla scuola più forte. Né io posso immaginare nulla che possa fare maggior bene all’umanità dell’avvento di una razza di superuomini, così che l’umanità possa combatterli come altrettanti draghi. Se il Superuomo è migliore di noi, naturalmente noi non avremo bisogno di combatterlo; ma, in quel caso, perché non chiamarlo Santo? Ma se è soltanto più forte (fisicamente, mentalmente o moralmente più forte, non mi importa un fico secco), allora dovrà fare i conti con noi almeno in proporzione a tutta la forza che possediamo. Se siamo più deboli di lui, questo non è un motivo perché siamo più deboli di noi stessi. Se non siamo abbastanza alti da toccare le ginocchia del gigante, questo non è un motivo perché dobbiamo diventare più piccoli cadendo sulle nostre. Ma proprio questo, in fondo, è il significato della moderna adorazione dell’eroe e celebrazione dell’Uomo Forte, del Cesare, del Superuomo. L’idea che egli sia qualcosa di superiore all’uomo e che noi dobbiamo essere qualcosa di inferiore.
Senza dubbio, c’è un’adorazione dell’eroe più antica e migliore di questa. Ma l’antico eroe era un essere che, come Achille, era più umano dell’umanità stessa. Il Superuomo di Nietzsche è freddo e senza amici. Achille è così scioccamente affezionato al suo amico, che stermina interi eserciti nel tormento del suo lutto. Il malinconico Cesare del signor Shaw dice, nel suo desolato orgoglio: «Colui che non ha mai sperato, non può disperare». L’antico Dio‑Uomo risponde dalla sua atroce collina: «Ci fu mai dolore pari al mio dolore?». Un grand’uomo non è un uomo così forte, che sente meno degli altri uomini; è un uomo così forte, che sente di più. E quando Nietzsche dichiara: «Io vi do un nuovo comandamento, “siate duri”», in realtà dichiara: « Io vi do no nuovo comandamento, “siate morti”». La sensibilità è la definizione della vita.
Ricorro ancora, per un’ultima parola, a Jack l’Ammazzagiganti. Ho trattato questo argomento del signor Wells in relazione ai giganti, non perché la questione abbia un particolare spicco nella sua mente; so che il Superuomo non campeggia così massiccio nel suo cosmo come in quello del signor Bernard Shaw. L’ho trattato per il motivo opposto; perché questa eresia dell’immorale adorazione verso l’eroe, credo, ha fatto meno presa su di lui, e ancora è possibile impedirle di pervertire uno dei migliori pensatori di oggigiorno. Nella sua Nuova Utopia, il signor Wells fa più di un’ammirata allusione al signor W.E. Henley6. Quell’uomo intelligente e infelice visse nell’ammirazione di una violenza imprecisata, sempre tornando a rudi antichi racconti e rudi antiche ballate, a letterature forti e primitive, per trovarvi la lode della forza e la giustificazione della tirannia. Ma non riuscì a trovarla. Perché non c’è. La letteratura primitiva è espressa nella fiaba di Jack l’Ammazzagiganti. L’antica e forte letteratura è tutta in lode dei deboli. I rudi, antichi racconti sono teneri verso le minoranze come qualunque moderno politico idealista. Le rudi, antiche ballate mostrano una sollecitudine sentimentale verso i poveracci degna dell’Aborigines Protection Society. Quando gli uomini erano rozzi e coriacei, quando vivevano tra colpi duri e dure leggi, quando sapevano che cosa fosse veramente la lotta, avevano solo due tipi di canti. Il primo era una celebrazione perché il debole aveva vinto il forte, il secondo, un lamento perché il forte, per una volta, aveva vinto il debole. Poiché questa insofferenza dello status quo, questo sforzo costante di alterare l’equilibrio esistente, questa antica sfida ai potenti, costituisce l’intera natura e il segreto più intimo dell’avventura psicologica chiamata uomo. É la forza dell’uomo, sdegnare la forza. La speranza disperata non è soltanto una speranza reale, è la sola speranza reale del genere umano. Nelle più rozze ballate sugli uomini della foresta, gli uomini sono più ammirati quando sfidano, non solo il re, ma anche, ciò che è più pertinente al nostro argomento, l’eroe in persona. Nel momento in cui Robin Hood diventa una sorta di Superuomo, in quel momento, il cavalleresco cronista ce lo mostra picchiato di santa ragione dal povero calderaio che egli pensava di spingere da parte. E il cavalleresco cronista tributa a Robin Hood, mentre viene malmenato, un fiotto di ammirazione. Questa magnanimità non è un prodotto del moderno umanitarismo; non è il prodotto di alcuna inclinazione alla pace. Questa magnanimità è semplicemente una delle perdute arti della guerra. Gli ammiratori di Henley reclamano un’Inghilterra gagliarda e combattiva, e risalgono alle fiere, antiche storie dell’inglese gagliardo e combattivo. E ciò che trovano scritto ovunque in quella fiera, antica letteratura è «la politica di Majuba»7.

