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Chesterton - La Croce di san Clemente, da "La resurrezione di Roma"

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view post Posted on 16/8/2012, 10:38

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Convento francescano di Mogliano

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Ho tentato di abbozzare qui e là la natura di queste battaglie e la ragione del trionfo. Ma nel luogo particolare di cui parlerò si trova espressa in un più antico tipo di simbolismo la vera natura di quel trionfo, e in modo per me affatto inesprimibile. La trovai tracciata nel mosaico dell'abside di San Clemente, una delle più notevoli chiese di Roma e delle più tipicamente romane poiché affonda le radici in una stratificazione di chiese morte e di fondamenta pagane. Sotto di tutto sta una caverna con le sculture dei misteri di Mitra e, innanzi a quello strano altare io potei udire il suono delle acque profonde di Roma. Ma la Chiesa superiore nella quale ascoltai la Messa è per diverse ragioni la corona della rinascita e del trionfo delle cose cristiane, e l'antica decorazione dell'abside esprime questo concetto con un'armonia addirittura impressionante. L'abside è formata dalla solita mezza luna dorata e al sommo di essa vi è una nube dalla quale la mano di Dio si tende verso il Crocefisso, ma non con un semplice gesto di benedizione; è come se afferrasse la croce impugnandola come l'elsa d'una spada e come una spada la scagliasse giù sulla terra. Eppure si tratta di cosa che è l'opposto stesso della spada poiché il suo tocco non dà la morte ma la vita, una vita che scoppia e che germoglia e s'innalza nell'aria affinché il mondo abbia la vita e sia una vita sovrabbondante.
E' impossibile rendere con sufficiente violenza l'effetto di questa rappresentazione di vita. Non si tratta di un normale sviluppo di rami e di radici, è più come uno zampillare di sangue generoso da una prima ferita aperta nelle arterie della terra. I germogli vivi si scagliano nello spazio con moto turbinoso così da ricoprire tutto lo sfondo con anelli e mulinelli, quasi sino a raggiungere e imprigionare le stelle. Questo disegno antichissimo esprime veramente ciò che tanti esperimenti futuristi e tante violente e pazzesche decorazioni tentarono inutilmente di esprimere: la creazione di un diagramma dinamico esprimente per mezzo del disegno l'immediatezza dell'azione. La sproporzione stessa fra le larghe curve e i vasti cerchi che si spiegano da per tutto e la croce sottile al cui tocco essi balzarono alla vita, non fa che aggiungere forza alla potenza di quel magico legno. Al centro di ognuno di quei cerchi, come in un rifugio che è insieme un nido e un mondo nuovo e distinto, sta un uccello a esprimere la creazione universale della vita e ogni uccello è diverso per la specie e il colore. Nessuno se non un pazzo potrebbe mettersi di fronte a questo disegno e ancora sostenere che la nostra fede è antivitale e il nostro un credo di morte. Occorre poi notare un ultimo tocco già osservato da molti: la faccia del Crocefisso che nella maggioranza delle immagini è necessariamente tragica, qui è radiosa come nella luce di un pieno meriggio, come esprimesse le parole che non è stato necessario incidere come motto o iscrizione: Io sono la Resurrezione e la Vita.
 
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