HOMBRA |
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| massimo volume "da qui"
il rock italiano non lo conosco tanto bene...anzi forse direi il rock generale...non sono un esperto...scusatemi sarò ripetitivo ma voglio anche essere molto sincero; quando si parla di rock italiano e soprattutto certe persone che ne parlano..si riferiscono ai soli nomi ben noti che strapopolano le classifiche...non vorrei essere troppo polemico perchè credo che le cose siano un po' cambiate nel senso che siano emersi nomi vecchi e nuovi del rock "sotterraneo" (se possiamo chiamarlo così)...Oltre alle vecchie conoscenze rockettare abbiamo I marlene kuntz, afterhours, subsonica, negramaro, verdena, fluxus...tante band che grazie alla loro tenacia e bravura hanno potuto ampliare il loro pubblico. Ora ascoltando il disco dei Massimo volume mi rendo conto di come il panorama rock italiano sia ricco di gruppi interessanti...mi spiace che si fa sempre riferimento ai gruppi esteri ma anche qui ci sono realtà musicali degne di essere scoperte. "da qui" un disco senza dubbio diverso rispetto ad altri dischi rock italiani che ho ascoltanto...non tanto per il genere musicale che offre la band di Clementi...quanto per la struttura dei brani...non sono canzoni tradizionali...potrei definirli piccoli romanzi sonori, infatti sono brani strumentali in cui clementi interviene, leggendo ciò che ha scritto...anche se non canta mimì accompagna abbastanza bene con la sua voce l'evolversi dei brani...un reading (se è giusto chiamarlo così) che diventa riflessivo e intimista nella atmosfere più delicate ed eteree ma più urlato quando la musica diventa più rumorsa e passa a momenti più dirompenti e nervosi. La musica si incastra perfettamente nelle parole e viceversa, creando atmosfere e momenti veramente interessanti e soprattutto ipnotiche. Direi che per Clementi il passo dalla musica alla scrittura...è veramente breve. Trovo molto coinvolgente la musica, nervosa e dura ma allo stesso tempo riflessiva e malinconica...Indubbiamente risentono moltissimo di un certo Noise rock...ed è davvero interessante notare come I sonic Youth abbiano influenzato molto i nostri gruppi nostrani...in un intervista che ho letto Clementi menziona pure i fugazi..la band di McKaye, il fondatore dei Minor theat il disco esprime chiaramente alcune esperienze di vita di Mimì, ma soprattutto i suoi stati d'animi, le sue emozioni raccontate con parole e musiche. Un vero proprio esempio di come parole e musica possano esorcizzare i propri tormenti e le proprie emozioni. Mimì ora ha un nuovo progetto musicale chiamato el muniria credo...credo che si tratti di elettronica. Manuel Agnelli degli afterhours in "quello che non c'è" uno dei dischi che più belli che ho ascoltato dedica al sanbenedettese bye bye Bombay, una canzone che si riferisce a un loro viaggio in India e nello stesso album il creatore del tora tora festival (il loolapalooza italiano) si cimenta anche lui in un reading. Non so se augurarvi buona lettera...o buon ascolto...facciamo così: Buona Lettura sonora!
BENNY
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