1) Joseph Addison (1672‑1719), letterato e uomo politico, fondò e diresse, fra il 1711 e il 1712, il celebre periodico The Spectator, poi ripreso nel 1714. (N.d.T.)
2) Dal Catone (1713) di Addison, atto I, sc. II, vv. 44‑45.
3) «Non è dato ai mortali di meritare il successo; / Ma noi faremo di più, Sempronio, l’otterremo». (N.d.T.)
4) Dopo avere pubblicato Sull’origine della specie nel 1859, Darwin non prese parte attiva nella controversia insorta. Thomas Henry Huxley lo fece, e si guadagnò il soprannome di «bulldog di Darwin».
5) George Moore (1852-1933), che aveva una cospicua reputazione come romanziere all’epoca in cui Chesterton scriveva, era stato allevato nella Chiesa cattolica, ma ne era diventato fiero antagonista.
6) Poeta e giornalista (1849‑1903). In una fase della sua opera, adottò la vena spavalda di Kipling e lodò le virtù delle avventure coloniali.
7) La montagna di Majuba, nel Natal settentrionale, dove i boeri sconfissero gli inglesi nel 1881.
view post Posted: 31/1/2014, 17:29 La mèta della Vita eterna - Testi tosti
GIOVANNI CASSIANO

Conferenze ai monaci/1
Collana testi patristici, 155 (2000), 64-67.

