Fra Noi

Testi Eucaristia

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view post Posted on 11/11/2016, 17:34

Fra Noi

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Convento francescano di Mogliano

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L’Eucaristia è l’ultima invenzione, l’ultimo ritrovato dell’amore incredibile che Gesù ha avuto per noi.
Ricordate: anche quando ci saranno tempeste nella vita, quando sarete delusi, quando un amico o la ragazza che avete incontrato vi abbandonerà, quando una tempesta di scetticismo si abbatterà sul vostro operato, ricordatevi che tutti possono lasciare la vostra mano ma Lui no.
Sapete che cosa disse prima di sottrarsi allo sguardo dei suoi discepoli?
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo!
Come ha mantenuto questa promessa? Mediante i Sacramenti: una catena montuosa la cui vetta più alta -l’Everest o il K2 non so quale sia – è proprio l’Eucaristia. Quella sera Gesù fece un banchetto per i suoi discepoli. Prima di andarsene disse loro che ogni volta che si fossero riuniti intorno a quella tavola nel suo nome- è qui il nucleo di ogni cosa!- avrebbero rievocato tutto il passato della storia della salvezza. E avrebbero rinnovato l’alleanza con il Signore e anticipato tutto il futuro di gloria che spettava loro in forza del suo sangue.
Significa che anche voi, attraverso l’Eucaristia, rievocherete tutto il passato, anticiperete tutto il mistero di gloria che vi tocca, il mistero futuro, e farete esplodere nel presente una galassia di grazia, un arcipelago sconfinato di grazia che darà senso al vostro cammino!...
E’ come se Gesù avesse detto: Costruirete la Chiesa nel presente!
Sarà questo a dare senso al vostro cammino e darà senso al cammino del mondo intero, anche a quello di tutti coloro che non credono. (Antonio Bello in Laudate e benedicete, Ed. Insieme 1998, pp. 25-27)






Il cuore dell’uomo ha bisogno di un centro di affetto e di espansione: creando il primo uomo, infatti Dio disse:«Non è bene che l’uomo stia da solo; facciamogli una compagnia simile a Lui». Anche l’Imitazione dice: «Senza un amico, tu non sapresti vivere felice». Ebbene, nel Santissimo Sacramento nostro Signore vuole essere il centro di tutti i cuori, e dice: «Rimanete nel mio amore. Rimanete in me».
Che vuol dire rimanere nell’amore del nostro Signore? Vuol dire fare di questo amore che vive nell’Eucaristia il nostro centro di vita, il centro unico della nostra consolazione, e, nelle pene, nei dispiaceri, nelle delusioni, nei momenti in cui il cuore si libra con maggior abbandono, gettarsi nel Cuore di Gesù. Egli ci invita: «Venite a me voi tutti che siete affaticati, e io vi consolerò». Vuol dire ancora, nella gioia, riferire la felicità a nostro Signore, poiché è delicatezza di amico non volersi rallegrare se non con l’amico. Vuol dire fare dell’Eucaristia il centro dei nostri desideri: «Signore, io voglio questo unicamente se tu lo vuoi: farò questo per farti piacere». Vuol dire rallegrarsi di fare a Gesù la sorpresa di un dono, di un piccolo sacrificio. Vuol dire vivere per l’ Eucaristia, guidarsi nelle proprie azioni col pensiero dell’Eucaristia, farsi una legge immutabile di preferire a ogni cosa il servizio dell’Eucaristia
E’ davvero centro del nostro cuore l’Eucaristia? Nelle pene straordinarie, nelle preghiere molto fervorose, nelle necessità urgenti, può darsi: ma nella vita ordinaria pensiamo a Gesù, prendiamo le nostre decisioni in Gesù, operiamo in Gesù come nel nostro centro?
Perché nostro Signore non è il nostro centro? Perché non è ancora l’io del mio io, perché io non sono ancora interamente sotto il suo dominio, sotto l’ispirazione del beneplacito, perché ho desideri rivali a quelli di Gesù in me?
(s.Pier Giuliano Eymard, La divina Eucaristia)



L'EUCARISTIA: VIA ALLA TRINITÀ

Il grande mezzo che la Chiesa ci ha dato per entrare nel mistero della Santissima Trinità è precisamente il sacramento ed il sacrificio dell’Eucaristia. Invece di tentare di immaginarci il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, dobbiamo fissare lo sguardo sulla santa Ostia e ricordare le parole pronunciate da Gesù all’Ultima Cena: «Chi vede me, vede anche il Padre mio» (Gv 14,9).
Penetriamo nel mistero della Santissima Trinità non tanto pensando e fantasticando, quanto amando. Pensiero ed immaginazione raggiungono presto dei limiti che non è dato loro di oltrepassare, limiti che rimangono ancora infinitamente lontani dalla realtà di Dio. L’amore invece, oltrepassando ogni confine e volando al di sopra di qualsiasi limite, con le ali dello Spirito stesso di Dio, penetra nelle profondità stesse del mistero e afferra Colui che la nostra intelligenza è incapace di scorgere. «A noi lo rivelò Dio per mezzo dello Spirito suo, perché lo Spirito penetra tutte le cose, anche le profondità di Dio» (1 Cor 2,10).
(THOMAS MERTON in Il pane vivo, Massimo 1983, pp. 78-79)


MARIA, CANESTRO DEL PANE


Maria, nella vita di Gesù, sembrerebbe ristretta alla sola sua funzione di Madre, premurosa e attenta.
Nessuna relazione esisterebbe tra Maria e l’Eucaristia.
Tuttavia, alcuni esegeti fanno notare come l’evangelista Luca, rivisitando la storia di Gesù e di Maria dopo gli avvenimenti della Pasqua, sottolinei con particolare enfasi il valore simbolico chiaramente eucaristico di Betlemme, che significa la "casa del pane"; e della mangiatoia , in cui fu posto Gesù.
L’evangelista Luca sembra suggerirci che, a Betlemme, Maria fu la casa per eccellenza del Pane di vita che è Cristo.
Madre del corpo di Gesù, è anche madre del Pane di vita che è l’Eucaristia.
Il Corpo generato da Maria è nato per diventare Eucaristia.
Ella è il tabernacolo vivente dove abitò il Verbo di Dio che si fece carne, simbolo dell’abitazione del Verbo nel Sacramento dell’Eucaristia.
E’ il tempio in cui Dio è diventato sacerdote e vittima.
Da lei prese il corpo che fu offerto in sacrificio. (…)
Nel celebrare il mistero eucaristico, la Chiesa si sente debitrice verso Maria, perché le ha donato il Pane della vita, l’Agnello immolato. (…)
I padri e i teologi della Chiesa orientale, più attenti che non i padri occidentali a penetrare l’intimità che si stabilisce tra Dio e l’uomo nello Spirito Santo, approfondirono ulteriormente questo accostamento tra Maria e l’Eucaristia.
Essi intuirono che occorre fissare l’attenzione su Maria , colei che ha fatto in pienezza l’esperienza dello Spirito, per comprendere la sua azione nell’Eucaristia.
Come infatti lo Spirito Santo discese nel seno della Vergine Maria, così discende sul pane e sul vino.
(GIANPIERO CASIRAGHI in La Vergine Maria e l’Eucaristia, Paoline 1990, pp. 16-17)
 
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