5. Quanti posseggono la pratica di trattare i dardi della guerra, ogniqualvolta bramano di dare prova della perizia della propria arte alla presenza del re di questo mondo, cercano di lanciare perfettamente giavellotti oppure frecce all’indirizzo di un piccolissimo scudo, che reca dipinta la figura dei premi (da loro ambiti), ben sicuri che essi non potranno arrivare ad ottenere il termine del premio desiderato in altro modo, se non seguendo la linea a questo destinata. Essi però potranno certamente e finalmente venire in possesso di un tale premio solo quando saranno in grado di raggiungere lo scopo che si erano proposto. Se dunque, per un motivo qualsiasi, tale bersaglio finirà per essere sottratto al loro sguardo, per quanto poco l’intenzione di quegli inabili, così impoverita, devii dalla retta direzione, essi non avvertiranno
d’essersi sviati dalla guida di quella linea ben disciplinata. E la ragione è questa: essi non posseggono nessun segno sicuro atto a dimostrare la perizia per la giusta direzione e comprovarne l’inabilità. Così ne risulta che essi, dopo aver profuso per l’aria e nel vuoto i loro getti, non riusciranno a vedere in che cosa avranno sbagliato e perché si sono lasciati ingannare, per il semplice motivo che essi non trovano nessun indizio che li accusi nella misura in cui si sono distolti dalla giusta direzione; e così pure il loro occhio, divenuto ormai inerte, non riesce più a correggersi e a raddrizzarsi verso l’obiettivo della vera disciplina. Così dunque, come si esprime l’Apostolo, il fine del nostro proposito è la vita eterna, poiché così egli dichiara: “Avete per vostro frutto la santità, ma per fine la vita eterna”. Lo scopo è la purezza del cuore che egli giustamente definì come la santità, senza la quale non può essere raggiunto il fine suddetto. È come se, con altre parole, egli avesse detto: - Voi riponete il vostro scopo nella purezza del cuore, ma il vero fine è la vita eterna -. Ora, volendo l’Apostolo darci un insegnamento intorno a questa destinazione, fece ricorso allo stesso nome, vale a dire allo scopo, e si espresse in modo molto significativo, così dichiarando: “Dimenticando ciò che è dietro di me e tutto proteso verso ciò che mi sta innanzi, corro alla mèta, al premio della superna chiamata del Signore”. Nel testo greco è detto con più evidenza: “Io corro verso la mèta”, come se avesse dichiarato: - Con la stessa determinazione, con la quale dimentico quello che è dietro di me, ossia i vizi dell’uomo anteriore, con quella stessa io mi premuro di giungere al fine del premio celeste -. Perciò tutto quello che può indirizzarci verso questo scopo, vale a dire, verso la purezza del cuore, dobbiamo abbracciarlo con tutta la forza; al contrario, tutto quello che da essa ci allontana, dobbiamo evitarlo perché pericoloso e nocivo. Per essa infatti noi operiamo e
tolleriamo tutto, per essa vengono abbandonati i parenti, la patria, le dignità, le ricchezze, i piaceri di questo mondo e ogni soddisfazione, al
solo fine di assicurare per sempre la purezza del cuore. Se uno non procurerà di conservarla con ogni impegno e perseveranza, non potrà
nemmeno giungere al fine del frutto desiderato. In realtà, come già ho detto, il contadino, nel proporsi come fine una vita di sicurezza e di
benessere, ripone il suo scopo nel raccolto di messi feconde, vale a dire, pone in atto l’impegno di purgare il suo campo da tutti gli sterpi e di eliminare dal terreno tutte le erbacce infruttuose. In altro modo egli non spera di raggiungere la ricchezza con l’adempimento del suo fine, se prima egli, quanto desidera di ottenere con l’esercizio pratico, non arriva a possederlo con la ben ragionata previsione del suo lavoro e della sua speranza. E anche il commerciante non rinuncia al desiderio di procurarsi le merci, con cui egli possa accumulare ricchezze attraverso un guadagno maggiore, e di fatto inutilmente potrebbe aspirare a un guadagno, se prima non avrà scelto la via giusta per arrivarvi. E coloro che ambiscono gli onori di certe dignità di questo mondo, quali che siano, si propongono in precedenza a quale ufficio e a quale ordine debbano dedicarsi, affinché, attraverso la via legittima della loro aspirazione, siano pure in grado di raggiungere la mèta della loro sospirata dignità.
Pertanto anche il termine della nostra via è il regno di Dio. Occorre quindi indagare bene che cosa comporti questo indirizzo, poiché, se da parte nostra, questo non apparirà ben chiaro, i nostri sforzi saranno del tutto inutili. In realtà coloro che si avviano per raggiungere una mèta
senza conoscerne la via, il loro sarà solo il percorso di una strada, non sarà un profitto. E qui, davanti alla nostra sorpresa, quel vegliardo prese a dire: «Il fine della nostra professione, come ho già detto, è il regno di Dio, ossia il regno dei cieli. L’indirizzo, vale a dire lo scopo, è
la purezza del cuore, senza la quale è impossibile che uno arrivi a quel fine. Una volta dunque propostaci questa mèta, sempre i nostri atti e i nostri pensieri saranno diretti a raggiungere tale mèta. Se essa però non sarà continuamente fissa davanti ai nostri occhi, non solo contribuirà a rendere vane tutte le nostre fatiche, ma in più, rendendole inutili, farà sì che esse cadano nel nulla e senza alcun compenso: così susciterà in noi pensieri diversi e ad essa contrari. La mente che non ha nulla dove rifugiarsi e a cui principalmente aderire ad ogni ora e ad ogni momento, sarà facilmente soggetta a modificarsi per la stessa varietà delle sue impressioni e così, per effetto delle sensazioni venute dal di fuori, essa finirà per tramutarsi presto in quello stato che per primo ad essa si presenterà.
view post Posted: 30/1/2014, 10:29 Cristo - Dostoevskij - Aforismi
Quali terribili sofferenze mi è costata – e mi costa tuttora – questa sete di credere, che tanto più fortemente si fa sentire nella mia anima quanto più forti mi appaiono gli argomenti ad essa contrari! Cionostante Iddio mi manda talora degl'istanti in cui mi sento perfettamente sereno; in quegl'istanti io scopro di amare e di essere amato dagli altri, e appunto in quegl'istanti io ho concepito un simbolo della fede, un Credo, in cui tutto per me è chiaro e santo. Questo Credo è molto semplice, e suona così: credete che non c'è nulla di più bello, di più profondo, più simpatico, più ragionevole, più virile e più perfetto di Cristo; anzi non soltanto non c'è, ma addirittura, con geloso amore, mi dico che non ci può essere. Non solo, ma arrivo a dire che se qualcuno mi dimostrasse che Cristo è fuori dalla verità e se fosse effettivamente vero che la verità non è in Cristo, ebbene io preferirei restare con Cristo piuttosto che con la verità. (dalla lettera a N.D.Fonvizina, 1854)

Ascolta: quest´uomo era il piú alto su tutta la terra, costituiva ciò per cui essa doveva vivere. Tutto il pianeta, con tutto ciò ch´è sopra di esso, senza quest´uomo, non è che una pazzia. Non c´era stato né prima, né dopo di Lui uno simile a Lui, e non ci sarà mai, fino al miracolo. In ciò appunto sta il miracolo, che non c´è stato e non ci sarà mai uno simile. E se cosí è, se le leggi della natura non hanno risparmiato nemmeno questo, non hanno avuto pietà nemmeno del proprio miracolo, ma hanno costretto anche Lui a vivere in mezzo alla menzogna e a morire per la menzogna, vuol dire che tutto il pianeta è menzogna e sta sulla menzogna e su una stolta irrisione (I demoni)

Questa gente si vanta ancora del suo ateismo! Ma, Dio mio, il teismo ci ha dato il Salvatore, cioè quella forma umana così nobile che non si può considerarla senza venerazione e nella quale si deve vedere l'ideale eterno. E che cosa ci hanno portato questi Turgenev, Herzen, Outine, Cernichovski? Invece della bellezza divina, della quale essi si fanno beffe, noi vediamo in essi una vanità spaventosa, un orgoglio frivolo... (Dostoevskij, lettera a Maikov, 1867)

«Noi ci smarriamo continuamente se non abbiamo Cristo e la fede che ci guidano»;
«Se si ripudia Cristo, lo spirito umano può giungere ai più sconvolgenti risultati» (Dostoevskij, Taccuino)

Certo, si può discutere, si può anche affermare che il cristianesimo non naufragherà se Cristo viene considerato come un semplice uomo, un filosofo benefattore, e che d'altra parte il cristianesimo non è né una necessità per l'umanità, né una sorgente di vita perenne..., ma che è la scienza che potrà ravvivare l'esistenza e proporre un ideale perfetto. Il mondo è pieno di queste discussioni. Ma noi, noi sappiamo come voi che tutto ciò non è che un'assurdità, noi sappiamo che Cristo considerato solo come uomo non è il Salvatore e la sorgente della vita, noi sappiamo che nessuna scienza realizzerà mai l'ideale umano, e che la pace per l'uomo, la sorgente di vita, la salvezza e la condizione indispensabile per l'esistenza di tutto il mondo è contenuta in queste parole: «II Verbo si è fatto carne», e nella fede in queste parole (Dostoevskij, I quaderni de "I Demoni")

«Avrebbe voluto che gli dicesse qualcosa, fossero state anche parole amare e terribili». Ma Dostoevskij ha voluto usare lo stesso atteggiamento di Gesù di fronte agli accusatori: lesus autem tacebat.
Nikolaj Berdjaev ne ha messo in risalto la potenza:
"È stupefacente il metodo a cui ricorre Dostoevskij. Cristo tace tutto il tempo e rimane nell'ombra. L'idea religiosa positiva non trova un'espressione nella parola. La verità sulla libertà è ineffabile. Si può esprimere facilmente solo l'idea della costrizione. La verità sulla libertà si rivela soltanto in quanto è opposta alle idee del Grande Inquisitore, e risplende luminosa attraverso le obiezioni che le oppone il Grande Inquisitore. Questo tener celato in un velo Cristo e la Sua Verità è artisticamente di grande efficacia. È il Grande Inquisitore che argomenta e si sforza di convincere. Ha a sua disposizione una forte logica, una forte volontà, protesa ad attuare un piano determinato. Ma la dolcezza di Cristo, il suo mite silenzio convincono e conquistano con più forza che tutta la forza delle argomentazioni del Grande Inquisitore".

I grandi umanisti - come Shakespeare, Goethe... - generalmente sono pagani, ed è pregiudizio assai diffuso che colui che esplora profondamente l'uomo non può essere che pagano. Se per caso è cristiano, non potrebbe essere che un sovrappiù superficiale, forse poco sincero, oppure lo è diventato in seguito a una crisi acuta di pessimismo che l'ha fatto rinunciare all'uomo e a tutte le sue ricchezze: ma che cristianesimo è quello?
Dostoevskij, invece, è un genio a un tempo profondamente umano e profondamente cristiano; ed egli è l'uno grazie all'altro... Il suo cristianesimo è autentico, è in fondo quello stesso del Vangelo, ed è questo cristianesimo che, al di là del suo prodigioso carisma di psicologo, infonde tanta profondità alla sua visione dell'uomo. «Egli vedeva la luce di Cristo». (De Lubac, Il dramma...)

«Sono o non sono capace di superarmi?», si domanda un giorno Raskolnikov, in uno dei suoi crudeli esami di coscienza. Ancora una delle sue formule nietzschiane! Ma nel senso che egli intende, che è il senso di Nietzsche, nessun uomo è capace di superarsi. Non è perché è debole, ma perché è uomo che Raskolnikov deve infine riconoscere la verità sull'uomo e, per trovare la vita divina, rinunciare a fare il dio.
Altri, più forti dello studente di Pietroburgo, sono ugualmente vinti. Ma non dalla misericordia. L'orgoglio luciferino di uno Stavrogin sfocia nel suicidio, e questa tragica soluzione esprime il suicidio spirituale dell'essere che si è rifiutato all'Essere e che ha voluto superbamente il suo vuoto (De Lubac, Il dramma...)

Edited by fra roberto - 30/1/2014, 11:46
view post Posted: 30/1/2014, 00:04 incontri Spirituali in Italia - Itinerari dello Spirito
Buona idea... Se hai qualche esperienza dalle tue parti raccontacela...
view post Posted: 28/1/2014, 18:01 Educazione - Aforismi
Là dove c’è amore vero c’è qualcuno che si è fatto povero e umile per arricchirci! Non lo abbiamo forse sperimentato in coloro che ci hanno voluto veramente bene? Quante volte mamma e babbo si sono fatti piccoli per raggiungerci e soccorrerci nella nostra miseria e stupidità. Quanti nostri educatori hanno pazientato e atteso per non lasciarci soli là dove ci eravamo perduti. Nel mio cammino di uomo, di cristiano, di prete ho incontrato la ricchezza di Dio e dei suoi santi in situazioni di umiltà e povertà che solo ora riesco ad intravedere e a discernere. Quante volte sono stato liberato dalle mie troppe schiavitù da quanti mi hanno affiancato e soccorso fino a caricarsi di me perché non fossi travolto e disperso. E questo è avvenuto non con gesti di prostituzione, ma nella verità. Non con connivenze interessate e disoneste, camuffate da falsa amicizia, o addirittura con pantomime di finta carità che nascondono disumani sfruttamenti delle altrui fragilità e debolezze che possono minare nelle fondamenta le relazioni degli uomini e dei cristiani, ma nella gratuità felice di chi ama per amare. Scrive san Bernardo: «L'amore è sufficiente per se stesso, piace per se stesso e in ragione di sé. È se stesso merito e premio. L'amore non cerca ragioni, non cerca vantaggi all'infuori di sé. Il suo vantaggio sta nell'esistere. Amo perché amo, amo per amare» (Mons. Carlo Ciattini)
view post Posted: 28/1/2014, 16:51 Cristo liberatore - Aforismi
Gesù Cristo è il nuovo Mosè che ci guida nel deserto della vita, che ci libera dalla schiavitù del peccato e della morte e ci incammina verso la
libertà dei figli di Dio. Lui è il vero liberatore che «rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela anche pienamente l’uomo all’
uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione» e così restituisce l’uomo a se stesso strappandolo dai tanti padroni che continuamente si spacciano come novelli liberatori. Il suo attirarci a sé non è per possederci, ma per liberarci, il «nostro essere» suoi è un lasciarsi amare da Lui! (Mons. Carlo Ciattini)
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